Niente è meglio di un bel salasso

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reportage

Niente è meglio di un bel salasso

Da trent'anni, ogni giorno, Mohammad Gyas accoglie i suoi pazienti fuori da una moschea di Delhi per praticare salassi.

Mohammad Gyas, veterano del metodo del salasso, osserva il figlio incidere mani e piedi dei malati, legati da lacci emostatici, con delle lame da rasoio monouso. Sono nei giardini di Jama Masjid, una moschea della Vecchia Delhi. Qualche metro più in là, un malato d’artrite di mezza età salta energicamente sopra una piattaforma di mattoni. Saltella su e giù, sorridente, spiegando che il suo recupero è stato il risultato di un terapia tradizionale per cui sta pazientemente aspettando in fila. Il “sangue cattivo”, che scorre lungo le grondaie ai lati della piattaforma, viene lavato via dal corpo dei pazienti con caraffe d’acqua.

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Si dice che l’antica pratica del salasso, combinata con un regime alimentare rigido, possa curare praticamente tutto, da dolore toracico e artriti a cancro e diabete. “Più scuro è il sangue più ne devi espellere,” mi spiega Gyas. Solitamente una cura ha la durata di sei settimane. Il figlio di Gyas sta lavorando con una mezza dozzina di assistenti che legano i lacci, gettano acqua sopra le ferite per far fuoriuscire il sangue e curano i tagli con un mix di spezie. C'è anche un medico che pratica l'antitetanica.

Gyas è stato istruito alla venosezione dal nonno e ha tramandato le conoscenze al figlio. Ha praticato e supervisionato i trattamenti nello stesso luogo, tutti i giorni, dal 1980. In questi anni ha conservato ogni singola lama, come orgogliosamente ci mostra: le tiene dentro 20 barili di plastica. “Così tanti anni, così tanta gente, così tante lame,” dice, indicando fiero la sua collezione. “Come potete dubitare della mia cura?”

Gyas soffre della malattia di Parkinson, cosa che dal 2008 gli ha impedito di continuare a esercitare. Né lui né suo figlio hanno mai tagliato o inciso i propri arti. La riluttanza dei medici a partecipare però non interessa ai pazienti del duo, che arrivano da tutte le parti dell’India, ma anche da altri Paesi inclusi Giappone e Stati Uniti. Molti di loro sono completamente certi dell'efficacia del trattamento—e forse funziona davvero, o forse è la dieta senza alcol, senza fumo e ricca di legumi a funzionare. “Guardami adesso,” esclama il paziente affetto da artrite in un inglese stentato, saltellando come una ballerina sgraziata e colmo di gratitudine, “Posso muovere qualsiasi cosa. Non sento dolore.”

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