In questi giorni, ascoltando un qualsiasi telegiornale, viene spontaneo pensare al caso del "Fantasma" di Belgrado, visto che—con le dovute proporzioni—in Veneto sta succedendo qualcosa di molto simile. Mi riferisco ovviamente alla spericolata e inarrestabile fuga di quella che è già stata definita dai media la "banda dell'Audi gialla."Se non ne avete sentito parlare, ecco in sintesi la vicenda: da una settimana a questa parte la polizia del Nordest sta dando la caccia a un'Audi RS4 gialla con targa svizzera, rubata in un parcheggio dell'aeroporto di Malpensa la notte di Natale. Lo scorso 16 gennaio, la banda a bordo dell'Audi è stata protagonista di un tentativo di furto in un appartamento di Abano Terme, conclusosi con uno scontro a fuoco con la polizia.Da allora, l'auto è praticamente svanita: segnalazioni del suo passaggio sono arrivate da tutto il Nordest, da Vicenza a Gorizia, ma ogni volta che è nato un inseguimento la polizia è stata presto lasciata indietro, e l'Audi ha persino superato un posto di blocco facendo retromarcia e un testacoda a 150km/h. Giovedì scorso, poi, trovandosi sul passante di Mestre bloccato da un incidente, l'Audi ha fatto inversione e percorso circa cinque chilometri contromano prima di uscire dall'autostrada sfondando la sbarra di un casello. Di quella fuga a velocità folle—150 km/h secondo alcune fonti, addirittura 270 secondo altre—c'è anche un video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, che in questi giorni ha spopolato ed è stato trasmesso praticamente da tutti i telegiornali.
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Intanto, complice forse anche la richiesta d'aiuto della polizia, interpretata come un'ammissione di incapacità di affrontare la questione, la vicenda dell'Audi gialla ha provocato una vera e propria psicosi in Veneto. Negli ultimi giorni le segnalazioni arrivate sono state centinaia, e su Facebook sono nate persino pagine e gruppi in cui gli utenti si scambiano informazioni per "aiutare" la polizia nelle ricerche.Ovviamente, però, accanto a iniziative più o meno lodevoli, la vicenda dell'Audi gialla è stata declinata anche in modi più inquietanti. Ad esempio, nonostante non si sappia nulla dell'identità dei ladri a bordo della vettura, questi vengono sempre descritti come rom, slavi o albanesi: un'identificazione che, più che attenersi ai fatti, sembra in linea con un certo stereotipo—emerso anche circa un anno fa in occasione del caso Stacchio—del Veneto come un Far West popolato da "bande di nomadi armati fino ai denti."
Questa visione è stata poi supportata e corredata da una serie di bufale. Per fare un esempio, la foto di tre tizi a caso è girata per giorni—fino alla smentita da parte della polizia, arrivata ieri—come foto dei tre rapinatori a bordo dell'auto e come tale è stata riportata da diversi quotidiani. Un'altra bufala, anche questa successivamente smentita, è stata quella secondo cui la polizia avrebbe fatto scendere in campo una delle sue Lamborghini d'ordinanza in quanto unica auto in grado di tenere testa a quella dei ladri.Audi Gialla: l'albanese della foto che gira sui social va a Torino a dire che non c'entra nulla. E' così ma è senza permesso e viene espulso
— eleonora vallin (@eleonoravallin)January 25, 2016
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Anche sulle varie pagine Facebook dedicate alla vicenda e agli avvistamenti di vetture sospetti, i commenti sono molto spesso dello stesso tenore e molti utenti invocano l'uso della violenza da parte della polizia. "Penso ci siano tutti i presupposti per sparare da parte delle forze dell'ordine, ma mi immagino già che se uno di quelli muore invece di indagare su di loro vanno a indagarmi il carabiniere di turno," e "Purtroppo (o per fortuna) si può sparare solo per difesa o per pericolo imminente. Quindi se questi non sparano per primi o non mostrano le armi tentando di usarle non gli si può sparare senza passare delle gran rogne," si legge in alcuni commenti.La verità è che questo clima di panico e caccia aperta a una banda descritta come pericolosa e imprendibile è quantomeno azzardato—e questo a detta delle stesse forze dell'ordine. Con ogni probabilità, secondo gli investigatori, i criminali sarebbero infatti degli sprovveduti—anche alla luce dei reati che hanno compiuto finora.Eppure, più dell'eco della vicenda e delle sue immediate strumentalizzazioni, è interessante notare la rapida trasformazione che ha subito—da semplice fatto di cronaca a una specie di epica criminale degna di un film poliziottesco degli anni Settanta, con dei geni del crimine in fuga capaci di farsi beffe di chi li insegue e la polizia che non può sparare.Segui Mattia su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: