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Swipe 2 Fuck: cos'è il Tinder porn

"Volevo portare all'estremo il fenomeno del chat-dating. Una ragazza contatta un tipo su Tinder, che poi dovrà avere un rapporto con lei la prima volta che si vedono, davanti a una telecamera."

Dave e Cleo, i protagonisti di

First Sex. Immagini per gentile concessione di Ersties.

Paulita è l'amica di un'amica e produce film porno. Quando la incontro la prima volta, ho la testa piena di luoghi comuni sui registi porno: uomini sulla cinquantina, con la pelata e la pressione alta. Tizi che stanno dietro alla telecamera e coordinano "le mie ragazze," come le chiamano loro. Paulita invece è minuta, ha i capelli color castano scuro legati in una coda, e anche se sembra timida quando ride fa un gran chiasso. "Nel porno deve esserci un po' di varietà, solo così si possono superare i pregiudizi. Oggi per esempio ci sono sempre più donne dietro la telecamera, e questa è una cosa importante per lo sviluppo dell'industria." Paulita è una delle fondatrici di Ersties, una casa di produzione pornografica berlinese. Le componenti sono tutte studentesse di fotografia e cinema, e creano filmati che poi propongono sul loro sito––una sorta di Netflix per i porno che, dietro pagamento di una quota, permette di scaricare ogni mese un certo numero di contenuti. "Io faccio porno perché lo trovo divertente e perché voglio creare immagini che mi eccitino," mi racconta, aggiungendo di rifarsi al porno femminista. "C'è ancora un sacco di gente che lavora alla vecchia maniera, oltre che una certa stigmatizzazione della donna, ma per noi è importante che sul set stiano tutti bene e si divertano." Lei e le sue amiche Nina e Sahra erano stanche dei soliti porno e hanno dato vita alle "Dudettes", un format femminile. Sul set si alternano spesso, anche se principalmente Paulita si occupa della regia e Nina delle riprese, mentre Sahra gestisce i casting. Tutte e tre curano poi il sito e la presenza online. Paulita è anche la regista della serie First Sex e mi ha invitata sul set per le riprese.

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Paulita al telefono con un potenziale attore.

È qui che la incontro e inizio a capire il funzionamento della loro casa. Per questa serie, Paulita ha invitato l'amica Cleo a cercare su Tinder un ragazzo con cui fare sesso davanti alle telecamere. Ma è possibile? Si trovano dei ragazzi così a Berlino? A quanto pare sì, perché a detta di Paulita le risposte sono arrivate immediatamente. Nel trailer le vediamo girare per Berlino, a bordo di un autobus o su un pedalò, alla ricerca di ragazzi interessati a partecipare alle riprese. Quando arrivo Paulita e Cleo hanno già selezionato i candidati. Guardano i nuovi messaggi, e Cleo legge ad alta voce i migliori. Qualcuno ha anche girato dei video. Mi raccontano che la scelta è caduta su un ragazzo italiano "dalla voce carina." Quando Paulita lo ha chiamato per comunicargli la bella notizia, Dave sembrava sorpreso e contento allo stesso tempo. Anche se sia Paulita che Cleo ci hanno già parlato, nessuna delle due l'ha visto di persona. Con Cleo, che farà da attrice, l'incontro avverrà direttamente sul set. È così che funziona First Sex. Si gira, e l'unico mobile è un grande letto con delle lenzuola rosse su cui si accendono le luci. Prima che i due si vedano vengono portati bendati sul letto. Paulita batte le mani e i ragazzi si tolgono le maschere. Non si può più tornare indietro, e dalle loro labbra esce un piccolo e insicuro "ciao". Cleo ha una maglietta con dei Furby e Dave ne indossa una azzurra. "Nice to meet you," balbetta. Dopo si avvicinano, lei cerca la mano di lui, che si abbassa leggermente e la bacia.

Il trailer

A scena ultimata, vado verso di loro e chiedo a Cleo, "Perché hai deciso di provare l'esperienza?" Sorride e mi risponde come se fosse la cosa più normale del mondo: "Era una cosa nuova ed è divertente." Accavalla le gambe. Faccio la stessa domanda a Dave, che si passa una mano sulla fronte e mi dice, "perché è un'esperienza unica ed irripetibile." Sorride a Cleo. Si conoscono da un'ora ma sembrano avere già una certa complicità. Sono curiosa di sapere se pensano di continuare a frequentarsi. "Chi lo sa?", mi risponde Cleo, e Dave poco dopo aggiunge, "forse." Appaiono estremamente rilassati. Non posso credere che io abbia una vita così noiosa: non avrei mai trovato il coraggio per fare una cosa de genere, ma sono felice che c'è chi lo fa per me. Paulita mi porta a fare un giro sul set. "Qual è l'obiettivo di un prodotto come First Sex?" le chiedo. "Volevo portare all'estremo il fenomeno del chat-dating. Una ragazza contatta un tipo su Tinder, che poi dovrà avere un rapporto con lei la prima volta che si vedono, davanti a una telecamera. È importante che non ci sia nulla di pianificato. È tutto reale," sottolinea. La storia mi ricorda un po' il film Victoria, solo, ovviamente, in versione porno: Cleo, una ragazza spagnola, va a Berlino per divertirsi e cercarsi un ragazzo su Tinder. Chiedo a Paulita del perché abbia scelto proprio Tinder. "Tinder è la frontiera definitiva di questo mercato, si presta bene al nostro scopo." Sorride. Così mi ritrovo in mezzo al set di un film porno che non ha niente a che fare con quelli che siamo abituati a vedere. "La nuova frontiera del porno viene da Berlino?", le chiedo. "Berlino è sempra stata una città particolare. Le persone che vengono a vivere qua scappano da qualcosa, cercano la libertà, un modo per esprimersi. Per questo qui si sperimentano tante cose, anche nel porno." Berlino è anche il punto d'incontro del porno internazionale femminista, mi dice. Ma basta che dietro alla telecamera ci sia una donna e che gli attori si divertano per parlare di porno femminista? Chi è il pubblico a cui è rivolto il video? Non sono ancora gli uomini?," chiedo a Paulita. Lei sorride e mi invita a lasciare gentilmente il set in modo da rispettare la privacy degli attori. È stata una giornata curiosa, tra aspettative e timori. Solo una cosa è chiara: non dirò niente ai miei genitori, tanto non capirebbero.