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I Masturbadors Mongolics hanno portato il punk nella Spagna franchista

Mentre la democrazia spagnola muoveva i primi passi, una band riuscì a incarnare tutto l'eccesso euforico ed emotivo arrivato con l'improvvisa libertà: i Masturbadors Mongòlics sono stati i primi veri punk della penisola iberica.

Els Masturbadors Mongólics (Tutte le immagini per gentile concessione di Xavi Cot e della Munster Records)

I barcellonesi Els Masturbadors Mongólics sono i ragazzi perduti del punk spagnolo. La band si formò nel periodo in cui la democrazia iberica stava muovendo i primi passi, dopo la morte del dittatore Francisco Franco. Al quartetto piaceva l'alcol, le anfetamine e le risse, durarono solo un anno e i loro concerti si possono contare sulle dita di una mano, ma l'eco delle loro buffonate si riverbera ancora oggi.

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Alla morte di Franco nel 1975 la Spagna entrò nel caos. Dopo quarant’anni di pugno di ferro era normale che l’arrivo improvviso della libertà sconvolgesse la realtà culturale, sociale, e politica del paese. Molte persone avevano subìto il lavaggio del cervello dal regime e la dittatura aveva ancora un certo mordente nel paese—nel 1975 erano stati giustiziati cinque dissidenti politici, due militanti dell'ETA e tre membri del gruppo antifascista FRAP—ma tutti sapevano che il regime era ormai agli sgoccioli.

Questo permise la nascita di una nuova controcultura, una versione tardiva e disorientata di quello che era già successo in Inghilterra e in America durante il decennio precedente: musica prog, avvento degli hippy, il libro rosso di Mao, Robert Crumb, erba e––se si era ben ammanicati—LSD. Agli spagnoli sarà sembrata un'incredibile rivoluzione progressista, ma in realtà ha mostrato cosa fosse davvero la Spagna fino alla metà degli anni Settanta: un paese rimasto indietro di qualche decennio rispetto agli altri paesi dell'Europa occidentale.

Xavi Cot nel suo studio. (Foto di Alejandra Nuñez)

Star, una fanzine fondata a Barcellona nel 1974, fu probabilmente la prima pubblicazione ad occuparsi di quello che stava accadendo al di fuori della Spagna. Era letta da un pubblico formato non solamente dai soliti fattoni e condivideva con i suoi lettori una generosa fetta di cultura internazionale: cose come i Freak Brothers, Ginsberg, Michael Moorcock, Lou Reed, The Stooges, Philippe Garrel, Harlan Ellison, S&M, e più tardi—più o meno nello stesso periodo in qui il fenomeno esplose in Inghilterra—il punk.

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Pittore, fotografo, regista oltre che archivio vivente delle amenità degli anni Settanta e Ottanta, Xavi Cot era nel posto giusto nel momento più turbolento. “Al giorno d'oggi tutti sanno cosa sia il punk, ma al tempo nessuno leggeva quelle poche cose che venivano scritte a riguardo, che oltretutto erano pessime," mi dice. "Mi ricordo di un articolo che sosteneva che i punk fossero fascisti! Chiunque protestò dicendo che era esattamente il contrario—erano anarchici, e così il pezzo fu corretto.”

Come membro del collettivo Cut Sonat, Cot partecipò all’organizzazione di qualche serata punk a Barcellona, tra le prime in tutta la Spagna. “Avevo già tirato su qualche serata prog, e andavo spesso a Londra," spiega Xavi. “A un certo punto ci ho anche vissuto per un anno e mezzo." Tutte queste esperienze confluirono nel Festival Punk del L’Aliança del Poble Nou del 1977; "Non so se fosse il primo festival punk in Spagna, ma fu sicuramente il primo ad utilizzare la parola 'punk'," racconta.

