Dopo la deposizione militare del presidente egiziano Mohammed Morsi, l'Egitto è entrato in una nuova fase di subbuglio. Al momento nel paese vige un rigido coprifuoco dalle nove di sera fino alle sei del mattino—tranne il venerdi, in cui i civili devono essere in casa prima delle sette di sera. Lo scorso mese, oltre mille persone (considerando i dati ufficiali) hanno perso la vita nel sanguinoso braccio di ferro tra l'esercito egiziano e i membri della Fratellanza Musulmana. Gli scontri non hanno lasciato indifferenti i rivoluzionari, che hanno continuato a invocare l'allontanamento dalle scene dell'esercito. Molti avevano programmato di protestare in occasione del rilascio di Hosni Mubarak, ma le manifestazioni programmate sono stati cancellate.
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Venerdì, una corrente rivoluzionaria in larga parte ignorata e riemersa dopo la crescente polarizzazione della società egiziana è scesa in piazza sotto l'insegna del movimento Ahrar, che ripudia sia il regime militare che la Fratellanza Musulmana invocando il rispetto dei principi rivoluzionari in accordo con l'Islam. A fine giornata, alcuni esponenti del movimento hanno riferito della morte di 6 persone, uccise negli scontri con la polizia.Wail Gozly ci ha inviato delle foto e un filmato di quel giorno.Altro dall'Egitto:Il giorno della rabbia al Cairo