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Cose che vi succederanno subito dopo la fine dell'università

È stata dura, ma vi siete laureati. E ora pensate di esservi gettati un grosso ostacolo alle spalle. Credete che sarete liberi. Ma la verità è che non avete la più pallida idea di cosa vi aspetti.
Niccolò Carradori
Florence, IT

È stata dura: avete trascorso gli ultimi anni cercando di credere fermamente che le scelte che avete fatto dopo il liceo erano quelle giuste, o semplicemente vi siete sforzati di non pensarci.

Avete conosciuto persone con cui avevate qualcosa in comune, e per un attimo avete avuto l'impressione che tutto fosse finalmente al suo posto. Ma avete anche leccato il culo a tutta la nomenklatura delle segreterie e del corpo docenti pur di riuscire a compilare i piani studio e laurearvi in tempo, scegliendo una tesi su un progetto che il vostro relatore ha sfruttato per le sue ricerche. Siete stati in Erasmus, ma poi siete tornati in Italia e avete scoperto che i vostri coinquilini non hanno ancora imparato a comprare la carta igienica.

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Foto di Luca Bragagnolo.

Adesso però ce l'avete fatta, e pensate di esservi gettati un grosso ostacolo alle spalle. Sarete liberi. Ma la verità è che non avete la più pallida idea di cosa vi aspetti.

Per agevolarvi questa mutazione della percezione e della coscienza abbiamo deciso di stilare una lista delle cose che potrebbero succedervi nella vostra nuova vita da laureati. Eccola qua:

Tornerete a vivere dai vostri genitori, ma vi accorgerete che nulla è come prima

Non appena vi sarete tolti la corona d'alloro e avrete finito di fare le foto con amici e parenti, noterete che qualcosa nello sguardo dei vostri genitori è cambiato. Per sempre. Di punto in bianco scoprirete che le la virgola delle loro aspettative sulla vostra indipendenza e autonomia si è appena spostata di uno zero, simultaneamente alla proclamazione del voto.

Se avete studiato in un'altra città e tornate a vivere da loro, anche per un breve periodo, vi accorgerete di tanti piccoli particolari. Piccoli particolari che evidenziano come l'ecosistema famigliare si fosse assuefatto alla vostra assenza molto più facilmente di quanto gli occhi lucidi di vostra madre avessero suggerito all'epoca della partenza. Quello che un tempo era il vostro letto, adesso è diventato un pianale dove sistemare la biancheria stirata: e ci sarà un piccolo fremito quando vostra madre capirà che avete seriamente intenzione di dormirci per più di un fine settimana.

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Vostro padre comincerà a chiedervi di rispettare orari e abitudini che non esistevano neanche al tempo in cui frequentavate il liceo, e vi assillerà per sapere quanti colloqui avete rimediato. Comincerà a fare paragoni insistenti fra voi, che avete speso un sacco di tempo cercando di studiare qualcosa che nella settimana successiva alla laurea non ha ancora prodotto risultati, e il figlio dei vicini che ha "un posticino in banca."

Insomma, tutto questo per un semplice motivo: i vostri genitori si sono rotti di mantenervi. E ve lo stanno comunicando con tutta l'eloquenza che possiedono. Ma soprattutto sarete voi a trovare asfittica e minuscola quella che una volta consideravate casa vostra.

Rinfaccerete ai vostri amici di non essersi ancora laureati

Ok, probabilmente passerete i prossimi sei mesi a guardare video su YouTube e mandare curriculum a caso; ma l'esservi laureati vi donerà comunque una sorta di aura patrizia da sfoggiare con gli amici che ancora non lo sono.

Potrete interrogarli sui crediti ancora necessari a ottenere la domanda di laurea, calpestando il loro ego mentre evidenziate quanto è stato liberatorio riuscire a dare l'esame che loro continuano a cannare da tre sessioni. Ma sappiate che rischierete seriamente di pagarla nel momento in cui, una volta laureati, i vostri amici dovessero riuscire a trovare un lavoro prima di voi. Quindi non esagerate.

Foto di Jake Lewis.

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Avrete la stima degli anziani

Diciamoci la verità, comunque: nessuno è veramente rimasto impressionato dalla vostra laurea; nemmeno se siete usciti con 110 e lode, dignità di stampa e via dicendo. Nessuno, tranne gli anziani.

