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Ho partecipato a 1000 concorsi in un mese e questo è ciò che ho vinto

Su Internet c'è gente che afferma di vivere esclusivamente di concorsi. Desideroso di accumulare un po' di roba inutile, per un mese mi sono iscritto a qualsiasi cosa, e questo è il risultato.

È un sabato mattina e ho 11 anni. Ho di fronte a me un'enorme tazza di latte e cereali e la televisione accesa su un programma a premi. Un concorrente di nome Greg ha appena vinto uno stereo Hitachi e un lettore CD. Penso, "Perché alla fine gli stereo li vincono sempre i tipi come Greg?"

Più di dieci anni dopo, ho capito che la ragione principale per cui non avevo mai vinto un premio era che non avevo mai partecipato a un concorso. Perciò, per la prima volta in vita mia, ho pensato di provarci. Ho cercato su Google, "partecipare a concorsi" e ho trovato un articolo su una donna che si fa chiamare Di Coke. Di Coke ha 40 anni e nella vita partecipa a ogni tipo di concorsi—anche 400 alla settimana. Nell'articolo diceva di guadagnare più di 20.000 euro all'anno. Facendo un rapido calcolo, se avessi fatto esattamente come lei sarei stato in grado di guadagnare circa 1.600 euro al mese.

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Prima settimana

Dato che come molti ho un lavoro che mi porta via la maggior parte del tempo, non potevo dedicarmi esclusivamente ai concorsi. Ma quello che potevo fare era svegliarmi a un orario improbabile, sedermi a un tavolino del bar vicino al mio ufficio e passare un'ora a registrarmi e iscrivermi a roba che avrebbe fatto collassare la cartella "spam" della mia posta elettronica. Ho aperto una mail apposta per l'occasione e dato che credo nel valore dell'ottimismo ho deciso che il mio indirizzo sarebbe stato il seguente:

"Sam vincerà" è stato il mio mantra per ogni competizione a cui ho partecipato, convinto che il semplice fatto di ripetermelo avrebbe aumentato dell'1 percento le mie possibilità di vittoria.

PrizeBug è un sito che, tra centinaia di finestre pop-up, raggruppa in una sola pagina tutti i concorsi online. Non sono una persona particolarmente esigente e mi sarebbe andato bene vincere qualsiasi cosa: iPhone, iPad, PS4, un viaggio a New York, una Fiat 500 (perché no?) e persino un kit per lavare la macchina—non che io abbia una macchina, ma magari un giorno, non si sa mai, e in ogni caso è sempre meglio avere più cose possibile, giusto?

Dopo aver inserito le mie informazioni personali e il mio indirizzo email, mi appariva sempre una pagina—a volte, diverse pagine—di clausole di iscrizione. Alcune di queste clausole parlavano di un costo mensile da pagare, per cui in questo caso è bene leggerle con attenzione, al contrario di quello che si fa di solito con i termini d'uso di qualsiasi cosa. Dopo la mia prima sessione mi ero già iscritto a 58 concorsi, e non erano nemmeno le nove di mattina. Sono andato in ufficio e ho iniziato a fare il mio lavoro noioso e ripetitivo, ma non riuscivo a concentrarmi. Non riuscivo a fare a meno di pensare a consegne, file all'ufficio postale, vacanze premio in posti in cui probabilmente mi sarei preso un'insolazione, per poi passare in macchina di fronte alla casa del presentatore di quel programma a premi urlando "Ce l'ho fatta, finalmente! Alla faccia tua, stronzo!"

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Ormai controllare complessivamente la posta mi faceva provare brividi di eccitazione. Pensavo che di lì a poco avrei ricevuto qualche mail che mi annunciava che avevo vinto una macchina (oppure, un sacco di spam sull'allungamento del pene). Alla fine della settimana, mi ero iscritto a 347 concorsi.

Seconda settimana

Ancora nessuna vittoria. Solo una serie di mail che dicevano: "Congratulazioni! Sei tra i finalisti!" oppure "Complimenti samisgoingtowin@gmail.com, sei stato selezionato!"

Stavo soltanto rivelando informazioni personali a stupide competizioni a premi che poi le avrebbero rivendute ad aziende desiderose di usare quei dati per vendermi meglio i loro inutili prodotti? Pensavo che il mondo fosse un posto migliore.

Così sono finito per caso su ThePrizeFinder, un altro sito—anche questo pieno di pop-up che si aprivano a tutto schermo a ogni click—su cui si possono trovare una quantità impressionante di concorsi. Per riuscire a a utilizzarlo in modo comodo e efficace ho dovuto usare i comandi da tastiera.

