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Poltronette

L'Infaticabile Post dei Trailer

La dicotomia "trailer belli VS trailer inutilmente pedanti" è sempre esistita, ma in questa seconda puntata di Poltronette cerchiamo di capire qualcosa di più.

Buon pomeriggio. Come preannunciato, eccoci all'Infaticabile Post dei Trailer, il post il cui occhiello si può riassumere brevemente in “Dimmi qualcosa che non so.”
Partiamo dall'assunto iniziale: guardiamo insieme uno dei trailer più orrendi degli ultimi cinque anni.

Il film potrebbe non essere uno dei film più orrendi degli ultimi cinque anni, in fondo è diretto da chi ha diretto Ghostbusters e ha come attori protagonisti 1) una tale che si è laureata a Harvard e su cui si masturbano tutti i maschi che non si masturbano su Megan Fox; 2) Kevin Kline; 3) un tale che ha un account Twitter. Nel trailer possiamo anche vedere 4) Mindy Kaling di The Office nel ruolo di Quell'indiana che attirerà la fetta di pubblico appassionata di comici statunitensi. Così a naso, persino il doppiaggio di Natalie Portman ubriaca sembra più inventivo di una qualsiasi sequenza di dieci minuti di (500) giorni insieme.
Ma stiamo perdendo di vista il punto di partenza. Prestando tre minuti di attenzione al trailer del film, si sa con la massima precisione come andrà a finire. Il che non significa che questa sia una tendenza recente e che “Ah, Gesù, il pubblico di oggi per comprare un prodotto ha bisogno che gli venga spiegato tutto, mentre un tempo si lasciava titillare la fantasia.” I due filoni (trailer belli vs. trailer inutilmente pedanti) sono sempre esistiti. E non è vero che adesso non si trovano alternative (non sottovalutiamo mai il potere del meta: guardate qui). Anzi, se proprio vogliamo, ora il compito di “creazione delle aspettative” viene svolto dal teaser. Il cui lavoro è completamente distrutto e annullato dalla comparsa del TRAILER BRUTTO VERO E PROPRIO. Un po' come è accaduto dopo il primo, maestoso trailer di Inglourious Basterds. Allo stesso tempo, non è detto che i trailer che spiegano tutto siano necessariamente brutti, né che spiegando tutto si debba per forza spiegare tutto. Per esempio, guardiamo questo, che pubblicizzava il primo film di quel fosco regista francese spesso citato su Tumblr dalle ragazze:

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Miglior commento youtube: “this trailer sounded like my sound recorded french lesson.”

Non esistono—sia ben chiaro—non esistono trailer unicamente artistici, e questo perché la cosa bella, trasparente e liberatoria dei trailer è che sono prodotti unicamente commerciali. Quand'anche il film avesse intenzioni artistiche, il trailer sarebbe comunque il preliminare che conduce per mano lo spettatore verso 85' (se il regista è clemente) di buio in sala e poi lo aspetta fuori dalle porte del cinema. È per questo motivo che trailer belli : erotismo = trailer inutilmente pedanti : pornografia (inauguriamo qui l'angolo del nozionismo brillante: Mamet diceva più o meno la stessa cosa sul cinema in generale, quando sosteneva: “Il cinema basato soltanto sui «punti culminanti» è figlio del cinema porno.”)

La seguente lista non è esaustiva né ordinata per preferenze. Ci si auspica, anzi, di aggiornarla costantemente. Se siete fortunati e creativi e intelligenti e contribuite nei commenti, chissà, potreste anche voi comparire in uno dei prossimi episodi di Poltronette!

1) NON C'È BISOGNO DI MOLTE PAROLE PER DIRSI TI AMO

Alien – Ridley Scott (1979)

Il più bel trailer del regista-truffa si basa unicamente su un buon uso del sonoro, sulla nostra predisposizione di spettatori alla paura matta, e su Sigourney Weaver pettinata come Michael Jackson. Potreste aver notato che il trailer di Prometheus è un remix brutto del trailer di Alien.

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Tesoro… è in arrivo un bebè – John Hughes (1988)

Il film contiene pur sempre una delle sequenze migliori realizzate da John Hughes, e il trailer non solo è molto meglio del film, ma è anche uno dei più angoscianti ritrattini famigliari realizzati da una persona che abbia meno di quarant'anni.

Shining – Stanley Kubrick (1980)

Raggiunta una certa autonomia, Kubrick ha sempre approcciato i propri trailer all'insegna del “freganiente.” Per questo motivo, i suoi film godono probabilmente dei migliori trailer della storia del cinema. Pensa un po', Barry Lyndon, un voice-over noiosissimo che prosegue per tre minuti; in Lolita c'è gente che gioca a pronunciare le cose; per Il dottor Stranamore, Kubrick ha preso un disegnatore e artista, Pablo Ferro, gli ha detto: "Guarda, fai un po' come ti pare," Pablo Ferro ha montato testo, immagini e suoni fino a dare al video un senso (psicoticamente) compiuto, a Kubrick è piaciuto così tanto che gli ha chiesto se potesse occuparsi anche dei titoli di testa. Così è stato.

2) ANCHE SOLO PER IL LOAL

Don't – Edgar Wright & Simon Pegg (2007)

L'unica cosa bella del dittico di Grindhouse (l'unica cosa bella di A prova di morte, diciamo) sono i trailer finti disseminati per tutto il film (Altri contributi notevoli: Eli Roth, Rob Zombie e, ovviamente, Machete). In effetti, Don't non è mai esistito.

Quarto potere – Orson Welles (1941) 

Nel trailer non compare un solo fotogramma del film. Chi ha pazienza si sentirà gratificato nel vedere i nove minuti del trailer di F for fake.

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Fenicotteri rosa – John Waters (1972)

Seguendo più o meno lo stesso procedimento di Quarto potere (non mostrare alcuna scena del film), ma all'opposto (lì vedevamo gli attori, qui gli spettatori), Trottolino Amoroso ci mostra le reazioni della gente fuori dal cinema. Un tale con un cappello da cowboy dice: “Credo che John Waters abbia il dito ben saldo nel culo dell'America.”

3) ANCHE SOLO PER IL LOAL – SPECIALE HITCHCOCK

Psyco (1960)

Intrigo internazionale (1959)

Gli uccelli (1963)