Per gli over 70 i vostri conseguimenti accademici rappresentano una specie di zenit esistenziale, e saranno sempre prodighi di complimenti e adulazioni. Quindi, se vi sentite giù di corda e pensate che le vostre prospettive abbiano assunto il moto accelerato uniforme dei corpi in caduta, la soluzione è quella di bazzicare il più possibile i parchi pubblici e i negozi di alimentari.

Smetterete finalmente di frequentare biblioteche, aule studio, e mense universitarie

Gli infiniti pomeriggi invernali che avete passato rinchiusi nel reparto consultazione della biblioteca di facoltà nel tentativo di concentrarvi sulle 850 slide dell'esame da 3 cfu sono definitivamente passati. Niente più schede prepagate per le fotocopie o tempo perso inutilmente per rintracciare un libro in archivi gestiti da bibliotecari affetti da acidità di stomaco perenne.

Ma soprattutto niente più tizi con l'ascella pezzata che vi si siedono accanto e cominciano a ripetere l'intero manuale di Ingegneria Biomedica o, peggio, a raccontare i fatti loro all'amico.

Perderete contatto con i vostri vecchi compagni di corso

Le persone con cui per cinque anni avete condiviso Lexotan e dispense, esame dopo esame, cominceranno ad apparirvi degli estranei già dopo la seconda cena/rimpatriata. Le promesse di andare tutti in Sicilia da Silvia o rivedersi "quando passate da Milano" non sono mai state così poco attraenti. Vi ritroverete a pensare che l'unico legame che avevate era quello di frequentare lo stesso corso. In fondo, nemmeno loro erano così simili a voi.

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Scoprirete però che avete instaurato un rapporto ombelicale e nevrotico con i loro profili Facebook, che nei mesi successivi alla laurea vaglierete con cura per compilare dossier dettagliati su chi è riuscito a trovare lavoro e chi ancora non sta facendo un cazzo.

Vi chiederete se è il caso di fare un master

Avrete la fortissima tentazione di farlo, ma in molti casi non è altro che un modo abbastanza dispendioso di rimandare l'inevitabile. Il mondo reale non sarà meno spaventoso una volta che lo avrete portato a termine, e non avrete maggiori possibilità di essere assunti fra due anni.

L'unica cosa che probabilmente otterrete saranno i sorrisi stiracchiati e il biasimo dei vostri ex compagni di corso quando rivelerete che avete speso tempo e denaro per un master in Yoga Studies.

Studenti di architettura. Foto di Piotr Wiśniewski.

Vi chiederete quanto è stato utile studiare quelle cose

L'80 percento delle cose che durante l'università vi siete ammazzati per imparare non ha una vera e propria applicazione nel mondo del lavoro, soprattutto per le facoltà umanistiche. Questo è bene che lo sappiate fin da ora, nel caso in cui decidiate di intraprendere un determinato corso di laurea per racimolare un'occupazione, e non solo per arricchire il vostro livello culturale.

Quasi tutto quello che vi è necessario per lavorare dovete ancora impararlo, e vi renderete presto conto che molte delle qualità che aiutano ad avere successo durante l'università sono marginali rispetto alla capacità di adattamento, alla rapidità nel saper reagire alle richieste dei vostri superiori, e alla sopportazione.

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Avrete una prova oggettiva di quanto siete effettivamente disposti a scendere a compromessi

Nel mondo del lavoro non esiste quella sorta di rapporto socratico che è possibile stabilire con insegnanti e docenti. Spesso in realtà non esiste neanche all'università, ma almeno è lecito illudersi che in ambito accademico ci siano individui pagati appositamente per interessarsi a quello che pensate, e farvi progredire.

Le persone che vi circondano sono portate a giudicarvi sulla base di quanto siete utili e produttivi. Visto che sono loro a pagarvi. Questo fa sì che nella maggior parte delle cose di cui vi occuperete, delle iniziative che prenderete, e dei compiti che vi sarà chiesto di portare a termine, dovrete scendere a compromessi.

Il che per certi versi rappresenta un miglioramento sostanziale: l'università italiana è strutturata in modo da darvi l'illusione di rappresentare una monade; fino ad ora vi siete dovuti occupare soltanto di voi stessi. Ma adesso avete l'obbligo di collaborare e confrontarvi con altre persone, che spesso hanno molta più voce in capitolo di voi, ed è un modo molto rapido di imparare quanto in effetti siate più flessibili e disposti a rivalutare le vostre idee di quanto pensavate quando contava solo la vostra opinione.