Dopo due settimane e 500 concorsi, le mie fatiche sono state finalmente ripagate—ho vinto qualcosa, per la prima volta. Una barretta di cioccolato che mi è stata spedita direttamente a casa.

Terza settimana

Dopo due settimane di sforzi, avevo guadagnato solo un po' di cioccolato tutto sciolto. Così ho cercato il consiglio di alcuni esperti di concorsi a premi. Per fortuna il sito MoneySavingExpert ha un forum con una grande comunità di utenti che pubblicano regolarmente concorsi a premi e consigli per vincere.

Un utente—che mi ha chiesto di rimanere anonimo—mi è stato di particolare aiuto nel processo di selezione dei concorsi. Mi ha suggerito di partecipare a concorsi che erano prossimi alla scadenza, a contest sui social network della durata di uno o due giorni e di iscrivermi a concorsi che c'entrassero qualcosa con i miei interessi e le mie competenze.

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Un altro utente, che partecipa a giochi a premi dall'agosto del 2014 (un novellino, lo so, ma era una corsa contro il tempo), mi ha spiegato che durante la settimana passa 3 ore al giorno (10 ore al giorno nel fine settimana) a iscriversi a concorsi, con risultati piuttosto soddisfacenti. Ha vinto un sacco di premi, tra cui un orologio da 400 euro e delle bacchette da batteria dei Motorhead autografate che valgono più o meno la stessa cifra.

A metà settimana ho iniziato a perdere la pazienza. Durante una pausa dal lavoro, mentre mangiavano una banana, ho ricevuto una chiamata. "Pronto, parlo con Sam?" mi ha chiesto una voce femminile. Ho risposto di sì. "Ti chiamo per farti sapere che hai vinto un biglietto per vedere i The Darkness a Absolute Radio!"

"Cavolo, ma è fantastico!" ho detto, imbarazzato. Dopo aver confermato il mio indirizzo mail, mi sono messo a ridere. Anche la persona dall'altra parte del telefono rideva. Sam aveva finalmente vinto; quanto a lei, forse era solo contenta di aver trovato qualcuno con un'esistenza più triste della sua.

Dopo quel fugace momento di gioia sono diventato dipendente dalle mail: la speranza di un piacere equiparabile mi faceva fremere ogni parte del corpo a ogni nuovo concorso a cui mi iscrivevo.

Quarta settimana

The Darkness (foto Bauer Media)

Era da un po' che non andavo a concerti; era un ricordo flebile e lontano, come un calciatore ormai andato o fare i cento metri di corsa senza avere male alla milza. Quindi sì, devo ammetterlo––e so di parlare di un gruppo conosciuto per le tutine a righe dei suoi membri e gli interminabili assoli di chitarra––ero contento di andare a vedere i Darkness.

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Sono arrivato ad Absolute Radio per ritrovarmi nel bel mezzo di una folla di fan eccitati per l'album in uscita (che avevano ovviamente già ordinato). Hawkins, rinato dopo un periodo di disintossicazione da alcol e droga, era in vena di battute, e alla fine del concerto anche io mi sono ritrovato a credere in quella cosa che chiamiamo amore––anche se nella sua poco accessibile versione hollywoodiana.

§

Dopo un mese di dolorosa dedizione ai concorsi, non potevo comunque ritenermi soddisfatto. Una baretta di cioccolato e il biglietto per un concerto dei Darkness possono andare se ti piacciono il cioccolato e i Darkness, ma io volevo qualcosa di molto più tangibile e capace di attestare una mia vittoria. Tipo una macchina.

Ho continuato a iscrivermi a concorsi fino all'ultimo giorno, fino a toccare la soglia dei 1.000 tentativi. Non potevo arrendermi. Non dovevo. Poi, all'improvviso:

Due vincite consecutive in tre minuti. Varie copie del romanzo The Forgotten Sisters e un libro su un artista che va a spasso per la costa sud-occidentale dell'Inghilterra, A Brush With The Coast. La mia determinazione e la mia perseveranza mi avevano portato a conquistare qualcosa che potevo finalmente toccare con mano, mostrare ai miei amici e fotografare––e, infine, lasciare a prendere polvere su una mensola.

Quindi, cosa ho imparato in questo mese? Innanzitutto, che non dovreste riporre troppe speranze nella possibilità di sopravvivere partecipando a concorsi. E poi, che i bar diventano posti molto strani quando ci passi le ore per iscriverti a 1.000 concorsi senza ordinare mai un bel niente.

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