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Le stanze peggiori che ho trovato cercando casa a Milano

Milano è la città italiana in cui cercare una camera in affitto costa di più, e trovare una soluzione decente non imbattendosi in truffe, richieste sessuali e degrado è molto difficile. Questi sono i peggiori appartamenti che ho trovato fra gli annunci...
Niccolò Carradori
Florence, IT

Il mio annuncio preferito, la botola.

In una grande città come Milano, trovare in poco tempo una stanza decente e con un prezzo ragionevole è una questione così complicata che la sua risoluzione dovrebbe essere inclusa fra i teoremi che fanno parte della Teoria dei Giochi. Lo posso dire perché sono passato più volte attraverso questo processo, e ora nella mia mente ogni locatario milanese ha le sembianze di Alëna Ivanovna, la vecchia e avida usuraia di Delitto e Castigo.

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I luoghi in cui di volta in volta ho lasciato parte di me andavano da stanze delle dimensioni di una vasca da bagno zona Romolo a monolocali in aree talmente periferiche che le strade stesse puzzavano di minestrone, broccoli lessi e condominio, passando per soppalchi basculanti a 300 euro spese escluse in via Porpora ed ex saloni signorili adibiti a quadrupla "a pochi passi dal cuore pulsante dei Navigli."

Ma il punto è che trovare casa non è solo una questione di ricerca estenuante: gli annunci su internet hanno ampliato enormemente il campo delle possibilità, e ogni nuova voce con prezzi al di sotto della media è perennemente in bilico sul sottile filo che divide una soluzione abitativa precaria dall'esperienza di prigionia in un gulag siberiano. Fra questi annunci, inoltre, si annidano spesso proposte a sfondo sessuale e vere e proprie truffe.

Recentemente mi sono trovato nuovamente a dover cercare casa a Milano, e per sfizio ho deciso di catalogare e analizzare i peggiori annunci che sono riuscito a trovare fra quelli con un prezzo al di sotto dei 490 euro.

IL GARAGE

Inizialmente, spulciando le soluzioni più economiche, mi sono imbattuto in un annuncio che dal titolo prometteva "Appartamento in affitto in via Isimbardi. 125 euro al mese." Un prezzo così basso sembrava preludere all'offerta di una camera sestupla in soffitta parzialmente ristrutturata, ma una volta aperta la pagina mi sono semplicemente trovato davanti a un box auto in cemento nudo. In realtà, considerato il prezzo, l'idea di vivere in un garage a Milano non è nemmeno troppo peregrina, ma contattando l'agenzia che aveva pubblicato l'annuncio ho scoperto che è stato tutto un erroree che il box offerto "non è in alcun modo una soluzione abitativa."

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Deluso, quindi, ho continuato a cercare. Dopo circa una mezz'ora buona, mi sono imbattuto in un annuncio tutto sommato apprezzabile: 400 euro per una singola a Bonola.

CAMERA CON VISTA

"Quante stanze? Tre stanze, un bagno , una cucina, e un salotto per tutti. Avete il balcone? Si. Avete la lavatrice? Si. Avete la chiesa? Si. Avete la biblioteca? Si. Chi cercate? Cerchiamo un ragazzo lavoratore, pulito e rispettoso."

La zona era periferica, è vero, ma la foto visibile nell'annuncio mostrava un salone finemente arredato e spazioso, con ampi divani color crema e un balcone con vetrata che dava su uno splendido affaccio. Nel testo si descriveva una casa con tutti i comfort e i servizi possibili, tutto sommato ben collegata al centro della città grazie ai mezzi. Analizzando più da vicino il maestoso salone, però, mi sono accorto di un particolare leggermente strano: dal balcone di questo appartamento di Bonola si vedeva il mare. Ora: non sono un esperto topografo della periferia milanese, ma qualcosa mi suggeriva un problema nell'uso delle immagini. Ho tentato invano di contattare il proprietario per conoscere le ragioni fisico/geografiche del mare di Bonola, ma non è stato possibile.

