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Tecnologia

Come il primo allunaggio privato farà sbocciare l’industria mineraria spaziale

Siamo finalmente in grado di far salpare i vascelli degli esploratori verso l’ottavo continente della Terra, la Luna, alla ricerca di nuove conoscenze e risorse per espandere la sfera economica della Terra per il beneficio dell’umanità."
Crescent Moon. Immagine: 阿爾特斯

Moon Express è appena diventata la prima azienda privata della storia ad aver ottenuto l'approvazione per una missione di allunaggio. La startup californiana vuole far atterrare sulla Luna il suo piccolo modulo MX-1 da 9 chilogrammi per il 2017.

"Non si tratta solamente di un traguardo, ma dell'impostazione di un nuovo standard per l'intera industria spaziale del commercio," ha spiegato a Space.com il CEO di Moon Express Bob Richards. "Qualcuno doveva essere il primo."

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La decisione, annunciata lo scorso mercoledì dalla Federal Aviation Administration (FAA), potrebbe trasformarsi nel fischio di inizio per una nuova era dei voli spaziali, definita dal coinvolgimento fuori dall'atmosfera terrestre di aziende in impegnate nel turismo e e nell'estrazione mineraria, e per l'esplorazione e lo studio scientifico. Quello della ricerca di materiali preziosi da estrarre sulla Luna è un dibattito che va avanti da ormai diversi anni, ma con l'ok ricevuto dal FAA, Moon Express inaugurerà ufficialmente questa nuova stagione.

Ciò non significa, comunque, che nel 2017 il lander dell'azienda tornerà sulla Terra con un bastimenti carico di frammenti di Luna appresso. Per ora, l'FAA ha approvato soltanto l'attuazione di una missione di allunaggio, non ha dato l'ok all'estrazione di risorse sul satellite.

"Sembra che l'FAA abbia garantito a Moon Express una licenza per l'attuazione di attività spaziali," mi ha spiegato Sa'id Mosteshar, direttore del London Institute of Space Policy and Law. "La licenza non fornisce alcun permesso, a Moon Express, per un qualche diritto di proprietà o di esclusiva. Permetto loro, semplicemente, di lanciare un modulo, farlo viaggiare fino alla Luna, e farlo atterrare lì."

"Se riuscirà, la missione di Moon Express sarà la prima in cui un'organizzazione americana farà atterrare un modulo sulla Luna dall'ultimo touch down, quello dell'Apollo 17 nel 1972. Questo tipo di traguardi è esattamente ciò che l'emergente settore del commercio spaziale ha ambito a raggiungere per anni. Sdoganare l'esplorazione spaziale dalle grinfie governative velocizzerà l'intero processo: i viaggi spaziali sono sempre più veloci, economici e accessibili al pubblico."

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Moon Express mentre testa il suo lander lunare MTV-1X presso il Kennedy Space Center Shuttle Landing Facility a fine 2014. Video: Moon Express/YouTube

Moon Express ha già pianificato una parte delle serie di esperimenti che porterà avanti nella sua missione. Secondo Richards, il lander potrebbe installare un piccolo osservatorio "mooncam" nel sito di atterraggio, di modo da rendere quella zona costantemente trasmessa in diretta su YouTube, per tutti.

L'azienda vuole anche accaparrarsi il premio da 30 milioni di dollari del Google Lunar X-Prize, quindi dovrà dimostrare che il suo veicolo MX-1 potrà muoversi di almeno 500 metri e potrà inviare immagini in alta definizione verso la Terra.

Infine, Moon Express ha gettato gli occhi sulla fetta più grossa della torta: le risorse minerali della Luna. Il nostra satellite naturale contiene moltissimi materiali preziosi come acqua, ferro grezzo, e elio-3. Le stesse semplici rocce lunari sono estremamente preziose visto la loro interplanetaria natura esotica.

"Credo che i primi trilionari apparriranno grazie a questi investimenti nelle risorse spaziali," ha detto Richards in un documentario del 2014 di Motherboard. "Il nostro obiettivo è riportare qualcosa sulla Terra dalla Luna entro il 2020: dai 2 ai 6 chilogrammi di campioni. Potrebbero valere fino a un miliardo di dollari. Da quel momento in poi, i giochi saranno aperti."

Sarà interessante vedere quanti altre personalità commerciali finiranno per partecipare a questa partita seguendo la scia di Moon Express. "Ci sono già diverse entità private che vogliono andare sulla Luna e portare avanti, lì, diverse attività," mi ha spiegato Mosteshar.

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"Ciononostante, fino a quando non sarà chiaro se l'industria mineraria lunare verrà permessa, non mi aspetto che molti investitori rischino troppi soldi nel tentativo di di sfruttare la Luna o altri corpi celesti come fonte di risorse."

Il quadro normativo è, ovviamente, non ancora pronto a ospitare questo tipo di dispute: la situazione è così confusa che Moon Express ha dovuto lavorare con l'FAA per tirare fuori una toppa legislativa temporanea affinché l'autorizzazione potesse essere a norma sia nel quadro americano che in quello dei trattati internazionali. Questo punto di partenza è un precedente di cooperazione piuttosto promettente, ma sarà necessario sviluppare quadri normativi decisamente più consistenti e comprensivi in futuro per assicurare che le risorse presenti al di fuori della Terra vengano gestite in maniera sostenibile.

A questo punto, può valere la pena riflettere su parte del linguaggio sfruttato dai capi di Moon Express, mentre l'azienda festeggia il traguardo raggiunto.

"Siamo finalmente in grado di far salpare i vascelli degli esploratori verso l'ottavo continente della Terra, la Luna, alla ricerca di nuove conoscenze e risorse per espandere la sfera economica della Terra per il beneficio dell'umanità," ha spiegato Ricards in una dichiarazione.

il riferimento alla Luna come "ottavo continente della Terra" sembra azzardato visto che tutti i sette continenti del nostro pianeta sono stati prosciugati attraverso l'attività umana, gran parte della quale è stata generata dallo sviluppo industriale non controllato. Allo stesso modo, i precedenti paragoni di Jain tra l'industria mineraria lunare e l'estrazione di risorse marina pone problemi simili.

"Credo che la Luna non sarà trattata troppo diversamente dalle acque internazionali dei nostri oceani," ha spiegato Jain al Los Angeles Times nel 2011. "In questo caso, nessuno possiede davvero l'acqua ma qualunque azienda o paese può estrarne le risorse […] fintanto che rispettano determinate linee guida etiche e di sicurezza,"

Ancora, una dichiarazione come questa sarebbe confortante se non fosse che gli oceani della Terra sono, al momento, un'apocalisse ecologica a causa delle pressioni commerciali degli umani, gran parte delle quali prendono luogo in acque internazionali.

Il punto è: dovremmo trattare tutto ciò con cura. L'industria mineraria umana potrebbe beneficiare l'umanità, ma come gran parte dei mercati potrebbe presto diventare una fonte di sfruttamento, e non di benessere. L'esplorazione spaziale è la nostra opportunità per trascendere la mentalità provinciale e auto-distruttiva della nostra vita planetaria. Cerchiamo di non fare cazzate, questa volta.