Il lato negativo, ovviamente, è che dovrete ingoiare un bel po' di stronzi indigesti mentre rinunciate ad impostare un progetto nel modo in cui lo avevate pensato e che ritenevate più interessante o stimolante.

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Comincerete a preoccuparvi seriamente delle vostre finanze

Non appena inizierete a prendere confidenza con il vostro nuovo lavoro, e a ricevere le prime buste paga, vi renderete magicamente conto di una triste verità: guadagnate pochissimo. E anche se all'università riuscivate a provvedere a voi stessi, da qui in poi comincerà un lungo periodo in cui i salari e i sistemi di remunerazione vi ossessioneranno.

Vi troverete a leggere i dati sui laureati e sugli stipendi medi che i dipendenti del vostro livello dovrebbero percepire, e nei preferiti di Google al posto di Tumblr ci sarà QuantoMiPagano.com.

Venezia. Foto di Luca Bragagnolo.

Scoprirete che i dopo sbornia in ufficio sono molto peggio dei dopo sbornia a lezione

I postumi da sbornia a lezione non sono niente di insormontabile: ve ne state rannicchiati sulla sedia con lo sguardo perso nel vuoto, completamente alienati dalle conversazioni e dagli eventi che vi circondano, limitandovi a cambiare aula quando lo fanno anche i vostri colleghi.

Lavorare in botta invece è più complicato: dovete sforzarvi di apparire sobri per almeno otto ore, mentre tentate disperatamente di trattenere il panino che avete ingoiato in pausa pranzo. La persone che vi circondano non nutrono empatia nei vostri confronti, ma soprattutto si aspettano che facciate delle cose.

Perderete un anno facendo un lavoro di merda

Molti passeranno il primo anno post-università cercando di sbarcare il lunario con un lavoro che schifano. Potrebbe essere un impiego d'archivio che credete possa arricchire il vostro curriculum, ma c'è anche il rischio di passare ore a scrollare la home di Facebook, fra una telefonata e l'altra, spendendo gli ultimi sussulti della giovinezza nel tentativo di imparare a inviare un fax.

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Questa è la realtà dei primi passi nel mondo del lavoro per un giovane laureato entusiasta: lo scontro con la dura realtà. Il pericolo, naturalmente, è quello di sprofondare nel mare dei lavori di merda, o non riuscire a svincolarsi dalla gavetta infinita.

Realizzerete che il tempo libero per le velleità creative è alle vostre spalle

Come sta andando la vostra fanzine? Quella che avete fondato il primo anno, quando la setta massonica dell'editoria universitaria ha definito bonariamente "una merda" le recensioni cinematografiche che avevate proposto per il giornale studentesco? E i tre ingressi omaggio in palestra che vi eravate affannati a recuperare alla quarta settimana di università insieme a quella compagna di corso valdostana? La vostra passione per la fotografia è mai veramente sbocciata, o avete semplicemente implorato i vostri genitori di comprarvi una Nikon cercando di giustificarne il costo come "un investimento per il futuro"?

Ecco: sappiate che il tempo delle velleità si è drasticamente ridotto. E non solo quello: avete presente tutti i pre-cena che avete passato guardando Big Bang Theory sul divano? Vi aspetta un futuro in cui cercherete di rallentare e parcellizare il tempo in modo da ritagliarvi un'ora scarsa per guardare House Of Cards senza addormentarvi.

Foto di Jake Lewis.

Romperete con i vostri fidanzati dell'università

Avete speso un inverno dormendo una sera a casa sua e l'altra a casa vostra, cercando di motivarvi reciprocamente nel tentativo di laurearvi insieme; e le ultime due estati a Bari, dai suoi, pianificando il vostro trasferimento post-laurea all'estero.

Adesso ce l'avete finalmente fatta, e cominciate seriamente ad informarvi e seguire i tutorial per non farvi truffare nella ricerca di una casa a Londra. Ma un fantasma degli anni accademici passati tornerà a tormentare la vostra vita di coppia: il bando di cooperazione allo sviluppo in Nicaragua che interessava a entrambi, e che poi era il motivo per cui vi eravate conosciuti. Lei/lui lo ha vinto, voi no.

Fine del sogno, e della vostra storia.

Realizzato con la collaborazione di Joel Golby. Segui Niccolò su Twitter: @NCarradori