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I tuoi amici di Facebook che postano le frasi profonde sono 'stupidi' - lo dice la scienza

Aprire Facebook e scorrere il feed è un tic da masochisti a cui tutti siamo fin troppo abituati. Ma ora c'è una ricerca che vi dà tutto il diritto di smettere di farlo.

Aprire Facebook e scorrere il feed è un tic da masochisti a cui tutti siamo fin troppo abituati: nei casi peggiori è un triste promemoria delle persone che eravamo, e nei migliori serve comunque a ricordarci che spesso non abbiamo fatto grandi scelte in materia di amicizie. Come quando finisco sul profilo della mia ex migliore amica del liceo, piena di foto di carlini, post nostalgici dei bei tempi andati e citazioni profondissime sulla vita. "Sono forte perché sono stata debole, sto in guardia perché sono stata tradita, rido perché sono stata triste e vivo alla giornata perché il domani non è sicuro—Anonimo."

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Ecco: secondo un nuovo studio canadese dell'Università di Waterloo, la mia ex migliore amica e altri come lei (me compresa, forse) sono un po' stupidi. Nella sua ricerca, dal titolo "On the reception and detection of pseudo-profound bullshit," il dottorando Gordon Pennycook e i suoi quattro colleghi spiegano che esiste una correlazione tra un basso livello di intelligenza e il fatto di rimanere impressionati da citazioni in apparenza estremamente profonde.

Nel loro studio i ricercatori hanno usato il sito Sebpearce.com, che genera citazioni randomiche come, "La vita è un'oasi nobilitante fatta di fiducia nella consapevolezza di sé," o "Oggi la scienza ci dice che l'essenza della natura è la direzione."

Niente!!!!! Foto via Flickr/seaternity

"Mi sono imbattuto nel sito e la domanda è sorta spontanea: qualcuno si era mai occupato di studiare il fenomeno? Volevo capire se la gente pensa davvero che frasi del genere abbiano una qualche profondità," ha spiegato Pennycook a VICE. "Io stesso spesso mi ritrovo delle citazioni [sulla timeline] che magari non sono così imbarazzanti, ma girano un sacco di frasi motivazionali… c'è la citazione, e sullo sfondo la foto di una persona che non è sicuramente quella che ha pronunciato la frase. Di queste se ne vedono un sacco."

Nello studio, ai circa 300 partecipanti sono state sottoposte varie frasi, comprese quelle della categoria "bullshit", con la richiesta di valutarne la profondità su una scala da uno a cinque, da profonde a "cazzata" passando per banali. Le frasi erano costruite a tavolino per evocare quella sensazione che spinge una persona a condividere frasi prive di senso e senza una provenienza certa. Ognuno dei partecipanti è poi stato oggetto di un test sulle abilità cognitive e la personalità.

Come emerso da questo studio, le persone incapaci di individuare le frasi cazzata e quelle che presentavano la tendenza ad attribuire un senso profondo alle citazioni che non ce l'avevano erano anche le stesse con un grado di intelligenza minore, meno propense a riflettere e più inclini ad avere credenze paranormali o legate a una qualche cospirazione.

In altre parole, quelle persone che, come diceva Nietzsche, sono "chiuse nella campana di vetro di un riflesso della mente."

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