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John Waters ci ha spiegato come sopravvivere alle feste

Il regista John Waters va matto per le feste, soprattutto per il Natale. L'abbiamo raggiunto per farci raccontare cosa cucina e come si comporta un perfetto padrone di casa.
Illustrazione di Justin Hager.

John Waters va matto per le feste. E non solo perché ogni anno si dedica a un one man show natalizio in cui parla della vita sessuale di Babbo Natale, del suo amore per i giochi pericolosi per bambini e della sua pulsione patologica all'acquisto di regali.

Come ogni patito delle feste, Waters organizza sempre una cena di Natale con gli amici, quindi sa tutto su come essere un perfetto padrone di casa e cuoco: dal creare playlist (quanto ai classici, ha un debole per "Santa Claus Is a Black Man" e la versione di Tiny Tim di "Rudolph the Red-Nosed Reindeer") al relazionarsi con gli imbucati ("Me la lego al dito e glielo rinfaccerò per sempre," dice).

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Ho chiamato Waters per chiedergli consigli su come affrontare tutte le cene tra amici e le grandi abbuffate in famiglia che caratterizzano questo periodo.

VICE: Ciao John! Volevo parlare con te di cosa cucinare durante le feste. A te piace cucinare, vero?
John Waters: Certo! Cucino tutto quello che trovo su Cooking Light. Mangio responsabilmente dal lunedì al venerdì, e irresponsabilmente sabato e domenica.

Cosa hai cucinato per Natale?
Tacchino. E non possono mai mancare i crauti, il purè, un sacco di verdure, la marmellata di mirtilli, l'arrosto ripieno. Ma niente tartare di tacchino.

Volevo chiederti se ci sono cibi che non ti piacciono—
[Sbuffa] Non ho alcun tipo di problema con il cibo. Non esiste un cibo che non mi piace. Odio quando le persone dicono, "Oh, c'è il glutine, non posso mangiarlo." Bene, allora stai a casa! Quello non è un problema con il cibo—è un disturbo alimentare.

Be', però nel 1985 hai scritto che i cavoletti di Bruxelles sono "palline infernali, molli e flosce come se avessero passato la vita a farsi pisciare sopra da uccelli e altre creature contaminate."
E ora amo i cavoletti di Bruxelles. Devo ammettere che i cavoletti che mangiavo da bambino erano così stracotti che alla fine erano completamente morti, non avevano nemmeno più una vitamina. Quando ho scritto Crackpot non cucinavo e fumavo ancora cinque pacchetti di sigarette al giorno. Non c'è ragione di cucinare quando fumi cinque pacchetti di sigarette al giorno. Quando ho smesso di fumare, ho avuto di nuovo delle papille gustative.

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Foto di Greg Gorman.

Invece quanto al galateo?
La cosa più importante da tenere a mente quando vai a una cena è: non cagare a casa di qualcun altro. Mai.

Prendo appunti.
È disgustoso. Quando le persone chiedono, "Posso usare il bagno?" Io penso sempre, a cosa ti serve? Se devi andare a cena da qualcuno, scaricati prima. Penso che sia incredibilmente maleducato andare di corpo a casa di qualcun altro.

Ricevuto. Quando può cominciare a bere il padrone di casa?
Mai. Certo non mentre stai cucinando, perché se sei troppo ubriaco mandi a puttane tutte le ricette. A ogni festa di Natale dico al mio barman, "Anche se ti chiedo 15 drink stasera, fammeli tutti acqua tonica con un goccio di vodka dentro."

E gli ospiti?
Be', finché non vomitano è ok. Non servo più vino rosso perché lo rovesciavano sempre. Dopo le feste delle confraternite a vent'anni nessuno dovrebbe più vomitare ubriaco, comunque.

Quindi nemmeno le droghe leggere sono ammesse?
La regola è che non si fuma erba alle mie feste, perché ci sono sempre anche dei politici e sarebbe scorretto nei loro confronti. Se vuoi fumare a casa mia, puoi farlo al piano di sopra e in mattinata. Ma niente pere nei bagni e niente righe.

Ora, non sto dicendo che non ho mai tenuto feste di Natale con gente che faceva uso di droghe o era in trip, ma a questo punto della vita non credo che le persone in acido siano un problema.

E cosa mi dici sugli ospiti inattesi o gli imbucati?
Se le persone non rispondo all'RSVP, glielo rinfaccerò per sempre e non le invito più. A Los Angeles dicono che "Gli unici che rispondono all'RSVP sono quelli che non verranno." Ma non capiscono. Se invito un certo numero di persone devo sapere quante saranno realmente presenti. Mai, mai chiamare per dire, "Ci sarebbe anche un mio amico…" Perché a quel punto non voglio più nemmeno te.

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E cosa fai se uno di questi imbucati è vegano o celiaco?
Che tragedia. Be', direi che si porta il cibo da casa e mangia da solo in cantina.

Ok, facciamo un'ipotesi assurda: mettiamo che uno degli invitati si presenta con Kim Davis, Hitler da piccolo e i fantasmi di Leopold e Loeb. Puoi ucciderne solo uno, ma devi servire la cena agli altri. Chi tieni?
Oh, Leoplod e Loeb vanno benone. E per quanto odi Kim Davis, alla fine ha aiutato il movimento gay perché veramente portava tutti all'esasperazione e alla rabbia. E quando ha incontrato il papa ha dimostrato quanto è codardo. Se Kim Davis fosse dalla nostra parte la ameremmo per il suo spirito di disobbedienza civile. Per quanto io odi tutto ciò in cui crede, penso che il papa sia peggio. Lui fa davvero del male alla comunità LGBT perché ti dà una carezza dicendo, "Bravo piccolo queer," mentre Anita Bryant e Kim Davis rendono la comunità gay più forte—e alla fine perdono sempre.

Comunque non farei entrare nessuno di loro, Leopold and Loeb sarebbero gli unici invitati.

Grazie, John.

Questo post è tratto da Munchies.