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La domanda del giorno

Qual è il lavoro peggiore che hai mai fatto? - Seconda parte, speciale Barona

Seconda parte dell'indagine sulla choosytà dei giovani italiani. Questa volta in uno dei quartieri più "carini" di Milano, la Barona.

Ieri, ispirati dalle ormai leggendarie dichiarazioni del ministro Fornero sui giovani italiani choosy, abbiamo pubblicato una sorta di vox pop nel quale si chiedeva ad alcuni ragazzi di Milano del lavoro peggiore che avessero mai fatto.

Molti di coloro che hanno letto e commentato, tuttavia, ci hanno fatto notare come il campione scelto fosse totalmente inattendibile, in quanto composto soltanto da "hipster"—termine che nella classifica 2002-2012 delle osservazioni socio-culturalmente rilevanti si colloca, per utilità e gomitate nei coglioni, tra l'appellativo "comunista!" e le battute sui pantaloni a vita bassa. Potremmo stare ore a dibatterne, ma il punto è un altro. È ovvio che il nostro articolo non avesse alcuna pretesa di esaustività, ma non neghiamo che, per quanto frequentata da ogni tipo di ragazzi, la zona in cui siamo stati è in un certo senso "fighetta". Per questo, anche su suggerimento dei commentatori che ci invitavano ad andare in periferia, o da chi fa lavori "di cui c'è bisogno nella vita vera", stamattina abbiamo ripetuto il nostro esperimento in Barona, area geograficamente vicina ma demograficamente diversa da quella di ieri. Dato che il tempo non era esattamente stupendo, non siamo riusciti a fermare lo stesso numero di persone. Ad ogni modo, ecco cosa ci hanno detto gli intervistati.

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Pasquale, 35 anni.

VICE: Che lavoro fai?
Pasquale: Adesso niente, lavoravo in cantiere, ma è fallita l'edilizia e sono rimasto a casa. Credi che gli italiani siano troppo schizzinosi nel trovare lavoro?
Non credo, credo che gli italiani non siano schizzinosi. Più che altro mi sembra che gli italiani abbiano paura. In che senso?
Paura di parlare, paura di esprimersi. Che lavori hai fatto nella vita?
Ho sempre fatto il muratore. E non ti sei mai lamentato del lavoro che facevi?
No, mai. Non mi sono mai tirato indietro, il lavoro è lavoro, e quando c'è non ci si deve mai tirare indietro. E adesso cosa fai?
Sono iscritto in varie cooperative e aspetto di trovare un altro posto in cantiere.

Peppe, 30 anni.

VICE: Ciao, ti va di rispondere a qualche domanda?
Peppe: No, guarda non ho voglia. Non mi prendere per un maleducato ma nella vita mi sono successe così tante cose che non mi fido più di niente e di nessuno. Perché?
Perché fidandomi mi sono successe solo cose brutte, mi sono fidato della società e dei dottori e a 27 anni mia moglie ha lasciato questo mondo. Non ho voglia di parlare, e se questo vi basta per capire quanto sono incazzato col mondo va bene così. Non c'è problema, ti ringrazio.
Guarda, voglio dirti un'altra cosa. Non miglioreremo niente in questa vita. Dovremmo trovare solo un po' di pace nel cuore e guardare in cielo e sperare che qualcuno ci dia una mano. Perché in questa vita serve solo la salute. Il lavoro è solo una parola scritta, L A V O R O. Per noi giovani non c'è più niente. Ho capito.
Scusami, non sono maleducato, ma voglio essere diretto. Fino a 50 anni fa c'era qualcosa, oggi non c'è più niente, i nostri nonni hanno lottato per noi, e poi noi in quattro coglioni gli abbiamo lasciato fare di tutto, invece dovevamo dargli fuoco. Io lavoro in un'azienda municipalizzata, e di me fanno quello che vogliono. Non rispettano niente, e i sindacati sono dei mafiosi legalizzati. Io non mi lamento, almeno finche non mi levi il pane di bocca, perché sennò ti levo la vita. E se un giorno li ammazzo tutti, poi mi consegno alla polizia. E non vorresti smettere di lavorare così?
Guarda, nessuno ha mai fatto niente per me. Io un pezzo di terra in Sicilia ce l'ho, e spero di andarci al più presto. Perché a casa mia col trattorino ci sto bene, ora lo fanno i miei cugini e i miei fratelli, e spero di raggiungerli presto. Qua sono tutti malati di depressione, tutti che si sparano, io voglio andarmene. La vita è un regalo, noi dobbiamo farne buon uso. Anch'io son stato giovane, anch'io sono andato ad Amsterdam a fumarmi gli spinelli, ma a che mi è servito? A niente, e i miei amici che sono andati avanti e hanno fatto di peggio o sono morti tutti o sono diventati dei vegetali. Ok.
Scusate ragazzi se vi ho asciugato, dicevo che non volevo parlare, e invece alla fine mi sono lasciato andare. Spero di avervi aiutato, siete capitati in una zona particolare, anzi, mi raccomando, qua la gente non è tanto registrata, potete trovare anche quello che prova ad allontanarvi con cattiveria. Attenti. Non voglio spaventarvi, ma è meglio essere sinceri. Buono a sapersi, grazie.

