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Tecnologia

Cards Against Humanity ha appena venduto 30.000 scatole piene di cacca

Durante l'ultimo Black Friday, il gioco da tavolo 'Cards Against Humanity' ha venduto scatolette piene di cacca. 30.000 persone le hanno acquistate.
​Immagine: LaughStash

Ultimamente su Motherboard parliamo spesso di cacca. Non è colpa nostra: è evidente che il mondo stia girando attorno agli scarti naturali per un qualche tipo di istinto proveniente dall'inconscio. Recentemente anche Cards Against Humanity (da ora CAH), il "party game for horrible people", ha deciso di unirsi a questo puzzolente carrozzone.

Nel caso non conosciate il gioco, CAH è un esperimento lanciato nel 2010 su Kickstarter. L'intento era quello di cavalcare l'onda del neo-cinismo dell'era di internet: gli schermi dei computer sono freddi e così anche l'empatia e le emozioni diventano meno marcate, rendendo semplice essere più immotivatamente cattivi.

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Il progetto di Max Temkin, co-founder di CAH, ha toccato un nervo scoperto: il gioco di carte, con la sua satira esagerata fino all'esasperazione piace, il Kickstarter funziona e, ad oggi, la categoria "Giocattoli" di Amazon è dominata dai 25$ del set base di Cards Against Humanity.

neo-cinismo dell'era di internet

Durante una partita i giocatori, di cui uno a caso ricopre il ruolo del tavolo, giocano le carte bianche "risposta" per ottenere la frase più divertente, quando assemblate alla carta "domanda" giocata dal tavolo. Per esempio: carta domanda, "I got 99 problems but a ____ ain't one,"; risposta: "The KKK." I got 99 problems but the KKK ain't one. Vince la combinazione che fa più ridere.

Il 29 novembre 2013, durante l'ultimo Black Friday, il team di CAH ha ben pensato che una mossa commerciale vincente potesse essere quella di andare controcorrente e alzare di 5$ dollari il prezzo del proprio mazzo base di carte, invece di abbassarlo come fanno tutti. I fan sono andati in visibillio e le vendite sono addirittura leggermente cresciute quel giorno.

Quindi perché non replicare con un simile atto di audicia anche quest'anno? Il 28 novembre, durante il Black Friday, CAH ha annunciato la messa in vendita di una misteriosa "B.S. Box", che tanto misteriosa poi non era visto che la descrizione sul sito esplicitava chiaramente che il contenuto della scatola consisteva di un pezzo di cacca. Il tutto venduto a 6$.

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L'azienda che produce un gioco di carte da tavolo annuncia la messa in vendita di "una scatola piena di cacca" a 6$ durante il Black Friday. Per quale motivo dovrebbe funzionare? Non ne ho idea, ma la "B.S. Box" ha venduto 30.000 unità e CAH ci ha ricavato 6.000$ netti, che ha prontamente donato in beneficienza.

Sembra poco, ma considerando che CAH ha speso 5.80$ per la produzione di ogni "B.S. Box", 6.000$ in tasca sono grasso che cola.

Sorvolando per un attimo sull'effettiva qualità di Cards Against Humanity--che rimane un gioco da tavolo di ottima fattura, sia concettualmente che esteticamente, il successo del progetto di Max Temkin non è casuale.

@americasbaby1 Thanks for the post! We actually only made $6,000 and donated it all to @heifer.

— CardsAgainstHumanity (@CAH)16 Dicembre 2014

Come già accennato prima, la poetica del gioco si rifà al neo-cinismo dell'era di internet, freddo e a tratti incosciente, spesso esplicitato solamente perché scrivere commenti poco carini su un post Facebook è un atto ancora molto distante dalla parola pronunciata.

Cards Against Humanity viaggia sulla sottile linea che divide l'esagerazione dal meta-cinismo: con le sue modalità assolutamente prevedibili, i suoi spin-off di cui non si sentiva la necessità ed operazioni di marketing apertamente suicide come l'alzare i prezzi durante il Black Friday, CAH non ha fatto altro che vincere la fiducia e l'affetto della sua fanbase, garantendosi così lo spazio per poter portare avanti in maniera sana il progetto.

Segui Federico su Twitter: @twitReolo