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In soli 45 secondi il video dipinge l'intero dramma emotivo di una famiglia il cui figlio è stato appena sottoposto all'indottrinamento dello lobby scolastiche LGBT. La peculiarità del video, anche se negli ultimi giorni se ne è parlato soprattutto per il modo ridicolo in cui è girato (e si spera studiato a tavolino per far parlare la gente su Facebook), è rappresentata dal fatto che, nonostante la brevità, riesce a rappresentare l'intera impostazione comunicativa dei movimenti che si oppongono all'educazione "gender" nelle scuole.
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