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Giovanni, 35 anni.

VICE: Ciao Giovanni, da dove vieni?
Giovanni: Dalla Romania. E lavori in Italia?
Lavoravo, adesso sono senza lavoro. E cosa facevi?
Ho fatto di tutto, muratore, giardiniere, elettricista, camionista. E qual è stato il lavoro più brutto?
Nessuno, il lavoro è lavoro. E adesso cosa fai?
Adesso, se non troverò qualcosa presto andrò in Francia dove ci sono i miei cognati. Qualche anno fa lavoravo a Marsiglia, so come funziona. E come si lavora in Italia?
Prima bene, adesso è tutto a pezzi. Sono stato a Milano e a Roma. Prima si stava bene, adesso no. Come lavorano gli italiani?
Io mi sono sempre trovato bene con loro. Il nostro Ministro ha detto che gli italiani non sono disposti a fare lavori come il muratore, o l'imbianchino.
Non credo, non mi pare, il problema è che gli stranieri devono fare di più, oltre l'orario. Qualcuno paga, qualcuno no. Gli italiani di meno. Ma fin quando c'è lavoro, va bene. Oggi non c'è.

Claudia, 33 anni

VICE: Lavori?
Claudia: Sì. Cosa fai?
Faccio la commessa al Carrefour. Ti piace?
Sì, non mi lamento. Hai fatto altri lavori prima?
No, ho sempre lavorato al Carrefour, sono lì da 15 anni.

E non hai mai fatto lavoretti, qualcosa che non ti è proprio piaciuto…
Sono tutti brutti! A chi è che gli piace lavorare?! A nessuno.

La Fornero ha detto che gli italiani sono troppo schizzinosi sul lavoro, cosa ne pensi?
È vero, tanti italiani sono troppo schizzinosi. Penso anche che tanti stranieri abbiano un lavoro proprio per questo motivo, lavorano anche per niente. Cioè, noi italiani cerchiamo sempre il più, il meglio.

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E tu cosa vorresti fare un domani, ti va bene lavorare lì?
Sì sì, mi va benissimo, amo il mio lavoro. Nel senso, mi piace l’ambiente.

Nancy, 32 anni. Non ha voluto farsi fotografare. 

VICE: Ciao, da dove vieni?
Nancy: Perù. Lavori?
Sì, lavoro, faccio assistenza domiciliare part-time. Hai fatto altro prima?
Be’ ho lavorato in erboristeria, anche come progettatrice di giardini, ma sempre part-time perché ho una figlia. Quindi non ho mai potuto fare tempo pieno. Qual è il lavoro più brutto che hai fatto?
Ehm, cameriera negli hotel, negli alberghi. È un lavoro devastante, routinario, ti rovina il cervello.
 
E sottopagato.
E sottopagato, sfruttato proprio. Non mi piace, non mi piace quel lavoro. E ti piace quello che fai adesso?
Adesso almeno anche se è un lavoro pesante sai che aiuti delle persone, un bel sorriso di una persona che ha bisogno di te ti paga almeno come persona, anche se non vieni pagato economicamente, però almeno una soddisfazione c’è. Perché uno dei nostri ministri ha detto che gli italiani fanno troppo i difficili nel trovare lavoro, non si abbassano… Secondo te è vero?
Penso che la gente adesso fa di tutto. Ho tante amiche italiane che passano le loro giornate alla ricerca di qualunque tipo di lavoro. Ormai hanno bisogno di lavorare e accettano qualunque lavoro, non è più come prima. Prima forse sì, prima forse era anche giusto. Sei qua in Italia da tanto?
Eh sì, quasi 16 anni. E tua figlia è nata qua?
Sì, è nata qui e ormai dice che è italiana, siamo andati al mio Paese ma lei si sente di qui, vuole vivere in Italia. E anche a me dispiace com’è adesso. Penso che adesso…Hanno detto che al 2013 ci riprendiamo.

