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Musica

Ecco l'artista che ha realizzato la piramide di 'Alive' dei Daft Punk e il nuovo tour dei Presets

Martin Philips, il designer della piramide di 'Alive' ci parla dei nuovi visual dei The Presets.
Images courtesy of the artists, unless otherwise noted

“Qualche considerazione finale?” ho chiesto all’uomo che ha progettato la piramide dei Daft Punk, il celebre pezzo del set ricoperto di luci e schermi video del tour di Alive nel 2006 e nel 2007. Ho capito solo dopo quanto fosse una pessima domanda da rivolgere a Martin Philips, un uomo con la visione artistica e l’attitudine necessaria per trasformare un semplice concerto in un incredibile spettacolo di luci. Philips aveva appena trascorso una buona mezz'ora su un massetto, parlando di meriti e demeriti del nastro a LED e di varie modalità video, e la sua risposta è stata semplice: “i Presets sono fantastici. Mi è sempre piaciuto lavorare con loro.”

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Per il loro tour nordamericano Check Yo Ponytail, iniziato il 26 ottobre, il duo australiano The Presets sta deliziando pubblico da Montréal a Los Angeles con il suo sound caratteristico, e con uno spettacolo di luci progettato da Martin Philips. Questo tour, caratterizzato da una formazione di artisti innovativi, tra cui i rapper Le1f e Antwon e il DJ (e proprietario di Check Yo Ponytail) Franki Chan, mostra per la prima volta i visual realizzati da Phillips per i Presets.

Martin Phillips ha cominciato a collaborare con i Presets nel 2009. Il designer ha detto a un amico che lavorava dietro le quinte di un concerto: “enterò nei loro camerini e dirò loro che voglio davvero collaborarci, a qualunque costo.” Da quel momento, i Presets hanno iniziato a lavorare con Phillips e Bionic League, la sua società di produzione che ha avuto come clienti niente meno che i Nine Inch Nails, i Deadmau5, i Blink 182, e Kanye West.

Ciò che distingue Phillips dagli altri scenografi, sono la sue capacità di sincronizzare le immagini al sound dei clienti. Nel periodo del tour Alive dei Daft Punk, come racconta Phillips, i visual dei grandi concerti di musica dance erano sostanzialmente basati su luci stroboscopiche e video non lineari. “A quel tempo la norma era fare quello che si voleva, quando e come si voleva. Nel corso di uno spettacolo, i ragazzi addetti alle luci e ai video avevano una sorta di anteprima su ciò che sarebbe accaduto [durante il set di un artista]. Così quando l’artista suonava un brano, il ragazzo del video avrebbe potuto dire dire ‘oh ok, metterò il video della scimmia che corre per la strada, e le luci saranno verdi e gialle, con un effetto stroboscopico.'”

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"Ma i Daft Punk si erano innamorati della natura libera dell'Ableton [Live]”. Spiega Phillips, “abbiamo parlato a lungo di come realizzare un freestyle durante lo spettacolo, e sul tipo di tecnologia che avremmo usato per sincronizzare le luci e i video alla musica. Ho proposto loro l'idea di uno spettacolo con un inizio, uno svolgimento e una conclusione, e inizialmente non erano entusiasti, ma le cose sono presto cambiate.”

La piramide del tour Alive dei Daft Punk, via

Questa sorta di narrazione visiva richiede un’efficace comunicazione tra le tecnologie, con la musica dei live che aziona determinati elementi video e movimenti di luci. Va notato che l’esperienza del tour Alive ha portato il fu Sonny Moore della band emo From Frist To Last, oggi conosciuto come Skrillex, a cambiare la propria vita, come afferma in un’intervista del 2012 su Pitchfork. Il tour Alive si è svolto prima dell’esplosione degli EDM nel Nord America, e gran parte della sua aura leggendaria è nata proprio dalla piramide creata da Phillips.

Phillips è d'accordo sul fatto che un concerto elettronico in uno stadio è radicalmente diverso dai concerti da stadio di pochi decenni fa. “Non è come vedere Freddie Mercury sul palco,” ha affermato. “Negli ultimi anni gli show di musica elettronica sono diventati qualcosa di molto diverso. Assisti semplicemente a qualcuno che fa un dj set e le prestazioni tendono a essere limitate al palco. La performance quindi riguarda più lo show che viene organizzato che quello che fa l'artista.”

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Nel corso di una chiacchierata su Skype, Julian Hamilton dei Presets ha espresso pensieri simili. Per lui gli artisti elettronici sono “leader” del mondo dell’innovazione per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo e mi ha detto: “i migliori spettacoli di luci sono loro.” Ed evidenzia le differenze con le rock band che “stanno lassù e suonano i loro strumenti.” Anche quando i Presets hanno introdotto un batterista sul palco, il che li ha resi più simili a una rock band, non hanno resistito all'utilizzo di visual dinamici. “Abbiamo collegato un laser alla batteria,” ricorda Hamilton. Da questo punto di vista quello con Martin Phillips è stato un incontro felice.

Forti elementi visivi sono sempre stati fondamentali nelle esibizioni dei Presets. Oggi una serie di esagoni in plexiglas, ognuno con i propri LED, dà un effetto straordinariamente astratto e a bassa risoluzione ai video proiettati alle loro spalle. Il plexiglas è stato graffiato per dare alle luci un bagliore gelido.

La progettazione e la realizzazione di questi esagoni è stato un processo intenso, in cui Phillips ha collaborato con due aziende di Los Angeles per portare l’idea a compimento: German Light Productslo ha aiutato a trovare il materiale perfetto per questi esagoni―plexiglas avvolti in luci a LED―e Fernando Lau di Vision Sceneryha portato avanti la costruzione e la logistica per capire come realizzare un cluster esagonale a LED che funzionasse da display video.

Più questa tecnologia si diffonde ed elaborati anelli di luce e video diventano più accessibili per le band, è sempre meno raro entrare in un club e assistere a uno spettacolo di luci di alto livello, ma che comunque dubitiamo riuscirebbe a impressionare il creatore della piramide più iconica della storia della musica elettronica

Per saperne di più su Martin Phillips, visitate il sito di Bionic League.