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Tecnologia

Perché volevate un terzo Ghostbusters? Il videogioco del 2009 era già perfetto

Ora che sappiamo che 'Ghostbusters 3' è un fake, non ci resta che giocare al videogioco. Molto volentieri.
​Immagine: "Ghostbusters: The Game"

Qualche tempo fa il web è giustamente impazzito per la notizia che Paul Feig avrebbe preso il timone di un nuovo inizio, tutto al femminile, delle avventure dei Ghostbuster, che avrebbe scritto con la compagna, Katie Dipplod. Come saprete, ci sono stati sia grandi applausi che grandi fischi.

Personalmente dalla morte di Harold Ramis, ho perso ogni speranza di vedere uomini di mezza età con zaini protonici sulle spalle che si lanciano frecciatine sarcastiche a vicenda—e probabilmente è meglio così.

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Ma non ci dimentichiamo che esiste già un terzo Ghostbuster bello che pronto proprio sotto al nostro naso, ovvero Ghostbuster: The Videogame, uscito nel 2009.

La leggenda dietro alla creazione del gioco è già di per sé epica: nel 2006 un programmatore di nome Zootfly ha iniziato a lavorare sul videogioco su Ghostbuster senza la concessione della licenza appropriata, e il filmato è trapelato online.

Il filmato aveva una configurazione della telecamera bizzarra, in uno scenario che sembrava un ambiente futuristico oscuro, ma era molto promettente e se ne è parlato molto. Nonostante il successo iniziale, la licenza Ghostbuster, infine, è andata allo sviluppatore Terminal Reality, sulla base di una demo militare che aveva inizialmente realizzato per Sierra.

La Terminal Reality, nonostante non dica molto anche ai giocatori più appassionati, era responsabile dello sviluppo di Monster Truck Madness, un nome che provocherà forse una grande nostalgia ad alcuni di voi. Il più grande successo di Terminal Reality, però, è Infernal Engine, la cui lavorazione ha richiesto quasi 15 anni.

Le cose sono andate bene per Ghostbusters: The Videogame, che funge sia da incredibile vetrina per i programmatori che se ne sono occupati sia per l'Infernal Engine. Gli effetti di luce, in particolare degli zaini protonici, reggono ancora, dopo 5 anni.

Il gioco pare sia costato tra i 15 e i 20 milioni di dollari, spiccioli rispetto ai 500 milioni di dollari spesi da Activision per realizzare Destiny, ma in quel periodo era un investimento davvero importante. I soldi sono tutti lì sullo schermo, e Terminal Reality ci ha messo davvero il cuore per realizzare questo gioco.

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Screenshot da Ghostbusters: The Video Game. Immagine: Ghostbusters: The Video Game

La modalità di gioco è molto simile a Gears Of War: si gioca con un personaggio muto e senza nome all'interno del team, non con un Ghostbuster originale, ciascuno dei quali si presenta man mano in diverse parti della storia. Il videogame si svolge essenzialmente come uno sparatutto a squadre in terza persona, con gli alleati controllati dal computer. Ciò che eccelle in questo gioco è la sensazione. Quando riesci a catturare un fantasma ti senti davvero come un Ghostbuster. Ed è una sensazione che non scema col proseguire del gioco, che dura circa 15 ore.

Screenshot da Ghostbusters: The Video Game. Immagine: Ghostbusters: The Video Game

Ci sono momenti in cui è necessario attendere un membro della propria squadra Ghostbuster'per fare qualcosa—che può essere aprire una porta o risolvere un puzzle. Si tratta di un intelligente costruzione di livelli che ti costringe a giocare in squadra e a non andare avanti troppo velocemente. Detto questo, i momenti morti non mancano. Cavilli marginali a parte, questa è una fantastica esperienza di gioco, nonché una vera e propria dichiarazione d'amore per gli originali Ghostbuster.

E la cosa più importante è il fatto che la storia è stata realizzata da Dan Aykroyod e Harold Ramis. La storia inizia durante in giorno del ringraziamento del 1991, due anni dopo Ghostbuster 2. In altre parole, il videogioco ha le sembianze del film che tutti stavamo aspettando. Come accennato in precedenza, il proprio personaggio è uno sconosciuto muto che accompagna Aykroyd, Ramis, Ernie Hudson (che per fortuna si da molto più da fare rispetto agli altri film) e, naturalmente, Bill Murray.

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Screenshot dal trailer di Ghostbusters: The Video Game. Immagine: YouTube

Al momento del rilascio era stata posta molta enfasi sulla performance di Murray, che appariva spesso svogliato e annoiato.Nonostante a tratti appaia chiaramente apatico, il fatto che non abbia accettato in un primo momento di partecipare il gioco aleggia ancora nella mia mente. Non è così male come vi vogliono far credere, ma di sicuro Aykroyd e Ramis brillano di più e provocano delle risate genuine all'interno del gioco. Si ritorna al Sedegewick hotel e si cattura di nuovo Slimer, Stay Puff appare e cerca di distruggere New York, mentre Annie Potts è sarcastica come sempre.

Quello che segue è una storia relativamente profonda che coinvolge la corruzione fantasma della politica. Alyssa Milano ha un ruolo per lo più inutile come interesse amoroso di Bill Murray (le loro scene insieme sono di sicuro le peggiori del gioco), c'è il gradito ritorno di William Atherthon come Walter Perck, e New York è ancora una volta il centro delle attività paranormali del mondo.

Il gioco non è riuscito a diventare l'enorme successo sperato dalla Terminal Reality. Ci sono state opinioni discordanti dopo Vivendi (l'editore originale) e Activision fuse nel 2008, che alla fine si sono concluse con la pubblicazione del gioco da parte di Atari in Nord America e di Sony nel Regno Unito. La terribile campagna di marketing è probabilmente il fattore principale che ha fatto sì che il gioco non raggiungesse un pubblico più vasto.

Il gioco in sé non è perfetto, ma, in ultima analisi, è probabilmente l'ultima migliore esperienza dei Ghostbuster che vivrete in compagnia della squadra originale di acchiappafantasmi.