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Tecnologia

25 cartucce di videogiochi, diligentemente classificate

Dalle loro funzionalità fino alle velleità estetiche, ecco gli accrocchi di plastica che ospitavano i nostri giochi.

Nell'ambiente si vocifera da tempo, ma pare ormai altamente probabile che Nintendo tornerà a un qualche tipo di cartuccia per la sua prossima console, una piattaforma al momento nota come NX. Nonostante le console domestiche di Nintendo non utilizzino cartucce dai tempi del Nintendo 64, le loro console portatile hanno sempre continuato a farne uso, compreso l'attuale Nintendo 3DS. Dal momento che NX, stando ai rumor, parrebbe proprio essere un ibrido tra una console domestica e una portatile, potrebbe aver senso il ritorno alla cartuccia. Non vorrete mica andare in giro con dei blu-ray nello zaino, no?

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Oltretutto le cartucce sono belle e divertenti. Abbiamo tutti qualche memoria o nostalgia di quegli oggetti di plastica, buttati od ordinati con cura su qualche ripiano, la necessità di soffiarci dentro o scuoterle quando non funzionavano. Non tutte le cartucce sono uguali, però, o comunque alcune sono più uguali di altri. Così a Motherboard ci siamo impegnati a stilare la classifica DEFINITIVA E INSINDACABILE delle migliori cartucce. Dalla peggiore alla migliore. Non esiste un dibattito, è così e basta; non commentate coi vostri pareri e limitate a prenderne atto.

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Ma che idiozia carina. Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

25. PSP UMD: Tecnicamente sarebbe più un disco all'interno di un case di plastica, ma abbiamo deciso di includere il formato, peraltro non molto longevo, di Sony perché veniva eiettato dalla console né più né meno di uno di quei lancia pizze delle Tartarughe Ninja. Non sorprende Sony abbia abbandonato l'idea del disco, per la console portatile successiva. Il più delle voci in questa speciale classifica sono dovute al loro design o l'estetica complessiva, ma l'UMD è l'unica che, niente, fa solo schifo. Fa davvero molto schifo.

Un telefono per giocare ai videogiochi? Come se fosse una buona idea! Foto tratta da Evan-Amos/Wikimedia Commons.

24. N-Gage: Nonostante ricordi nel design diverse cartucce venute dopo, la cartuccia dell'N-Gage era praticamente un sistema di autodistruzione. Per cambiare gioco era necessario svitare il retro del sistema, sfilare la batteria e infilare Tomb Raider, Tony Hawk, Sonic The Hedgehog o qualsiasi altro gioco avreste potuto giocare su qualche altro sistema salvando tempo, soldi e, probabilmente, il vostro matrimonio.

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Viene voglia di stendergli la brillantina. Foto di Evan-Amos/Wikimedia Commons.

23. Magnavox Odyssey: Essenzialmente un pettine che contiene un videogioco, the Magnavox Odyssey era accompagnato da un'unità di memoria più grande che apparentemente, boh, conteneva altri videogiochi, tutti dominati dallo stesso logo Odyssey. Un marchio di videogiochi con il complesso di Napoleone.

22. Virtual Boy: Certo, avrete sentito parlare del sistema che ha causato le convulsioni ai bambini americani, ma avete mai visto da vicino le cartucce che sembrano dei bootleg di quelle per Game Boy? Scommettiamo di no.

Una cartuccia con la cresta. Foto di Evan-Amos/Wikimedia Commons.

21. Atari Jaguar: L'Atari Jaguar è noto, al massimo, per aver visto qualche conversione decenti di giochi diventati poi famosi altrove (Rayman, Alien vs. Predator, Tempest 2000). La cartuccia dell'Atari Jaguar è nota, al massimo, per la curiosa maniglia.

Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

20. Game Gear: Non c'è niente di sbagliato nelle cartucce del Game Gear, la portatile Sega, nota essenzialmente per il suo splendido schermo a colori e per non essere il Game Boy. Il fatto che fuoriscissero leggermente dal retro le rendeva pratiche da rimuovere e un sacco cartucce avevano degli artwork particolarmente belli.

Davvero, il problema è solo uno… non erano le cartucce del Game Boy.

Wow, non vedo l'ora di giocare a calcio. Foto di ML5/Wikimedia Commons.

19. Commodore 64: è come se un videogioco fosse travestito da qualcosa di estremamente noioso.

Ecco tutto. Foto di Onderwijsgek/Wikimedia Commons.