Ho passato diverso tempo tra annunci piuttosto deprimenti, o troppo cari; quasi tutti, fra l'altro, prevedevano soggiorni lunghi. Per chi fosse in cerca di soluzioni temporanee e lessicalmente adeguate, però, consiglio questo Bad and Breakfast.

Un'altra difficoltà seria del trovare un appartamento a Milano è dovuta alla discriminazione che pervade gran parte degli annunci: i migliori appartamenti, infatti, sono quasi sempre rivolti a sole ragazze. A quanto pare, però, esiste una legge del taglione anche nel mondo degli affitti, perché nella tundra degli annunci peggiori reperibili su internet moltissimi sono pensati appositamente per le donne.

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AU PAIR

Se siete ragazze con poco budget e il vostro sogno è sempre stato quello di trovarvi un mecenate, ad esempio, potreste optare per una conveniente convivenza "au pair" con un "ragazzo benestante di 32 anni". L'annuncio era rivolto a una persona di sesso femminile di età compresa tra i 18 e i 28 anni, "studentessa o ragazza con prole o direttamente disoccupata, visti i tempi grami a livello occupazionalmente parlando."

"Offresi vitto & alloggio gratuito nella mia casa ; la prescelta dovrà occuparsi del mantenimento della cas a, ordinare, pulire, fare la spesa , cucinare, guidare."

A completare l'annuncio, altri requisiti chiari e dettagliati: il benestante non chiede soldi per abitare in casa sua, ma in cambio l'inquilina deve incarnare una sorta di creatura mitologica a metà strada fra una colf, una geisha, e un'autista collaudata con patente B. Tassativo il celibato, anche con prole, e l'invio di quattro foto a corredo della presentazione.

Ho cercato di convincere diverse amiche a candidarsi per poter conoscere questo benefattore, ma tutte si sono perentoriamente rifiutate invitandomi a fare un fotomontaggio della mia faccia.

AU PAIR/2

Altri annunci ancora non sono solo orientati sessualmente, ma anche basati su discrimen fondati sulla nazionalità: questo "artista di 58 anni", ad esempio, cerca una "donna cinese" per condividere la sua abitazione.

"58 anni, artista e musicista, educato e gentile, ospiterebbe nella sua bella casa DONNA CINESE massimo 45enne, con lavoro e documenti regolari, senza chiedere affitto ma con equa divisione delle spese."

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L'ho chiamato fingendomi un amico di una ragazza cinese in cerca di casa, e ho scoperto che il suo più che un annuncio immobiliare era adatto a un'agenzia matrimoniale: a quanto pare era necessario un caffè conoscitivo prima di mostrare la casa a potenziali affittuari, in cui si sarebbe potuto capire se fra lui e la mia amica cinese c'era un'intesa. "Io in casa ho anche una camera singola… ma il mio letto è matrimoniale." A differenza del benestante, però, per stare nel lettone bisogna pagare le bollette.

AU PAIR/3

Ma non temete per la par condicio: esistono offerte con sfumature relazionali anche per gli uomini. Continuando a cercare, infatti, ho trovato questo annuncio.

Nel tentativo di comprendere la logistica di condivisione di un monolocale, ho chiamato il numero per scoprire che la casa era già stata affittata. È bastato quel brevissimo scambio di informazioni, però, perché poco dopo l'uomo con cui ho parlato mi contattasse su Whatsapp per informarmi che l'appartamento era "per inquilini gay :)"

Da allora G. ha iniziato a tempestarmi di suoi selfie, chiedendomene alcuni miei, e informandomi che anche se l'appartamento non è più disponibile avremmo comunque potuto incontrarci "per amicizia." Non ho accettato, quindi ad oggi non so ancora come funzioni il "posto letto in convidisione monolocale."

Dopo qualche ora di ricerca, avevo collezionato un garage, una possibile truffa e svariati annunci a sfondo relazionale. In mezzo a tutto questo, però, il destino mi ha portato qualcosa di finalmente diverso: una camera moderna, addirittura fornita di "acqua calda corrente" a soli 400 euro.

