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Ho contattato 1000 sconosciute su Facebook per trovare l'anima gemella

Per quattro giorni consecutivi ho inviato messaggi a ragazze sconosciute nel tentativo di eguagliare l'impresa di Predrag Jovanovic, il serbo che ha contattato 5000 persone ricevendo solo 15 risposte, tutte negative.
Niccolò Carradori
Florence, IT

In questo agglomerato di asperità, scompensi emotivi e baratri esistenziali che chiamiamo vita, anche solo riuscire a mantenersi in pareggio con i propri bisogni fisiologici sta diventando una questione complicata. Pensiamo ad esempio alla riproduzione: il rituale di accoppiamento degli ippopotami prevede che il maschio, per dimostrare il suo interessamento, sparga sterco sul muso della femmina servendosi della coda.

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Un approccio sicuramente privo di eleganza e tatto, ma senza ombra di dubbio molto più semplice e diretto di tutti i manierismi che da sempre l'umanità mette in atto per cercare di scopare.

L'avvento della tecnologia e dei social network ha ulteriormente complicato la situazione. Sebbene ipoteticamente rappresentino un modo rapido e diretto per mettersi in contatto con altri, e che in un certo senso siano pensati appositamente per questo, in realtà anche l'interazione digitale riserva delle notevoli frustrazioni.

Lo sa bene Predrag Jovanovic, un serbo di 34 anni che tentando di superare il problema della timidezza nel mondo reale ha deciso di rimediarsi una fidanzata su Facebook. Predrag ha inviato 5000 messaggi a ragazze scelte in tutto il paese, chiedendo loro se fossero disponibili a considerare un'eventuale relazione con lui. Il suo bombardamento a tappeto ha fruttato solo 15 risposte, tutte garbatamente negative. Nonostante la palese tendenza a sottoporsi alle umiliazioni che testimonia questa idea disperata, Predrag non l'ha presa benissimo: "ho solo domandato alle ragazze se volessero uscire con me, ma nessuna ha accettato. La maggior parte di loro mi ha ignorato, e venire ignorati è la cosa peggiore. Chiedevo solo un'opportunità."

In redazione, dopo avermi costretto a riconsiderare le mie abitudini alimentari spingendomi a campare una settimana con due euro al giorno, devono aver pensato di testare anche le mie capacità relazionali. Quindi mi hanno proposto di replicare l'esperienza di Jovanovic.

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Per prepararmi a questa fustigazione della dignità ho cercato di farmi una cultura sul rimorchio online. Dopo avere letto questa guida divisa in sei punti, però, ho deciso che non era la strada giusta da seguire. Mi ha fatto tornare in mente un'estate di molti anni fa, a Riccione, in cui un ragazzo con il sopracciglio frazionato (chiaro segno distintivo degli esemplari dominanti del branco) si sentì in dovere di illustrarmi i passaggi fondamentali del baccaglio in pista. Si soffermò in particolare sul movimento pelvico, che mi mostrò entusiasta spiegandomi che la chiave era tutta lì. Dopo quell'estate non sono più tornato a Riccione.

Ma se volevo veramente capire la fattibilità del tentativo di Predrag, avrei dovuto essere spontaneo e puro come lui. Quindi ho lasciato il mio profilo esattamente com'era, e ho deciso che, età a parte, non avrei studiato il profilo delle ragazze per cercare di capire come approcciarle. Volevo essere amato per quello che sono. Inoltre anche volendo non avrei potuto andare troppo per il sottile, vista la mole dei messaggi da scrivere.

Per quattro giorni consecutivi ho inviato messaggi a ragazze sconosciute—per lo più concentrandomi sui profili consigliati o spulciando le bacheche delle pagine universitarie—e catalogato le eventuali risposte. L'obiettivo che mi ero posto era quello di continuare fino a quando una ragazza non avesse accettato di uscire con me, o avessi raggiunto quota 5000 come Predrag.

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Il primo giorno mi sono dovuto subito scontrare con il fatto che Facebook può inoltrare i messaggi provenienti da profili non amici alla cartella "altri". La maggior parte dei tentativi andava a vuoto semplicemente perché le ragazze non leggevano il messaggio. Così ho sentito il primo flebile accenno di empatia nei confronti di Predrag. Probabilmente la maggior parte dei suoi messaggi non sono nemmeno stati letti. Verso la fine della mattina qualcuno dei miei ha iniziato a essere visualizzato, ma sono stato ignorato senza pietà. Ed ero già a quota 266.

A metà giornata ho deciso di aggiustare il tiro: per aumentare le possibilità di visualizzazione, oltre al messaggio, avrei inviato anche la richiesta d'amicizia. Verso le tre del pomeriggio ho ricevuto il mio primo rifiuto causa relazione in corso. Non è stato molto piacevole, ma almeno avevo incassato una risposta. La mia nuova linea cominciava a portare frutti: molte delle mie richieste di amicizia venivano accettate e alla fine della giornata avevo già 10 rifiuti nel carniere. Ed ero a soli 442 messaggi inviati.

