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L'ix Symposium di Montreal porta ad un nuovo livello l'arte immersiva

Tre capolavori A/V di Joanie Lemercier & James Ginzburg, 1024 Architects, e Nohista che parteciperanno al festival di arti digitali di Montreal.

Se a maggio non eravate a Montreal, probabilmente vi siete persi l'ix (Immersion Experience) Symposium, l'esposizione della Society For Arts and Technology che fa parte dell'iniziativa della città dedicata alle arti digitali, "Printemps Numérique". Durante i cinque giorni dell'evento di "creatività immersiva", si sono susseguite conferenze introduttive, interventi degli artisti, demo di software e demo tecniche, e una serie di opere audiovisive che si concentravano su vari temi e pratiche digitali.

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Tra le molte opere digitali che hanno debuttato nell'enorme dome della SAT (una struttura a cupola alta quasi 20 metri e conosciuta come Satosphere), tre hanno particolarmente attirato la nostra attenzione: Nimbes di Joanie Lemercier & James Ginzburg (che è una metà degli Emptyset), Quantum di Francois Wunschel & Fernando Favier di 1024 Architecture, e IRM di Bruno Rivero aka Nohista.

Nimbes porta lo spettatore in un viaggio distopico attraverso architetture  e paesaggi sproporzionati, spettrali e minacciosi. Quantum immerge il pubblico in un ambiente disorientante in cui si mescolano i codici estetici dei pixel con l'astrofisica; e infine IRM è un'esplorazione sinestetica del corpo umano, fatta di elementi audiovisivi generativi e dinamici. Questo trio di lavori A/V porta il pubblico all'avanguardia dell'esplorazione sensoriale.

Gli artisti sono stati selezionati per la loro immensa creatività e per l'esperienza nel mondo dell'arte dei new media. Ognuno di loro non solo ha superato i limiti creativi dati dalla Satosphere, ma è andato ben oltre le proprie pratiche creative. "L'idea era di stimolare la creatività attraverso questo medium particolare, dando carta bianca agli artisti per le proprie creazioni: tutti gli artisti new media, nuovi a questa particolare struttura sferica sono stati capaci, grazie alla pura intuizione, di relazionarla alle loro pratiche artistiche arrivando a livelli innovativi di percezione," ha detto Louis-Philippe St-Arnault, direttore di produzione e dello sviluppo immersivo della SAT.

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Le opere non sembrano di questo mondo, e una cosa è certa: gli artisti selezionati sanno bene come lavorare all'interno di uno spazio determinato. Ogni lavoro massimizza gli incredibili aspetti tecnici della Satosphere, usandola sì come struttura, ma anche come base per le opere. Se quindi non eravate a Montreal a maggio, qui sotto potete comunque guardare qualche immagine delle opere citate:

Nimbes di Joanie Lemercier  & James Ginzburg

Quantum di Francois Wunschel & Fernando Favier di 1024 Architecture. Immagini di Nimbes e Quantum di Sebastian Roy.

IRM di Nohista