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LA CASA PIXEL

"Signora affitta al suo domicilio camera singola acqua calda corrente vasca e doccia."

Dopo aver inutilmente cercato di ingrandire l'immagine da un pixel ho chiamato il numero per avere più informazioni, scoprendo che più che una camera in affitto quella che mi aspettava era una specie di espiazione spirituale: "Allora, io abito con mia figlia e ad entrabe piace il riserbo e il rispetto degli spazi. Quindi nelle ore diurne in cui sei in casa sarebbe opportuno che tu stessi in camera tua, che comunque è spaziosa. Alla sera non è possibile cucinare dopo le 20, perché non mi piacciono gli odori di cibo dopo una certa ora. Tieni presente che non è possibile far entrare nessuno nell'appartamento, quindi se hai una fidanzata non è proprio l'appartamento che fa per te. Ah… per fare la doccia comunque bisogna chiedere il permesso."

LA BOTOLA

Il migliore—dei peggiori—degli annunci che ho trovato, però, è quello che alla fine ho deciso di premiare con una visita dal vivo: l'affitto era di soli 350 euro, in zona Barona, e dalle foto la camera proposta sembrava consistere in un soppalco da cui si accedeva tramite la camera del proprietario attraverso una scaletta. "Non devi farti problemi se ogni volta per entrare nella cameretta devi passare dalla mia camera." Nel testo dell'annuncio, però, si faceva riferimento anche alla possibilità di vedere SKY ("Cameretta singola disponibile per ragazzo pulito di bella presenza e massimo 25 anni. In appartamento con internet, wi-fi e SKY"), quindi ho pensato che, tutto considerato, poteva non rivelarsi male.

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Alla fine ho deciso di contattare il proprietario, e dopo averlo rassicurato sul fatto di non essere "troppo alto", mi sono presentato di fronte al numero civico indicatomi. Mi ha aperto il portone un uomo sulla cinquantina, che dopo avermi stretto la mano mi ha accompagnato in quella che teoricamente poteva diventare la mia nuova abitazione. La casa era piccola, composta da una cucina-ingresso, un bagno, e la stanza del proprietario.

Entrando in camera ho avuto come l'impressione di essere finito in un trash movie anni Ottanta con Diego Abatantuono: ogni singola superficie era ricoperta da magliette firmate, sciarpe e souvenir del Milan. Proprio per questo, ci ho messo un po' a rendermi conto che nella stanza non esisteva alcuna scaletta verso alcun soppalco. L'accesso alla stanza libera, infatti, era una botola.

Dopo aver aperto la botola il mio futuro locatario si è calato, non senza difficoltà, all'interno di essa, e mi ha invitato a seguirlo. Ho così scoperto che il mio ipotetico soppalco in realtà consisteva in una specie di minuscola cambusa, di cui sfioravo il soffitto con la sommità della testa. In un angolo rialzato era stato piazzato un materasso a una piazza, e nell'altro alcuni mobili consunti: fine del mobilio. Come se non bastasse, nell'aria stagnava un'aroma di umidità perfetto per stivare del mosto da fermentare. Mentre risalivo la scaletta mi è sembrato quasi di sentire il padrone di casa chiamarmi "Quasimodo".

Dopo avermi mostrato la cameretta/botola, il proprietario mi ha riportato in cucina per fare due chiacchiere. "In questa casa non ci sono assolutamente divieti di orari: basta che se fai qualche festino [come si organizza un festino in una botola?] mi avvisi. Io come ho scritto nell'annuncio non ho problemi se entri ed esci durante la notte, perché io tanto ho il sonno pesante e russo."

Sono uscito dalla casa/botola piuttosto sconfortato: tentando di trovare una casa a un prezzo più che contenuto, mi sono dovuto scontrare con il muro invalicabile del mondo degli affitti di Milano: o ti adegui ai prezzi, o rischi di finire a fare la colf per qualche benestante o a dormire in una botola. Se fossi l'agenzia che ha pubblicato l'annuncio del garage ci penserei un attimo prima di dichiararlo non abitabile.

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