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Tecnologia

Finalmente Google sta eliminando i CAPTCHA

Google dice di poter capire se sei un umano senza farti digitare parole improbabili
​Immagine: Becky Stern/Flickr

Gli utenti di Internet hanno digitalizzato gli interi archivi del New York Times e migliaia di libri, tutto in nome della missione di provare di non essere dei robot.

Io odio i CAPTCHA, tutti odiano i CAPTCHA, e pare che anche il mio browser detesti i CAPTCHA perché li visualizza sempre molto male. Giusto qualche minuto fa non sono riuscito a comprare i biglietti per un concerto che ha fatto sold out praticamente subito perché mi è capitato un CAPTCHA impossibile da decifrare.

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Ma ecco la buona notizia: Google ci sta liberando da questa tortura.

E pare che lo faccia in buona fede.

Dobbiamo ancora capire come esattamente funzioneranno i "no CAPTCHA reCAPTCHA": Google intanto ha dichiarato che non si dovrà fare altro che cliccare sull'opzione "non sono un robot."

Ma vediamo velocemente qual è il motivo dell'esistenza dei CAPTCHA. Nel caso non foste pratici: i CAPTCHA sono quei testi serpeggianti o sfuocati che si dice siano leggibili solo dagli esseri umani. Sono usati in molti forum, siti, sezioni commenti, ricerche su Ticketmaster e di solito consistono in due parole che vanno riconosciute e digitate. Nella maggior parte dei casi se non la azzecchi al primo tentativo hai la possibilità di ridigitare la parola.

I CAPTCHA sono una misura anti-spam ma, nel caso di Ticketmaster, vengono anche usati per assicurarsi che nessun bot possa comprare centinaia di biglietti per poi rivenderli a prezzi più alti. Se state comprando, per dire, dei biglietti per il concerto di Taylor Swift è molto probabile che non abbiate la possibilità di tentare una seconda volta se non digitate il testo giusto perché i biglietti a quel punto saranno già easuriti.

E non è neanche così sicuro che siano efficaci. Google afferma che i migliori bot anti-CAPTCHA riescono a risolvere i reCAPTCHA il 99,8 percento delle volte, quindi i CAPTCHA devono morire non solo perché le persone li odiano ma anche perché non servono a niente.

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Ad esempio, quando ero adolescente ho avuto la mia fase di bagarinaggio perché avevo scoperto che bastava digitare le prime quattro lettere della prima parola di un CAPTCHA su Ticketmaster e scrivere lettere a caso per la seconda parola e il sistema funzionava lo stesso..

Mentre io mi procuravo biglietti il più velocemente possibile, i genitori non esperti di computer digitavano lentamente ogni lettera dei CAPTCHA mettendoci una vita, permettendo me di fregare questi adulti desiderosi di compiacere i loro figli viziati (sì, mi ero convinto fossero tutti viziati.)

Questo trucco non l'ho più usato. Non sono particolarmente fiero di quel periodo della mia vita, ma il concetto che vorrei trasmettervi è che i CAPTCHA sono davvero una cosa terribile.

La nuova versione di questo strumento del demonio inefficiente, sostanzialmente tenta di stabilire se sei un umano o no dal tuo comportamento sul sito, senza che tu debba digitare niente.

Google afferma di aver sviluppato "un backend di analisi avanzata dei rischi per i reCAPTCHA che considera attivamente l'intero coinvolgimento dell'utente con il CAPTCHA—prima, durante e dopo—per determinare se l'utente è un essere umano."

"Il nuovo API è il un ulteriore stadio di questa evoluzione. Ora basta che gli esseri umani clicchino sull'opzione "sono umano" e nella maggior parte dei casi è finita lì," ha affermato la compagnia in un post.

Se per qualsiasi motivo il sito pensa che tu sia un bot, sarai sottoposto a un CAPTCHA lo stesso: mentre se sei dal telefono dovrai abbinare delle foto, il che mi sembra comunque una richiesta meno crudele rispetto alla domanda di digitare parole di 16 lettere difficili da leggere con le mie enormi dita.

E forse presto avremo tutti le stesse possibilità di procurarci i biglietti per quel concerto a cui vogliamo andare. Speriamo di non dover più pregare gli dei dei CAPTCHA per avere parole come CAT FOOD invece di ANTIDISESTABLISHMENTARIANIST SERENDIPITY.