Lorenzo Mason e Marco Campardo diventano Tankboys nel 2005, quando fondano uno studio di grafica indipendente legato alla comunicazione in ambito artistico e culturale. In pratica, da quel momento, hanno cominciato a fare talmente tante cose che si sono gradualmente trasformati in delle specie di automi privi di funzioni biologiche, delle macchine che macinano progetti su progetti—da qui il nome di Tankboys, ragazzi-carroarmato, almeno credo. Da Venezia, dove hanno frequentato lo IUAV e lavorato per la Biennale, gestiscono progetti che spaziano dall'editoria all'allestimento di mostre passando per workshop e conferenze.
Se abbiamo pensato a loro per Show'n'Tell non è soltanto per la quantità di roba che fanno, ma soprattutto per come lo fanno: alla base del loro lavoro c'è infatti l'idea di creare movimento, aggregare e coinvolgere gente. Ed è difficile trovare qualcosa di più creativo dei creativi che creano con e per altri creativi. Oltre al loro studio, Marco e Lorenzo hanno co-fondato a Treviso XYZ, uno spazio espositivo per le arti applicate, e Automatic Books, piccola casa editrice indipendente già nota ai lettori di VICE per l'iniziativa The Book Affair.In questa video intervista, i Tankboys ci parlano della loro concezione di graphic design, di come il contenuto abbia supremazia assoluta sulla forma—cosa abbastanza inusuale per due graphic designer—e dell'influenza che in questo senso ha avuto su di loro il designer newyorkese Bob Gill.REDAZIONE VICE ITALIA
