Tecnologia

E se potessimo generare elettricità anche dal cielo notturno?

Immagina un pannello solare che anziché funzionare di giorno col Sole, funziona di notte con la luce infrarossa. A quanto pare, è davvero possibile.
generare energia cielo notturno infrarossi
Immagine: Erik Von Weber via Getty Images 

Un team di ricerca ha scoperto un modo per generare elettricità di notte: usando la stessa tecnologia impiegata nei rilevamenti a infrarossi, potremmo potenzialmente ottenere un dispositivo parallelo ai pannelli solari, ma capace di funzionare al buio.

In un paper pubblicato sulla rivista scientifica ACS Photonics a maggio 2022, gli scienziati dell’Università del New South Wales (UNSW) descrivono in dettaglio come si potrebbe usare in modo innovativo uno strumento già esistente chiamato diode termico che è fatto dello stesso materiale dei visori notturni. Nonostante questi dispositivi siano già distribuiti anche commercialmente—sono usati in genere per rilevare cose invisibili a occhio nudo, come una perdita di gas, per esempio—, non è altrettanto nota né sfruttata la capacità che hanno di generare energia dal calore emesso tramite la luce infrarossa. Se si riuscisse a farlo, avremmo a disposizione la controparte notturna di una cella fotovoltaica, che lavora in senso inverso.

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Così come il Sole emette energia che raggiunge la Terra sotto forma di radiazioni solari—alcune delle quali sono assorbite, scaldando il pianeta—, la Terra emette a sua volta energia nell’atmosfera di notte, sotto forma di radiazioni infrarosse. L’infrarosso è una lunghezza d’onda tipicamente invisibile all’occhio umano, ma può essere percepita come calore sulla pelle ed è possibile fotografarla con una fotocamera a infrarossi.

“La luce infrarossa (o energia termica) è sprigionata da qualsiasi oggetto caldo, in base a quanto è caldo. Più è caldo l’oggetto, più l’energia termica che sprigiona si avvicina alla luce visibile,” spiega a Motherboard via email Micheal Nielsen, docente al dipartimento di ingegneria energetica fotovoltaica e rinnovabile alla USNW, nonché co-autore dello studio.

“La Terra deve ributtare nello spazio più o meno la stessa quantità di energia che riceve dal Sole ogni giorno, per non surriscaldarsi,” continua Nielsen. “Questa energia è sprigionata sotto forma di energia termica, lo stesso tipo di radiazione che il diode termico potrebbe imbrigliare.”

I diodi si basano su un differenziale di temperatura tra la radiazione infrarossa assorbita da un lato del dispositivo e la temperatura dello spazio esterno—che equivale a un gigantesco lavandino freddo—per generare corrente, in modo simile benché opposto a come le cellule fotovoltaiche assorbono l’energia che arriva dal caldo Sole alla fredda Terra, spiega Nielsen.

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Altre persone nella comunità scientifica hanno esplorato questa idea in passato, arrivando persino a progettare un dispositivo da meno di 30 euro che si appoggia a terra, con un lato puntato al cielo notturno e genera una piccola quantità di corrente. Ma lo studio di Nielsen è il primo in cui questo effetto è misurato con precisione, dice il gruppo di ricerca. Il team ha messo alla prova il dispositivo in condizioni con un differenziale termico di 12,5°C su un fotodiode che emetteva circa 4,7 micrometri di radiazione infrarossa e ha generato 2,26 milliwatt per metro quadrato, un volume che, dicono gli scienziati, potrebbe aumentare fino a 19,4 milliwatt per metro quadrato in condizioni diverse.

Nielsen spiega a Motherboard che credere che i termodiodi potessero generare corrente elettrica utilizzabile non è stato facile neanche per lui. “È solo grazie al lavoro teoretico e agli sforzi fatti da altre persone prima di noi se ci siamo convinti di poter andare avanti con questo esperimento,” dice.

Spera che questa tecnologia sia scalabile: una sua applicazione sui satelliti, per esempio, sarebbe molto utile, dice.

“In principio potrebbe essere usata ovunque ci sia un differenziale di temperatura tra il punto in cui i diodi sono attaccati e lo spazio verso cui sono puntati,” dice. “Più ampio è il differenziale, più energia genereranno.”