Un disegno di Lluis Miracle (1976)

Uno dei gruppi che avrebbe dovuto partecipare al festival, ma che alla fine rinunciò perché non aveva abbastanza canzoni nel repertorio, si era formato da poco con il provocatorio nome di Els Masturbadors Mongòlics (I Masturbatori Mongoli). Il loro fondatore e cantante ci sapeva fare con le provocazione; a detta di coloro che lo conoscevano a quei tempi, Lluis Miracle era tutto ormoni e aggressività.

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Lavorava principalmente come fumettista e tutto quello che disegnava era iperbolico e distorto. Era salito alla ribalta lavorando per Star, e fu proprio uno dei suoi fumetti a causare la chiusura della rivista per un anno, nel 1976, a causa delle tardive angherie della censura franchista. Xavi ricorda che Miracle era "brutale", "selvaggio" e "sempre al limite". "Le cose finivano sempre male, doveva lottare per pubblicare la sua roba. Gli editor non lo volevano toccare nemmeno con un dito.”

Col senno di poi, la censura era comprensibile. Nel racconto in questione, che voleva essere una parodia di Arancia Meccanica, la violenza estrema, la droga, il fascismo e l'omosessualità erano mischiati tutti insieme, senza pudori. Tanto per gradire, c’era anche un pizzico di incesto padre-figlio. Nella Spagna dell'epoca, "scandaloso" era una parola che non si avvicinava neanche lontanamente a descrivere il lavoro di Miracle.

"Miracle non era altro che un provocatore," mi dice Xavi, "e come tale, andava dove c'era più bisogno di lui. Fu per questo che fu inghiottito dal mondo punk. Fu uno dei primi ad andare in giro per strada con abiti di pelle e catene e smise nel momento in cui iniziarono tutti gli altri.  All'ultimo concerto dei Masturbadors Mongòlics salì sul palco con una camicetta bianca, le calze rosse e le mutandine."

I Masturbadors Mongòlics fuori da La Orquìdea. Miracle è il terzo da sinistra.

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La nascente scena punk era l'ambiente perfetto per Lluis Miracle e le sue performance esuberanti. Poteva incanalare tutta la sua aggressività e il suo amore per le provocazioni, e tutto questo dal vivo, sul palco. Non c'era traccia delle restrizioni che limitavano i suoi fumetti, e spesso scoppiavano delle risse con il pubblico o con le altre band. "Non che Miracle fosse pericoloso, in un certo senso era anche timido," spiega Xavi. "Se doveva sistemare i conti con qualcuno, ok, ma non era il tipo di persona che se ne andava in giro in cerca di grane. Quello che accadeva a lui capitava anche ad un sacco di altri che salivano sul palco—specie se eri strafatto, diventavi un'altra persona là sopra."

Alla fine del 1977, i Masturbators Mongòlics si sistemarono nella loro sala prove, la leggendaria (e ora abbandonata) La Orquìdea, un disco-bar nel barrio Gràcia di Barcellona. Un sacco di gang locali usavano il bar come punto di ritrovo, e dopo la prima sparatoria il locale venne chiuso. Il 21 gennaio del 1978 i Masturbadors Mongòlics suonarono alla serata di riapertura, e quello fu il loro primo concerto "ufficiale". Oltre a "una discreta quantità di caos e rumore," non fu niente di speciale.

Un articolo su Party che ritrae i Masturbadors Mongòlic in azione.

Lo stesso non si può dire per il loro concerto successivo, tenutosi qualche mese più tardi sempre a La Orquìdea. Miracle salì sul palco completamente nudo con un pastore tedesco al guinzaglio. La band riuscì a suonare un paio di canzoni prima che finisse sul pavimento dopo un litigio con qualcuno del pubblico. Nessuno sa come iniziò. Party, la prima fanzine gay in Spagna (l'omosessualità era ancora un crimine che finiva sotto la categoria di Atti di Pericolosità Sociale), scrisse una recensione intitolata "I Masturbadors Mongòlics suonano con gli uccelli di fuori."

