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Tecnologia

Ecco gli utensili preistorici più antichi mai scoperti

Questi antichissimi strumenti di pietra potrebbero stravolgere completamente la nostra idea della Preistoria.

Un gruppo di scienziati ha portato alla luce gli utensili in pietra più antichi mai rinvenuti, risalenti all'Africa Pliocenica di 3.3 milioni di anni fa—ben prima della nascita dei primi antenati del genere Homo.

Gli artefatti sono stati trovati vicino al lago Turkana, in Kenya, e anticipano di circa 700.000 anni i secondi artefatti più antichi mai trovati. Si tratta di un margine enorme, e avrà conseguenze di ampio spettro per la nostra conoscenza dei primi sviluppi della cultura dei materiali nelle prime comunità di ominidi. Un'analisi approfondita del sito, dei suoi contenuti, e del suo significato come nuovo punto di riferimento nella storia evolutiva è stata pubblicata sull'uscita del 21 maggio di Nature.

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Harmand con uno degli utensili trovati a LOM3. Credit: MPK-WTAP

Gli strumenti "hanno messo in luce un inaspettato e prima d'ora sconosciuto periodo di attività ominide," ha detto l'archeologa Sonia Harmand, autrice principale dell'articolo, in un comunicato. Ha inoltre specificato che la scoperta "può dirci molte cose riguardo lo sviluppo cognitivo nei nostri antenati che non possiamo capire solo dai fossili." Harmand e il suo collega Jason Lewis, co-autore dell'articolo, si sono imbattuti nel sito per caso il 9 luglio 2011. Il duo stava setacciando le colline intorno al lago Turkana, che è al momento il lago deserto più ampio del mondo, ma che una volta era una regione boscosa e fertile, che ospitava molte comunità di ominidi, milioni di anni fa. A un certo punto hanno sbagliato percorso e, nel tentativo di tornare indietro sul sentiero principale, hanno trovato questo ricco sito archeologico, conosciuto come Lomekwi 3 (LOM3). A quanto dicono Harmand e Lewis, nel momento in cui sono arrivati al sito "sentivano che c'era qualcosa di speciale riguardo questo luogo." La fase di scavi successiva ha confermato la sensazione avuta dal duo che LOM3 contenesse mirabolanti segreti archeologici, e sono stati rinvenuti già 149 attrezzi sul sito. Gli artefatti suggeriscono che questi antichi ominidi siano stati pionieri delle tecniche di scheggiatura usate per dare artificialmente una forma diversa alle pietre, a seconda dello scopo specifico di utilizzo. I residui di questo comportamento complesso trovati a LOM3 includono incudini e martelli utilizzati per modellare i bordi affilati dei sassi usati per tagliare altre cose.

Sammy Lokorodi,cacciatore locale di fossili e artefatti, ha fatto strada verso la miniera di strumenti vecchi 3.3 milioni di anni. Immagine: West Turkana Archaeological Project

Harmand si è accorta che questi strumenti primitivi potevano con tutta probabilità stabilire un nuovo record come strumenti più antichi del mondo, ma solo quando ha riunito la squadra di esperti interdisciplinari con cui ha scritto l'articolo sono arrivate le conferme. Tra gli specialisti che hanno contribuito allo studio c'era il geologo Chris Lepre, che ha determinato l'età degli artefatti usando un magnetometro. "L'intero sito ha dell'incredibile, riscrive la storia di moltissime cose che pensavano fossero vere," ha detto Lepre in un comunicato. In effetti, oltre all'impressionante età di questi strumenti, il contesto ecologico della comunità che li avrebbe scolpiti ha lasciato gli scienziati esterefatti. L'avvento degli utensili è spesso correlato nell'Africa Pliocenica al cambiamento climatico, che avrebbe costretto le specie di ominidi a sfruttare le praterie anziché restare nelle aree boschive a cui si erano adattati. Questa è conosciuta come l'ipotesi della savana, e, come molte delle ipotesi relative alla biologia evolutiva, è controversa. A questo punto, lo studio su Nature sembra suggerire che l'invenzione degli utensili non sia intrinsecamente collegata agli ambienti della savana. Gli intraprendenti ominidi dell'antichità che hanno fabbricato questi oggetti vivevano in un tipo di ambiente boscoso, fitto di arbusti, e, di conseguenza, hanno forse utilizzato i loro strumenti con scopi diversi da quelli delle specie che vivevano nelle praterie, emerse 700,000 anni dopo.

Il sito LOM3. Immagine: MPK-WTAP

Sembra plausibile che estraessero tuberi e spaccassero noci con i loro sassi speciali, o magari che li usassero per estrarre larve da tronchi marci e alberi morti. Non lo sappiamo, e ci vorranno molte più ricerche per chiarire i dettagli più sottili. Come fa notare Lepre in un commento, "Quando capisci queste cose, non risolvi niente, trovi solo nuove domande. Ero esaltato, poi ho realizzato che c'è ancora molto altro lavoro da fare."