Cultura

I millennial che vorrebbero appartenere alla Gen Z

Non è solo questione di voler essere ancora "giovani". I millennial sono la generazione con meno autostima e più infamata di sempre.
millennials in denial
Illustrazione di Christa Jarrold.

Quando sento il termine “Gen Z”, penso a e-boy, mullet e Greta Thunberg che attraversa coraggiosamente il mare in barca a vela per raggiungere un summit sulla crisi climatica. Quando sento “millennial”, si accende una spia rossa.

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Dalla fissazione per Harry Potter e per gli anni Novanta fino ai meme vecchi e imbarazzanti, per chi come me fa parte della generazione millennial, sfuggire a un decennio di umiliazioni sembra impossibile.

È forse per questo che tanti millennial preferirebbero definirsi “tecnicamente Gen Z” o “al limite tra le due generazioni” o “zillennial.”

“Sono le persone millennial che si rifiutano di essere millennial,” dice Lisa Walden, che ha partecipato alla scrittura del libro Managing Millennials for Dummies. Walden ritiene che i Millennial siano la generazione che si vergogna di più del proprio gruppo di età—una cosa di cui si è accorta nel tenere presentazioni per lavoro.

“Chiediamo alle persone nella stanza ‘Chi è boomer qui?’ e senti un coro esultante, idem per la Gen X. Ma quando domandi ‘Chi è millennial in questa stanza?’, cala un silenzio di tomba.” Il punto non è l’età, spiega Lisa, perché ha notato che anche le persone Gen Z (più giovani) dimostrano più orgoglio e senso di appartenenza dei millennial.

Riikka, che ha 30 anni e vive a Londra, sarebbe ben felice di essere scambiata per qualcuno della generazione successiva. “La parola millennial ha un’accezione negativa nel mio cervello,” dice.

Riikka preferisce la Gen Z per due ragioni: i valori sociali inclusivi e il senso dell’umorismo meno prevedibile: “La Gen Z lo sa. È una roba innata. Queste persone sono cresciute accettando chiunque. Talvolta vorrei aver avuto anch’io questa educazione, con questi valori già radicati in me e nella gente che mi circonda.”

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Quando Riikka ha scaricato TikTok l’anno scorso, ha subito pensato che la Gen Z fosse più divertente delle persone della sua età: “Adoro i trend e le parole che si inventano. A un certo punto commentavano ‘chairs’ (‘sedie’, in italiano) sotto i TikTok più divertenti, perché se trascini una sedia sul pavimento fa un suono che somiglia alle risate. È strano, ma fa ridere.”

Ebony, 31 anni, si indentifica con la Gen Z perché trova che sia più avventurosa da un punto di vista di carriera. “Penso che la Gen Z abbia molto più coraggio quando si tratta di provare cose nuove. Pensano di più a cosa vogliono fare davvero. È una cosa in cui mi riconosco, più di molte altre persone millennial.”

A dirla tutta, però, i millennial fanno finta di non essere millennial da molto prima dell’arrivo della Gen Z.

Vi ricordate quando si trovavano ovunque liste di insulti sulla pigrizia dei millennial? Walden ritiene che gli articoli negativi e palesemente “clickbait” a proposito dei millennial siano molti di più di quelli su qualsiasi altra generazione. “La nostra generazione ha avuto la sfortuna di entrare nel mondo del lavoro ed essere giovane nel momento in cui internet stava affrontando la sua adolescenza, per cui i riflettori erano puntati su di noi,” spiega.

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Riikka non ha mai apprezzato essere definita una millennial e disprezza il modo in cui la generazione è descritta come ossessionata da sé e dagli avocado. “Siamo stati fregati da tutti—non piacciamo a nessuno. Ci criticano tutti per ciò che facciamo,” dice.

Talvolta, Riikka sente che le critiche sono meritate—per esempio, quando un gruppo di millennial decide di aprire un locale a tema “vino rosé” dove ogni angolo è pensato per selfie molto kitsch—ma altre volte no. “Nel 2017 o giù di lì, tutti dicevano ‘Oh, i millennial non vogliono comprare casa, non vogliono fare questo e quello, è per questo che il pianeta va a rotoli.’ E la verità è che il mercato è stato ridotto così da altri.”

La Gen Z è riuscita a sfuggire al bullismo generazionale? Se sì, come? Ebony pensa che la Gen Z sia meno presa di mira di altre perché sembra saperla più lunga.

“I millennial erano visti come irresponsabili. La gente si chiedeva quand’è che saremmo cresciuti. Non penso che lo stesso valga per la Gen Z, la gente li ritiene dotati di maggior spirito imprenditoriale,” dice, aggiungendo che le persone un tempo erano emozionate per la generazione dei millennial, i primi cosiddetti nativi digitali, ma le loro aspettative sono state deluse. “Sento che c’è una specie di confronto tra ciò che noi non abbiamo fatto e ciò che la Gen Z sta realizzando ora,” dice.

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Niente resta di moda per sempre, e forse la Gen Z sarà presto bollata come “sfigata” dalla generazione ancora più giovane (detta Alpha). Ma è difficile immaginarlo. Quando i boomer hanno cercato di mettere in ridicolo la Gen Z, sono stati zittiti con due parole: OK, boomer.

Poppy, che ha 19 anni, pensa che la sua generazione abbia la pelle più dura rispetto ai millennial. “Alle volte penso, ‘Oh, forse dovrei offendermi per questo o quell’insulto,’ poi penso anche che il pianeta sta andando a rotoli e che è di questo che dovrei davvero preoccuparmi,” dice.

Poppy ritiene che la sua generazione sia più coriacea perché è online da praticamente sempre. “Ho aperto un profilo Instagram molto prima di quando avrei dovuto e ho imparato a gestire il fiume di commenti e odio.”

CJ, 18 anni, è rimasta sorpresa nel vedere millennial online desiderare di appartenere alla Gen Z. “Mi dispiace che soffrano,” dice. “Siamo cresciuti coi millennial online, sono stati i primi a usare internet per parlare di questioni politiche. Non dovrebbero essere così arrabbiati con se stessi.”

CJ apprezza i millennial anche perché non hanno reiterato il circolo vizioso delle vecchie generazioni che prendono in giro quelle più giovani. “La generazione più anziana ha tormentato i millennial molto più di quanto i millennial facciano ora con la Gen Z.”

Dunque, sembra che questo complesso sia un problema tutto dei millennial. Le generazioni più anziane si sono comportate in modi imperdonabili con noi, ma dobbiamo andare oltre. Siamo il nostro peggior nemico, condividiamo meme irrealistici paragonando il tenore di vita dei nostri genitori al nostro e facciamo battute su quanto sia miserabile la nostra vita. Certo, siamo la generazione meno fortunata della storia, ma stando ad almeno una persona con cui ho parlato per questo articolo, non siamo del tutto da buttare.