18. ColecoVision

: Piccole, piatte e nere. Le cartucce del ColecoVision non avevano un aspetto molto invitante, ecco tutto. DI contro, adoro come alcune confezioni risportassero "ColecoVision presenta…" per un tocco personale.

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Cine può una console con un controller così ridicolo avere delle cartucce così carine? Foto tratta da DIe Schreibfabrik/Wikimedia Commons.

17. Intellivision: Con l'intero logo sulla copertina, le cartucce dell'Intellivision si prestavano bene a essere sistemate in libreria, ma sembravano una componente automobilistica. E non una di quelle componenti automobilistiche come la radio, le luci e il clacson.

Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

16. Nintendo DS: Sono cresciuto ora, sembra voler dire la portatile Nintendo. Posso giocare giochi come Super Mario 64 e sparatutto in prima persona. Non sono più un ragazzino, sembra dire la portatile Nintendo; sono abbastanza grande per acquistare gratta e vinci o traslocare fuori casa! Ho bisogno di una cartuccia che si lasci alle spalle quei giorni di gioventù e adolescenza, è il momento di diventare grandi, sembra voler dire la portatile Nintendo, mentre acquista una piccola uniforme nera e crede promani un'aura di responsabilità.

Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

15 Nintendo 3DS: Proprio come le cartucce del DS, ma in un bianco noioso e con una sporgenza sul fianco. Capacità incrementata, però.

Un Nintendo nel suo habitat naturale. Foto di Noa Kosanovic/Wikimedia Commons.

14. Nintendo 64: Una delle cartucce più discusse di sempre: per la prima volta Nintendo ha deciso di cambiare formato, rinunciando alla comodità di un lato patto e senza logo. A nostro parere una buona cassetta dovrebbe essere impilabile comodamente. È un fatto di civiltà di base da cui dipende il sole e le altre stelle. D'altro canto le cartucce colorate sono certamente state un passo avanti: quella rossa di Spider-Man. Quella verde di Sarge's Heroes. Zelda dorato; senza dimenticare Pokemon Stadium 2.

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Foto di Jacek Becela/Wikimedia Commons.

13. NEO GEO: la cosa più memorabile delle cartucce per NEO GEO era la loro dimensione colossale, necessaria a custodire tutti quei pixel così dettagliati che hanno reso famosa SNK. Enorme. Gigante. Grottesca. Avete presente il camion da rimorchio che viene chiamato in soccorso quando si guasta un bus a due piani? Ecco, più o meno grandi così. Non sembrano neanche pensate per essere inserite nell'originale NEO GEO. "Non trovi il mio aspetto sia particolarmente buffo, quando vengo inserita nella console a cui appartengo?" chiede la cartuccia NEO GEO a Nelson Muntz.

Se solo i videogiochi riuscissero ad appassionarmi quanto la carta millimetrata. Foto di Wikimedia Commons.

12. Sega Master System: irriconoscibili rispetto al suo discendente Sega Genesis, the Master System è stata la calcolatrice Texas Instrument della famiglia Sega. Le confezioni dei giochi erano tutte identiche, con la griglia nera su sfondo bianco, e tutte le cartucce erano rettangoli blu. Un'estetica che ho capito nel tempo, è cresciuta, ma a suo tempo era sicuramente la cartuccia più bullizzata del liceo.

Guardate un po' qui. Foto di CGRundertow/Youtube.

11. Turbografx 16: la più scomoda da archiviare, ma la più cool da tenere in mano come una mano di poker. Le cartucce del Turbografx 16 erano carte piatte che si infilavano in una porta laterale della console. Metà della cartuccia ospitava l'artwork quadrato del gioco e il logo della console, l'altra era per metà nera con i chip di connessione solo in cima. Non esiste un'altra cartuccia simile, è davvero unica. O comunque non c'è nessuna cartuccia di cui si possa dire, tenendone un mazzo in mano: guardate un po' qui!

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Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

10. Game Boy Advance: è come una cartuccia per Game Boy, ma piccola. Questi gioielli riuscivano a contenere interi titoli per Super Nintendo! Come ci riuscivano? È la scena, baby, e sì, probabilmente una buona parte di magia nera.

La leggenda è iniziata su un floppy. Foto di Poirier273/Wikimedia Commons.

