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Música

Adunata psichedelica a Roma

Il meglio dell'underground "occulto" italiano sta per riunirsi a Roma.

Italian Occult Psychedelia è uno di quegli acronimi che rivelano la difficoltà di sintetizzare in poche lettere un fenomeno complesso, ma anche il fatto che quel fenomeno esiste e ha una sua rilevanza. Ad accorgersi per primo che in Italia c'erano una serie di band accomunati da una certa attitudine sonora, psichedelica e demoniaca, è stato un po' più di un annetto fa Antonio Ciarletta su Blow Up. L'articolo riassuntivo della scena metteva in comune una serie di nomi, dagli Heroin In Thaiti ai Cannibal Movie, per spiegare come negli ultimi anni da queste parti si sia svilupato un modo di intendere la musica (più che un sound vero e proprio) molto particolare. In qualche modo è la via italiana alla Hauntology, la musica del ricordo di cui Simon Reynolds parla e straparla in Retromania e non solo. La differenza fondamentale rispetto al modo di intenderla tutto americano (a paccottiglia fluorescente e suoni laser) o in Inghilterra (paganesimo fricchettone e fantascienza pastorale), è che da noi si ricordano "ansie relative all’età del terrorismo e quel rovescio della medaglia della dolce vita felliniana incarnato dai personaggi di Pasolini"—citando proprio Ciarletta, e lo si fa riprendendo schegge e scorie della musica da film di genere, dell'avanguardia italiana anni Cinquanta e Sessanta e certo spaghetti prog, con tutte le possibilità che anni di sperimentazione, noise ed elettronica offrono oggi. Una psichedelica "occulta" perché malata di tutto il folklore più oscuro che le origini pagane di ogni regione italiana si portano dietro, ma anche di quel pigro fanatismo un po' pessimista un po' ipocrita che il cattolicesimo ci ha regalato e che riversiamo in tutto, soprattutto nella politica. Si direbbe quasi che questa musica arrivi a esorcizzare lo stato in cui si trova il Paese oggi, evocando tutto lo schifo di decenni passati che ci ha condotto fino a qui.

Quello che mancava per consacrare definitivamente la scena, che una volta tanto invece di riferirsi esclusivamenete ad una città o a un quartiere è ben rappresentata in tutta Italia, era un festival. Eccolo qua: Thalassa inizia domani in quel solito splendido covo di avanzi di galera che sta a Roma Est e si chiama DalVerme, e dura tre serate: alla prima partecipano Fabio Orsi, Heroin In Thaiti, Father Murphy, e Gianni Giubilena Rosacroce. Venerdì invece vi intratterranno Architeutis Rex, Cannibal Movie, Estasy, How Much Wood Would A Woodchuck Chuck If A Woodchuck Could Chuck Wood e M.S. Miroslaw, chiudono sabato 6 Aprile Eternal Zio, Golden Cup, Rainbow Island e Squadra Omega. Nel frattempo potrete godervi la mostra neopagana dei lavori del Re Delle Aringhe.

Andarci è d'obbligo non solo per avere qualcosa da fare questo week-end, ma anche per riconoscere che qua intorno qualcosa si muove da anni e si sta facendo ampiamente ascoltare anche fuori dall'Italia e dall'Europa. Ci pare il caso di valorizzarlo come si deve.