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Secondo un nuovo studio la marijuana provoca dipendenza e disturbi psichiatrici

Secondo un nuovo studio, ci sarebbe una correlazione tra l'uso di marijuana e l'insorgere di alcuni disturbi psichiatrici tra cui la schizofrenia, anche se non è chiaro di che tipo di legame si tratti.

La generale credenza secondo cui la marijuana è una sostanza ricreativa fondamentalmente sicura è stata messa in dicussione questa settimana da un recente studio, in cui si sostiene che questa droga crei dipendenza, sia dannosa per il cervello e causi problemi psichiatrici, fra cui la schizofrenia, nei giovani che la fumano.

Il National Addiction Center del King's College, a Londra, ha pubblicato questo studio sulla rivista accademica Addiction. Lo studio è opera di Wayne Hall, direttore del Center for Youth Substance Abuse Research della University of Queensland. Hall, che ha spesso parlato degli effetti negativi dell'erba, non ha basato le sue conclusioni su nuove ricerche o esperimenti, ma piuttosto sull'inventario degli studi condotti negli ultimi 20 anni.

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Molti dei risultati di Hall suggeriscono correlazioni fra l'uso di marijuana e alcuni "effetti dannosi", inclusi dipendenza, compromissione cerebrale, basso livello di istruzione scolastica, uso di droghe pesanti e disturbi psichiatrici, specialmente negli adolescenti.

Ad esempio, Hall ha trovato una correlazione tra l'uso di marijuana, i deficit di apprendimento verbale, le funzioni mnemoniche e il "livello di istruzione" (quanto una persona avanza negli studi), ma i risultati non sono causali. In altre parole, non è chiaro se la marijuana induce le persone ad abbandonare la scuola o se le persone che abbandonano la scuola sono più propense a provare la marijuana. Alcuni studi, tuttavia, hanno mostrato un calo del QI nei soggetti che iniziano a fumare durante l'adolescenza e continuano a fumare fra i 20 e i 30 anni.

La teoria secondo cui la marijuana è una "droga di passaggio", ha rapprentato per Hall un altro problema di correlazione: gli adolescenti che consumano abitualmente marijuana sono più propensi ad usare droghe pesanti, ma il perché non è chiaro. I giovani che hanno cominciato a fumare erba prima dei loro coetanei hanno un accesso precoce alle droghe pesanti rispetto agli altri, ma i giovani "socialmente devianti", cioè quelli maggiormente propensi ad usare cocaina ed eroina, comunque iniziano spesso a fumare erba prima dei loro coetanei, ha spiegato.

Allo stesso modo, Hall ha sostenuto che i disturbi psichiatrici hanno una maggiore probabilità di incidenza nei consumatori regolari di marijuana, ma il consumo diffuso di cannabis non ha aumentato, perlomeno non in modo misurabile, la possibilità dell'insorgere della schizofrenia.

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"La nostra ipotesi migliore," ha detto Hall, "è che la marijuana raddoppi il rischio di sviluppare psicosi." Da sette casi su 1000 a 14 casi su 1000. Secondo Hall, le persone che manifestano sintomi psicotici e utilizzano erba tendono ad avere il loro primo episodio psicotico in età precoce.

Gli avvocati della National Organization for the Reform of Marijuana Laws (NORML) hanno negato la veridicità delle affermazioni dello studio riguardo ai collegamenti fra uso di marijuana, dipendenza e schizofrenia. Allen St. Pierre, direttore esecutivo del gruppo, ha criticato quella che ha definito "l'ossessione dell'Inghilterra per l'idea che la cannabis provochi la schizofrenia, nonostante non esistano dati o esperienze dirette a sostenerla."

"L'idea che la marijuana ti renda pazzo è qualcosa che riguarda anche altri paesi del Commonwealth, come l'Australia e la Nuova Zelanda, per via forte legame culturale di questi paesi con la Gran Bretagna" ha detto a VICE News.

St. Pierre sostiene che "gli esseri umani hanno usato la cannabis per migliaia e migliaia di anni." "Si potrebbe sostenere che c'è stata una co-evoluzione di esseri umani e cannabis e che abbiamo dei recettori per la cannabis nei nostri corpi, indipendentemente da dove viviamo e dal fatto che ne facciamo o meno uso."

"Anche la schizofrenia è conosciuta da molto tempo, e per fortuna colpisce una piccola parte della società," ha aggiunto.

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St. Pierre ha ammesso che gli individui possono sviluppare relazioni disfunzionali con la marijuana, ma ha aggiunto che non esistono sintomi fisici e disturbi di astinenza paragonabili a quelli di cocaina, barbiturici, alcol e altre droghe.

Esperti del mondo medico americano sostengono di trovare veritieri i risultati di Hall. La National Alliance on Mental Illness ha sostenuto in una dichiarazione che "esiste un consenso diffuso fra i professionisti della salute mentale riguardo al fatto che la marijuana non sia assolutamente di aiuto ma che rappresenti un potenziale pericolo per chi soffre di disturbi mentali."

Il Dr. Sharon Levy, il presidente della Commissione per l'Abuso di Sostanze dell'Adolescent Substance Abuse Program al Children's Hospital di Boston, ha detto a VICE News che una recente ricerca suggerisce qualche nesso di causalità fra la quantità di marijuana utilizzata e un livello di istruzione più basso.

"Non c'è dubbio sul fatto che l'uso di marijuana tende a venire prima," ha detto Levy. "È la principale sostanza illecità provata dai bambini, e generalmente viene prima. Ma non è abbastanza per dire che la marijuana sia un viatico verso altre sostanze." La questione è: il fatto che tu compri erba illegalmente ti induce a provare anche altre droghe, o è la marijuana stessa a fare qualcosa al tuo cervello? Non possiamo escludere nessuna di queste due ipotesi."

Levy, che è anche una portavoce della American Accademy of Pediatrics, sostiene che esiste una correlazione fra i mutamenti nel cervello degli adolescenti e l'uso di marijuana e altre droghe. Ha sottolineato il fatto che i giovani che tentano di razionalizzare il loro uso di marijuana, giustificandosi con la scusa di un uso poco frequente, sono a rischio di compromissione dello sviluppo.

"Ogni ragazzo che tenta di giustificare il proprio uso di marijuana dice, 'so che non fa bene al mio cervello, o alla mia bronchite, ma tutti mi hanno detto che è l'uso frequente a comprometterti e io non la uso spesso, quindi quando si può dire che è troppo?'" ci ha detto Levy. "Mi sono fatta spesso questa domanda. Non c'è in realtà alcun limite conosciuto per un uso sicuro della marijuana."

Hall non ha risposto alle nostre richieste di chiarimento in merito a questa vicenda.

Segui Colleen Curry su Twitter: @currycolleen