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Tecnologia

Perché tutti ci divertivamo a massacrare i Sims?

Ammettiamolo, chi non ha mai tirato via la scala dalla piscina o innescato incendi durante un barbecue?
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The Sims

Aggiornamento del 22/05/19: Buone notizie, EA ha appena reso scaricabile gratuitamente The Sims 4 sulla piattaforma Origin, per una settimana. È il momento perfetto per porci ancora una volta la domanda fondamentale su questo videogioco e ripensare a tutte le crudeltà che abbiamo inflitto ai suoi personaggi.

Lanciato nel 2000, The Sims è uno dei giochi per PC più venduti di tutti i tempi. Se fate parte delle poche persone che non ci hanno mai giocato, si tratta di un simulatore di vita in cui controllate il destino dei vostri Sims - e stava a voi farne dei cazzeggiatori da divano, degli attori mediocri o dei milionari senza scrupoli che vivono in loft giganti.

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Ma per molti di noi, il gioco consisteva nel passare ore e ore a trovare i modi più originali e sadici per uccidere i nostri poveri Sims.

Sin dalla nascita dei videogiochi, genitori inquieti ed "esperti" più o meno qualificati ne hanno fatto il simbolo perfetto di tutti i problemi della società. Se vostro figlio di dieci anni ha dei problemi di comportamento è sicuramente colpa dei videogiochi, non dei ragazzini che lo bullizzano a scuola. Sorprendentemente, di rado si è parlato di The Sims in questo genere di dibattiti; ma a torto. Pochi giochi come questo necessitano di perseveranza e premeditazione per assassinare un personaggio pixelato.

E quando ripensiamo a tutti questi massacri virtuali che abbiamo commesso durante l'adolescenza, non possiamo che domandarci: ma alla fine, perché lo facevamo?

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La mia prima ipotesi era che tutti trovassero semplicemente divertente uccidere i Sims. Innescare un incendio preparando un barbecue, far cadere "accidentalmente" un apparecchio elettrico in una vasca da bagno: la morte è piuttosto eccitante in The Sims, forse questo è l'unico semplice motivo che ci spingeva a testare i modi più diversi di compiere un omicidio - o no?

Apparentemente non è solo questo, come ho constatato chiedendolo a dei vecchi giocatori.

Ho pubblicato uno status vago su Facebook in cui chiedevo se qualcuno dei miei "amici" avesse giocato molto al gioco. Per mia grande sorpresaa, ho avuto un sacco di risposte. "Rosebud;!;!;!;!;!;!;!;!" ha risposto uno di loro, con un riferimento al famoso codice che permetteva di guadagnare mille monete (i punti e virgola e i punti esclamativi erano un escamotage per moltiplicare i 1000 simoleon). Un altro ha risposto "SONO PRONTO A PARLARNE." Avevo l'impressione di aver aperto una specie di vaso di Pandora, al che ho raccolto le loro testimonianze e le ho presentate ad Adam Lobel - game designer e specializzato in psicologia sociale, che lavora all'università di Ginevra ed è membro del laboratorio GEMH (Games for Emotional et Mental Health) nei Paesi Bassi.

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Gli ho spiegato che a mia grande sorpresa i vecchi giocatori mi avevano detto che non amavano uccidere i Sims, e che preferivano occuparsi di loro e vederli evolvere. Anche io avevo dei personaggi ultra-performanti a cui tenevo, ed ero molto triste quando morivano, ma allo stesso tempo avevo voglia di fare altre esperienze e di vedere cosa succedeva se ritiravo una scala o se lasciavo un sims fermo nello stesso punto troppo a lungo.

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Adam mi ha spiegato che bisognava interessarsi alle motivazioni dei giocatori, soprattutto nel quadro di un gioco aperto come The Sims. "Alcuni ci giocano perché amano l'idea di prendersi cura di qualcuno" ha spiegato. "Altri invece ci giocano perché vogliono testare qualcosa e andare oltre il limite."

Ho confessato ad Adam la mia passione per l'omicidio e gli ho spiegato che cozza con la mia natura sensisbile; sono il tipo di persona che si deprime a fondo dopo aver visto un film drammatico. Lui mi ha spiegato che The Sims era senza dubbio un modo per esplorare degli aspetti sconosciuti della mia personalità. Detto altrimenti, di spingere i miei limiti personali - il che faceva eco alle testimonianze di alcuni miei amici di facebook, come il mio amico Wil di Melbourne, che mi aveva confessato di non amare troppo uccidere i Sims, ma che era incuriosito dal vedere cosa sarebbe successo.

"Mi affezionavo tantissimo ai miei pupazzetti. Ok, mi è successo di tirare via la scala della piscina per farli affogare, come a tutti, ma alla fine credo che fosse soprattutto per vedere quanto tempo avrebbero resitito prima di crepare. E anche per vedere la reazione dei loro parenti quando trovavano il cadavere… Ho anche ucciso dei Sims giusto per permettere a uno dei miei di provarci," mi ha spiegato.

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Alla luce delle discussioni su The Sims che si trovano nel quadro di questo articolo, l'omicidio e la seduzione sono insiti nel gioco. Per esempio, Lizzi, una studentessa londinese, mi ha spiegato che le sue feste "andavano sempre in un senso o nell'altro."

"Avevo questa famiglia molto sana ed equilibrata, e li adorvao perché erano felici insieme e tutto era ideale" ricorda. "E dall'altro lato, ho avuto un sacco di feste dove c'era l'anarchia totale, e penso che fosse molto catartico massacrare tutto."

Ho chiesto ad Adam se tutto questo - incluse le mie esperienze personali - fosse normale. Mi ha risposto che questi aspetti mostravano bene come il gioco, in generale, fosse un modo di esplorare la nostra psiche. "Per questo motivo cerchiamo di studiare i benefici del gioco, ha detto. Li consideriamo come degli spazi in cui si può evolvere a livello emozionale e esplorare la propria psicologia."

Quindi, se fate parte delle persone innumerevoli che hanno massacrato delle legioni di personaggi virtuali alla grande epoca dei Sims all'inizio dei Duemila, ci sono poche possibilità che voi siate un omicida in potenza. Oppure lo siete già?