9. Famicon Disk System: I primi passi di nintento nei videogiochi, sul suolo nazionale, erano pieni di ambizioni e idee bizzarre, e nessuna li rappresenta meglio del Disk System. Un modo per aggirare le limitazioni giapponesi sul noleggio dei videogiochi. Il Disk System permetteva ai bambini di riscrivere la cartuccia con un giorno nuovo. Il concetto non è mai arrivato a occidente (non che non ci abbiano provato), ma l'eredità del Disk System vive ancora in quelle dolci cassette gialle e la loro mascotte: Disk-kun.

Vorrei saperne di più di quella copia di "Golf". Foto di digitalskennedy/Pixabay.

8. Atari 2600: Simili per dimensioni e aspetto a una 8-tracce ad egualmente adulata dalle stesse persone, grossomodo, l'Atari 2600 univa forma e funzionalità a quelle splendide coverart che cercavano di far apparire Chariots of FIre un mero Breakout 8-bit

7. Game Boy Color: Una sfida di progettazione complessa, l'introdurre non uno ma due tipi di cartucce. Nintendo ci riesce. Quelle nuove, nere, per i giochi compatibili con il Game Boy Color e con l'adesso plebeo Game Boy, ma anche quelle semitransparenti per i bambini cool con i genitori divorziati, che mostravano le componenti interne.

Ecco! Questo sì che è un gioco. Foto di Thiago CA Leal/Wikimedia Commons.

6. Game Boy: Il mio primo Game Boy era di seconda mano e la persona dalla quale mio padre lo comprò aggiunge anche una borsa di plastica piena di giochi. Ce ne saranno stati almeno 25 (non siate troppo gelosi, c'erano molti duplicati, tra cui tre copie de La Sirenetta, e i pessimi Terminator 2 e Ren & Stimpy). Dato che ero un bambino e che i bambini fanno queste cose, continuai a usare la borsa di plastica per conservare e trasportare i giochi; fortunatamente quelle cartucce, progettate per essere usate in giro da piccoli idioti, erano creature resistenti. Ne persi qualcuna, ma nessuna smise di funzionare, anche se le trasportavo come se fossero guanti o bottiglie d'acqua. Il Game Boy è sempre stato lodato per essere praticamente indistruttibile, ma non è il caso di trascurare l'istinto di sopravvivenza dei giochi stessi.

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Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

5. Super Nintendo: Sostanzialmente progettate da Nintendo per superare tutti i problemi di quelle del NES: ricche di appigli per facilitare l'estrazione (se il pulsante d'espulsione non dovesse bastare), più plastica attorno ai contatti per evitare la frustrazione dello schermo lampeggiante, etichette formato IMAX. Un miglioramento su tutti i fronti, ma dov'è l'amore?

Quindi, c'è questo gioco che mi piaciucchia…. Immagine: Bryan Ochalla/Flickr.

4. Super Famicom/Super Nintendo (EU): è una cartuccia per Super Nintendo con la parotite. La trovo molto carina.

Foto tratta da bestandworsteve.

3. Nintendo Entertainment System: Ci ha educati. Ci ha addestrati. Ogni successo, ogni fallimento, ogni risata, ogni lacrima l'abbiamo imparata da te. Ci hanno detto di non soffiare sui contatti, ma soffiavamo. Soffiavamo perché c'importava. E perché non avevamo pazienza e il noleggio di Panic Restaurant da Blockbuster durava tre giorni.

Due tipi tosti. Foto di DarkGamer2001.

2. Sega Genesis/Mega Drive: Arrotondate senza essere scomode. Dotate di un logo Sega ben visibile che però non sovrasta l'identità del gioco. Il Genesis era l'equilibrio, il sistema abbastanza zen da darci non uno, non due, ma tre giochi della serie Ecco the Dolphin.

Foto di Bryan Ochalla/Flickr.

1 Nintendo Famicom: Se acquisto una cartuccia, nel 2016, c'è una probabilità del 50% che la giochi effettivamente. Se compro una cartuccia per Famicom, questa probabilità scende allo 0%, perché non ho un Famicom. Ecco, però, il fatto centrale: ho comprato, negli ultimi anni, più cartucce Famicon rispetto a ogni altro tipo, perché sono meravigliose. Multicolori, con etichette panoramiche che ospitano le più assurde e creative illustrazioni riservate al mercato giapponese. Sono le più belle cartucce del mondo. La cartuccia di Mother potrebbe ospitare un liquore alle rose. C'è un motivo per cui esiste una popolare mostra annuale dedicata a loro. Sono una fonte d'ispirazione. Nessuna di queste cartucce ha una funzione tecnica nel mondo moderno, ma solo una funziona da un punto di vista decorativo.