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La loro esibizione successiva, alla periferia di Barcellona, si trasformò in una vera e propria battaglia: suonarono solo due pezzi prima che il concerto si trasformasse in una carneficina. Paco Martinez, il chitarrista della band, spiega: "Era il classico bar con la musica da ballare con le ragazze, e un sacco di spacconi che si assicuravano che tu non ci stessi provando con una delle loro. Non era esattamente il nostro ambiente. Ma il dj finì di suonare e toccò a noi. Iniziammo a suonare, la situazione era abbastanza tesa, e prima che riuscissimo a suonare la seconda canzone Miracle disse che c'era una ragazza che gli lanciava delle occhiate divertite e disse che gliela voleva far pagare. Quando iniziai il primo assolo scese dal palco, le si avvicinò, e le spense una sigaretta sulla guancia. Non era niente di che, ma si scatenò un putiferio."

Anche Xavi Cot si ricorda la scena: “il ragazzo della tizia colpì Miracle, a lui si unì un suo amico, e quindi anche la band si intromise. Miracle passò quella notte nella prigione di Modelo."

Il concerto successivo si svolse in un campeggio poco fuori Barcellona. Miracle, chiaramente intenzionato a confermare tutti i pregiudizi su di lui, si presentò ricoperto di sangue. Aveva fatto a cazzotti in un bar all'angolo.

A questo punto ci fu molta tensione all'interno della band, in pratica si stavano sciogliendo. Rimasero dentro solo Miracle e Martinez, ma decisero di mettere da parte le incomprensioni quando furono invitati al Canet Rock, che era allora il festival più grande della Catalogna. Incapaci di resistere alla tentazione di farsi riconoscere anche su un palco del genere, organizzarono una conferenza stampa che, se le cose fossero andate secondo i piani, li avrebbe sicuramente fatti finire in prigione.

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Uno dei fumetti di Miracle, pubblicato da Star nel 1976

L'idea era quella di invitare un gruppo selezionato di giornalisti in una sala prove del barrio cinese, una cantina umida a cui si accedeva tramite una botola. Avrebbero suonato un paio di canzoni e se ne sarebbero andati, lasciando i giornalisti chiusi dentro per 24 ore con porzioni di sanguinaccio e vodka serviti su vassoi d'argento. "Ma nessuno dei giornalisti si fece vivo," dice Martinez. "Blondie e gli Ultravox stavano tenendo una conferenza stampa nello stesso momento." Al festival, ricorda Martinez, “alcol e altre sostanze abbondavano. Fu una notte lunga in cui successe di tutto. Litigai con gli Ultravox perché monopolizzavano il catering nel backstage. La sicurezza ci dovette dividere."

I Masturbadors Mongòlics non durarono molto a lungo dopo la loro rissa con Midge Ure. Fecero un paio di sessioni negli studi della EMI, poi si sciolsero e Miracle fu chiamato per il servizio militare, che a quei tempi era obbligatorio. Quando tornò, aveva chiuso con il punk. Si vestiva con delle tuniche e parlava dell'Impero Mediterraneo e della culla della civiltà. "Così ovviamente la gente smise di dargli retta,” dice Xavi. “A nessuno importava più del punk, e in più se ne venne fuori sparando un mucchio di stronzate sull'Impero Romano."

Dopo aver tentato, senza troppi risultati, di fondare una nuova band—gli Olor a Tigre (Odore di tigre)—Miracle abbandonò la musica per concentrarsi sui fumetti. Lavorò per un certo numero di riviste, fra cui la versione spagnola di Hustler, e morì di epatite nel 2006.

È stato recentemente pubblicato dalla Munster Records un vinile contenente alcune registrazioni delle sessioni agli studi della EMI, roba piuttosto buona per essere uscita da gente più impegnata a combinare guai che a suonare. In ogni caso, il fatto che i Masturbadors Mongòlics vengano considerati come i pionieri della scena punk spagnola non è merito delle loro canzoni: la loro vera eredità è quella di aver incarnato l'eccesso euforico ed emotivo successivo al periodo franchista. Come ha detto Xavi: "I Masturbadors Mongòlics erano lo spirito del tempo.”

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