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Giovanni, 23 anni.

VICE: Che lavoro fai?
Giovanni: Perito meccanico.

Hai mai provato a fare un altro lavoro?
No, sono anni che lo faccio, mi è andata bene. Da quanti anni lo fai?
Appena ho finito la scuola, quando avevo 18 anni. Quindi non ti lamenti.
Uhm, forse, forse sono l’unico. La Fornero ha detto che siamo troppo “choosy”, troppo schizzinosi noi italiani nel trovar lavoro. Secondo te è vero?
Non proprio. Tra l’altro non è che ce n’è in giro molto di lavoro. A me è andata bene ma ho tanti amici che sono anni che lo stanno cercando e non trovano niente. Oppure trovano un mese di contratto e poi ti lasciano a casa. 20 giorni, oppure fai la prova gratuita e poi ti lasciano a casa. Vanno avanti così. Ma un giorno vorresti cambiare lavoro o ti piace quello che fai?
No io sto cercando lavoro, perché comunque per il lavoro che faccio mi pagano poco. Il problema è che non ce n'è. E c’è un lavoro che non faresti mai?
Non penso. Dipende dal bisogno che ha una persona. Se uno ha bisogno di lavorare lavora, se uno non ha voglia se ne sta a casa e si lamenta.

Karim, 27 anni. Lo incontriamo qui, lavora in una casa dietro l'angolo ma non vuole farsi fotografare.

VICE: Che lavoro fai?
Karim: Lavoro qui. Come custode?
Sì. Da dove vieni?
Dall'Egitto. E che altri lavori hai fatto prima? Nessuno?
No. Perché? Stiamo domandando così, per un pezzo. E che lavori ti piacerebbe fare?
Cosa? Cosa vorresti fare se potesse scegliere?
Non lo so, lavoro qua da cinque anni. E ti piace?
Sì. E non hai fatto altri lavori, più brutti magari, anche non in Italia?
No. Si lavora bene in Italia?
È dura, anche in Italia, non lo so.

Francesco, 40. Per la foto ci dice 'No scusa, mi spiace, ma mia moglie fa l'avvocato, e se mi vedesse mi darebbe del cretino'. VICE: Cosa fai per vivere?
Francesco: Distribuisco e commercio frutta e verdura. E cosa hai fatto prima, hai fatto altri lavori?
Sì, certo. Ero vice-responsabile di produzione nel settore delle materie plastiche. E qual è stato il peggior lavoro che hai fatto? Quello più brutto, quello che hai detto “Oh mio Dio, cosa sto facendo?
Lavoravo nella manutenzione in alcune palestre. E ti piace quello che fai adesso?
Mi piace, certo che se vincessi a Win for life… La Fornero ha detto che gli italiani sono troppo schizzinosi nel trovare lavoro. Pensi che sia vero?
Non è una questione di scelta, il problema è che non c’è lavoro. Io ho lavorato 22 anni nelle materie plastiche, partendo dalla gavetta e arrivando fino al ruolo di semi-quadro, con le mie forze. Poi l’azienda è entrata in crisi, l'hanno spostata in Germania e hanno lasciato a casa in mobilità me e altre 23 persone. Dopo due anni ne hanno lasciati a casa altri 60. Il lavoro non c’è, sono stato due anni in mobilità, a cercar lavoro, a fare i corsi di formazione della regione Lombardia, a cercare qualsiasi lavoro, anche l’operaio, anche il manovale, l’importante era portare a casa i soldi per la famiglia, ma non trovavo nulla. La risposta nel mio caso era: “Lei ha 40 anni, è fuori dal mercato.” Quindi sono balle quelle della Fornero?
Sì, certo, perché non creano posti di lavoro per i giovani e non tutelano chi ha famiglia, over 40. Poi quelli che hanno 50 anni sono messi ancora peggio. Il problema è che la Fornero il lavoro ce l’ha, e anche i suoi figli, degli altri chissene frega. Posso dire parolacce? Vai dimmi una parolaccia.
Ha rotto il cazzo lei e tutti questi qua, anche perché il lavoro non c’è il lavoro e chi ce l’ha se lo tiene stretto. Qual è il lavoro che non faresti mai?
Il politico. Mai. Troppo orgoglioso, non scenderei mai a patti.

Leggi anche: Qual è il lavoro peggiore che hai mai fatto? Prima parte