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Poltronette

L'infaticabile post delle sequenze musicali

Una classifica di momenti in musica che non hanno nulla a che fare con lo sviluppo narrativo del film in cui si trovano, e che per questo meritano tutte le nostre attenzioni.

Buongiorno; come genere teatrale e cinematografico, il musical divide le folle, separa le coppie, non incentiva le amicizie.

In sostanza, anni fa vivevo con una coinquilina che non sopportava i film fantasy e/o di magia, perché non tollerava che eventi irrealistici scardinassero l'impianto realistico della storia che stava guardando.

Poi quella coinquilina è andata via, e ne è arrivata un'altra che non sopportava i film musicali. Esistono persone che amano il musical e persone che non si spiegano perché un tale, nel corso di un momento specifico o non specifico della propria vita, decida di mettersi a cantare e/o ballare, descrivendo la scena che ha davanti o il proprio stato emozionale, scardinando l'impianto realistico della storia e aspettandosi che i rapporti sociali che intratteneva con le altre persone che hanno cantato con lui rimangano invariati dopo lo stacchetto. Cosa che succede, nell'universo del musical. Una cantata e amici come prima.

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Mettiamo da parte questa categoria. Ogni volta che, in un biopic musicale, qualcuno si mette a cantare, io piango. A gennaio uscirà nei cinema una versione di Les Misérables diretta da Tom Hooper, il regista che ha vinto svariati Oscar con un film tutto toni ocra e blu. Nonostante il trailer tradisca una sfogliata al Manuale degli Eccelsi Movimenti di Macchina, probabilmente Les Misérables sarà orrendo, ma non importa. I musical sono l'apoteosi del senso di comunione con l'umanità, e offrono la momentanea illusione che tutti, un giorno, riusciremo a cantare come Julie Andrews in mezzo a una folla non vergognandoci come ladri. I musical al cinema ci hanno offerto un'ampia gamma emozionale, tra cui il trionfo dei sentimenti universali e Michael Caine, il trionfo degli schermi in chroma key, e la conferma assoluta che i giapponesi sanno gestire l'intrattenimento meglio degli occidentali (come in questa occasione o quest'altra). Ma non siamo qui per parlare di musical.

L'80 percento dei registi che non ha mai realizzato un musical sogna di farlo. (Potete trattenere le considerazioni su Nanni Moretti fino alla fine di questo post, e grazie di avere tolto le scarpe prima di entrare). La seguente è una lista di film che non contengono parti cantate o ballate, non fosse per un singolo momento musicale che non c'entra con lo sviluppo narrativo del film. La lista è ben lontana dall'essere completa, e richiede il vostro solerte aiuto, cari lettori. Astenersi (500) giorni insieme, grazie.

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6. IL MUSICAL

Cominciamo dalle cose facili. The Wayward Cloud, o Tiān biān yi duǒyún, o Il gusto dell'anguria è probabilmente il film più citato di Tsai Ming-liang, è di certo il film più coreografato di Tsai Ming-liang, e nessuno ne parla mai come di un musical, perché nel film la gente scopa in campi lunghi desolanti e con le angurie sulle pudenda, perciò nessuno si preoccupa più di tanto degli stacchi musicali coloratissimi, che sono senz'altro la parte migliore del film. Qui, sulle note di “Sixteen Tons” un tale vestito da penone finge di essere perseguitato da una folla di donne con gli imbuti sul costume.

5. AFTERNOON DELIGHT

Continua a essere uno dei momenti più citati del cinema.

4. PAMELA PRATO

La scena di Tesoro… è in arrivo un bebè di John Hughes è già stata citata ne L'Infaticabile Post dei Trailer, ma rimane uno dei momenti random più cristallini della filmografia di John Hughes. Si suppone l'intera sequenza sia volta a esteriorizzare l'angoscia del personaggio di Kevin Bacon (oggi impegnato a fare questo) che si trova a doversi uniformare alla vita di padre di famiglia nei sobborghi ma—indovinate un po'—vale anche come ottima sequenza musicale a casissimo.

3. ORA LITIGHIAMO SU DAVID LYNCH

Scegliere un unico numero musicale nell'intera filmografia dell'autore di “Good Day Today” equivale un po' a puntare il dito in una pagina dell'elenco telefonico in cerca di un numero a caso: ampie probabilità di successo, e altrettante probabilità che qualcuno ti chiuda l'elenco sulla mano.

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La seguente, però, è la sequenza più completa tra le tante, non solo perché è introdotta da un montaggio spregiudicatino, non solo perché entrambi i personaggi, consapevoli del proprio fato, fanno la faccia da dramatic gopher, ma anche perché permette agli utenti YouTube di scavare con un cucchiaio nel terreno della sovrainterpretazione:

2. LE IGUANE LIBERATORIE

A Werner Herzog piace riprendere gli animali da vicinissimo, specialmente quando gli sembrano stupidi. Qualche giorno prima di girare la scena di sorveglianza nel suo Cattivo tenente, ha chiesto che qualcuno gli procurasse due iguane. Durante le riprese, un'iguana ha iniziato a mordergli il braccio e non si staccava più. Quando gli intervistatori si arrovellano cercando di incollare un significato alla scena, Herzog risponde immacolatamente che non c'è bisogno di cercare una logica sottointesa: non c'è.

1. IL PASTICCERE TROTSKISTA

Per quanto la scelta del primo classificato possa sembrare prevedibile, Moretti ha anticipato di quattordici anni questo post.

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L'Infaticabile Post dei Trailer