Con neanche un decimo degli sforzi di Predrag avevo quasi eguagliato il suo risultato.

Quasi tutte le ragazze che mi avevano risposto dicevano di essere fidanzate, anche se solo quattro di loro avevano indicato la situazione sentimentale sul profilo. Con tutta probabilità le altre avevano pensato che la giustificazione del fidanzato sarebbe stata meno dolorosa da buttare giù per uno messo così male da tentare un approccio del genere.

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Il secondo giorno però ho cominciato a ricevere risposte un po' meno diplomatiche. Il lato positivo è che presto ho superato Predrag, totalizzando 20 rifiuti già al 600esimo messaggio. Cominciavo a dubitare del fatto che venire ignorati fosse effettivamente peggio che ricevere una spiegazione motivata e dettagliata del perché un altro essere umano non voglia avere nessun tipo di contatto con te.

Come vedete, volendo potevo già entrare in contatto con Marco. Che probabilmente sarebbe venuto al nostro appuntamento con una spingarda caricata a sale grosso.

Ciao Marco, scusa.

Altre risposte invece erano decisamente più rincuoranti.

In alcuni casi, invece, erano i miei messaggi a esserlo. Anche se devo dire che sollazzare l'ego altrui, affossando il mio, non mi rendeva propriamente entusiasta.

Già alla fine del secondo giorno cominciavo a sentire l'eco della sconfitta. La prospettiva di trasferirmi in Serbia con Predrag per darci all'autocommiserazione diventava man a mano più concreta. E la situazione non è migliorata quando ho notato che l'algoritmo pubblicitario di Facebook, spinto dalle mie ricerche in materia, ha cominciato a suggerirmi nella home il corso intensivo di Tolentinas Seduzione.

Il terzo giorno ho fatto il punto della situazione. Scorrendo i messaggi inviati ho notato che la stragrande maggioranza continuava a non venire letta, e che buona parte di quelli letti venivano ignorati. A questo punto ho cominciato a valutare se i rifiuti non fossero dovuti alla mia immagine di copertina. E sono stato quasi tentato di toglierla per mettere qualcosa di più attraente.

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Ma poi ho pensato a cosa avrebbe detto Gianni se avessi mollato, e ho deciso di continuare senza espedienti. Non mi sono arreso neanche di fronte alla filastrocca dedicatami da questa simpaticissima ragazza.

(Mu).

La mia vicinanza emotiva con Jovanovic si faceva sempre più forte. Adesso il suo non mi sembrava più il pietoso tentativo di una persona che avrebbe dovuto seguire un corso per aumentare l'autostima, ma un atto pieno di coraggio e sprezzo. Va poi seriamente presa in considerazione la perseveranza di Pedrag: 5000 messaggi sono un'enormità. Anche solo per raggiungere quota mille ho mandato ininterrottamente messaggi per due giorni e mezzo, visto che ogni poco Facebook mi bloccava i messaggi e mi chiedeva di immettere un codice per poterli di nuovo sbloccare.

Il bilancio, verso la fine del terzo giorno era di 1052 messaggi inviati, 61 richieste d'amicizia accettate, e 46 rifiuti.

Fra questi ho catalogato impedimenti relazionali (la maggior parte), oltre a dinieghi senza possibilità di replica;

cause di forza maggiore dovute alla localizzazione geografica;

cause di forza maggiore dovute all'orientamento sessuale;

cause di forza maggiore dovute alla differenza di età (con risposta stizzita);

cause di forza maggiore dovute all'età (ma con possibile apertura futura in veste di toy boy);

rifiuti con scherno annesso.

Mentre passavo il sabato sera a ordinare diligentemente le umiliazioni subite, però, mi è arrivato questo messaggio da una delle ragazze che avevo contattato il primo giorno. Una ragazza della città in cui sono nato.

C'erano gigantesche possibilità che quell'appuntamento fosse un'imboscata per mettere il caso umano di turno alla berlina, o farmi pestare da un branco di energumeni assoldati per l'occasione, ma dal punto di vista della mia ricerca l'obiettivo era raggiunto. Dopo 1117 messaggi a vuoto, ero riuscito a rimediare qualcosa. Sono uscito fuori a festeggiare, pieno di soddisfazione. Non avrei dovuto trasferirmi in Serbia con Predrag.

Mi scuso apertamente con la ragazza in questione per non essermi presentato all'appuntamento, ma visto che adesso abito in un'altra città il mio è da considerarsi come un rifiuto per cause di forza maggiore dovute alla localizzazione geografica. Non ti è andata poi così male.

Mentre passeggiavo con il cuore leggero, il mio pensiero è andato all'ispiratore di questo esperimento. Nonostante tutto, ha dichiarato che non si fermerà: "lo so che rischio di finire nel guinness dei primati per il peggior fallimento amoroso di tutti i tempi, ma il gioco vale la candela." La sua tempra morale mi incute soggezione.  Segui Niccolò su Twitter: @NCarradori