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Attualità

Come spegnere l'internet

Quando i dittatori si mettono a giocare con il wi-fi non ci si devono aspettare altro che guai. Il gioco sta nel capire per chi.

Warren Ellis è un pluripremiato autore di fumetti, romanzi e serie tv. In questa rubrica, Warren prenderà spunto da notizie recenti per trasformarle in visioni su un futuro più o meno prossimo con un livello di accuratezza che si aggira intorno al 99 percento.

Come forse avrete sentito qualche anno fa, Internet è una serie di cavi. E in effetti, in Siria, Internet passa attraverso quattro cavi—tre sotto il livello del mare e uno via terra. I cavi sottomarini sono sistemati in modo da condurre a un solo luogo fisico. Tutti e quattro sono controllati da una società chiamata Syriatel. La Syriatel è di proprietà di Rami Makhlouf, cugino stretto del presidente Bashar al-Assad, incredibilmente ricco e perfettamente inserito nella struttura siriana del potere.

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L’anno scorso, mentre Makhlouf finanziava manifestazioni pro-governative, l’America era alle prese con sanzioni commerciali contro la Syriatel, dopo che questa aveva subito funzionali interruzioni di rete nelle regioni in cui il governo stava attaccando i ribelli. O, secondo la versione statunitense, per "la sospensione della connettività di rete in aree in cui erano stati previsti gli attacchi." A ciò si aggiungeva la piccola questione della registrazione di conversazioni da telefoni cellulari poi girate ai servizi segreti. Perché sì, la Syriatel possiede anche una fetta del mercato della telefonia mobile.

In ogni caso, se possiedi i cavi e hai libero accesso alle estremità aperte che raggiungono il tuo Paese, in sostanza puoi tenerli sotto controllo interrompendo le trasmissioni del Border Gateway Protocol, che è ciò che fa sì che internet arrivi a destinazione. Improvvisamente, tutti i pacchetti degli indirizzi IP siriani sono diventati irraggiungibili. Niente entra e niente esce.

A suo tempo, la Libia aveva cercato di spegnere internet gradualmente, bloccando l'accesso a Facebook e simili, e per un paio di giorni, i principali fornitori di servizi avevano disattivato i server. In seguito, si era optato per qualcosa di nuovo, strozzando la larghezza di banda fino a ridurla a un nonnulla. Fatto poco sorprendente, il presidente della Società delle Poste e Telecomunicazioni e della Libya Telecom & Tecnology era tale Muhammad Gheddafi, figlio del defunto colonnello attualmente in esilio in Algeria. Il ricorso a tale operazione sembrava motivato da una semplice ragione: era selettivo. In quel modo, diventava infatti possibile impedire l'accesso a tutti gli altri e assicurarsi che la connessione del portatile del buon vecchio Padre non avesse intoppi. Probabilmente, Muammar sarebbe stato in grado di mettere su Ustream la sua stessa morte.

(In effetti, circolano voci alquanto sinistre secondo cui Assad avrebbe venduto il numero del telefono satellitare di Gheddafi alle spie del DGSE francese in cambio di favori politici, poiché i francesi volevano scongiurare che i presunti legami di Sarkozy con Gheddafi diventassero di dominio pubblico.)

Nei due casi accennati ci troviamo di fronte a ciò che, nei romanzi di fantascienza, potrebbe essere una strana iterazione futura del complesso militare-industriale, dove regime e commercio sono uniti da legami di sangue e il ciclo è tornato indietro ai casati medievali a capo di uno strano presente di potenza satellitare.

Anche l’Egitto ci aveva provato, ricorrendo al giochetto del Border Gateway Protocol e spegnendo i DNS. L’effetto è lo stesso di gettare candeggina su una mappa. L’ubicazione di ogni strada o casa viene cancellata. Tutti gli ISP egiziani erano, e probabilmente sono ancora, sotto licenze governative. Non ci volle altro che una serie di telefonate per assicurarsi il blocco di internet.

Ci sono due ragioni del perché le chiusure avvengano secondo queste modalità. La prima è che i governi si augurano di oscurare attività come, per fare un esempio, il massacro indiscriminato. Fin qua, tutto ovvio. La seconda, invece, è tutt’altro che ovvia. Questi governi vogliono ripristinare internet. Nel profondo, sono convinti che il mese successivo saranno ancora al loro posto e avranno il potere di riattivarlo. Credono di vincere. Ecco l’arroganza del potere: sono convinti che il loro futuro sia garantito, e hanno soltanto bisogno di nascondere al mondo i cadaveri su cui verrà costruito.