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Salute

Ho cercato di restare in forma facendo il minimo indispensabile

Perché voglio una vita sana, ma non sono pronta a morire per ottenerla.

Sono pigra. Ma davvero pigra, a quel livello di pigrizia per cui anche dieci minuti di stretching in posizione orizzontale sembrano una fatica insormontabile.

Detto questo, viviamo nell'era del fitness, del benessere e di Instagram. Così, mentre il mio corpo ha iniziato a fare cose che non gli ho chiesto, in un momento di pazzia o di debolezza—o di entrambe—ho deciso che volevo (dovevo) mettermi sotto per tornare in forma. Ma dato che per me è importante restare fedele a me stessa ho deciso di farlo con il minor sforzo possibile.

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Con questo scopo ambizioso in mente ho chiamato Hyde Phillips, un personal trainer di At Home Fitness, per scoprire quale fosse realmente il minimo che avrei dovuto fare.

Ma prima, un po' di informazioni preliminari su di me: come ho detto, l'attività fisica che faccio al momento è "nessuna." Prendo il bus per ogni minimo spostamento e le mie abitudini alimentari sono un misto di povertà tipica dei freelance e scarsa sopportazione per il freddo—fatto che mi porta spesso a non ingerire niente tranne caffè fino alle tre di pomeriggio per poi placare la mia fame con del pollo fritto di KFC o dei nuggets del McDonald's. Ho persino un hamburger tatuato sul braccio.

Detto questo, è importante notare che faccio parte di quella fastidiosa schiera di persone con un metabolismo perfetto e una magrezza innata—chiedo scusa. Ed è importate dire anche che tecnicamente sono sottopeso, quindi durante questo esperimento incredibilmente scientifico non mi interessava dimagrire.

Quindi, ecco cosa avrei dovuto fare: primo, Hyde mi ha detto di ricordarmi sempre che "anche poco è meglio di niente," per cui anche andare a fare una passeggiata breve ogni giorno fa la differenza se sei il tipo di persona che di solito non la fa. Detto questo, "i benefici di fare un po' di moto e poi di farne ancora un po' di più e poi ancora un po' di più sono esponenziali." La motivazione, mi ha detto, cresce proprio con l'esercizio.

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"Io inizierei a fare qualcosa ogni giorno, ma poco, magari una routine di una decina di minuti. Così prendi l'abitudine di alzarti e fare qualcosa di prima mattina."

In termini di dieta, Hyde mi ha detto che "la cosa importante sono le verdure: cerca di mangiarne il più possibile ogni giorno. Magari poniti un limite minimo di uno o due pasti al giorno che contengono verdure. Da lì direi di provare a rimpiazzare gradualmente surgelati, pizze industriali, McDonald's."

Una volta sentito questo parere ho pensato a una routine di esercizi basilari: un po' di squat, un po' di addominali, un po' di flessioni e un po' di corsa. Fitness! Ho tirato fuori da sotto il letto il mio kit da palestra—pantaloni da yoga e maglietta tecnica—e sono andata al parco a battezzarlo con un po' di sudore. L'ultima volta che ho fatto esercizio fisico è stato due anni fa, quando mi sono iscritta a yoga in un momento di follia e buoni propositi di inizio anno. Sono durata sei lezioni.

Per essere certa che questo progetto fosse al 100 percento scientifico ho misurato il mio battito cardiaco a riposo, il mio peso, la circonferenza vita, la tonicità muscolare.

Sono riuscita a fare 16 squat prima di crollare ansimante sull'erba. Di flessioni sono riuscita a farne dieci e sono rimasta positivamente impressionata visto che, a esser del tutto sincera, le mie braccia sono tutte ossa. Secondo il mio personal trainer, però, dieci è un numero impressionante solo se hai più di 65 anni.

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Ma la parte peggiore è stata la corsa. Secondo Hyde, sarei stata in grado di valutare il mio stato di forma semplicemente vedendo quanto ci mettevo a fare 2,4 km. Ma dato che fumo ho deciso di non provarci nemmeno. Ho deciso di correre fino a un albero a circa 200 metri di distanza e ritorno. Sono arrivata a circa tre quarti della strada prima di aver difficoltà a respirare e di collassare di nuovo sull'erba, ripensando alle medaglie che vincevo a scuola.

Sorprendentemente, dieci minuti dopo mi sentivo particolarmente bene. A differenza di quello che mi aspettavo, mi sono sentita piena di energia per il resto della giornata. Ovviamente poteva essere solo l'euforia del primo giorno di allenamenti che si mescolava a quella per il primo giorno di sole e con più di 20 gradi dell'anno.

Queste sensazioni positive sono scomparse velocemente quando la mattina dopo mi sono risvegliata da una delle peggiori notti della mia vita, sentendomi come se fossi stata calpestata da una mandria di elefanti. Ogni parte del mio corpo era in agonia. Ho deciso che mi sarei concentrata sul mangiare in modo decente almeno finché non fossi stata di nuovo in grado di camminare. Meno lattine di coca, tanta verdura e frutta e insalate. Niente McDonald's.

Le statistiche sulla salute dei millennial—proprio come le statistiche su qualsiasi altra cosa—sono confuse. Secondo un certo numero di studi e ricerche sono fissati con il wellness, il fitness e sono tutti vegani. Fumano e bevono meno della generazione precedente e sembrano essere anche più attenti alla loro salute.

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Detto questo, secondo la BBC i millennial inglesi sono destinati a diventare la generazione più sovrappeso di sempre, cosa che suona piuttosto strana considerato quanto detto prima. Forse è per tutto il tempo che passiamo a guadare Netflix? Non so. Meglio tornare agli esercizi.

Invece di prendere il bus la mattina camminavo sempre e da una settimana non mangiavo fast food. Avevo consumato almeno tre pasti vegani in una settimana. I miei capelli erano più lucidi che mai.

E poi, dopo dieci giorni di fatiche e dieta, ho perso ogni interesse e motivazione e ho fatto fuori una porzione di nuggets e bevuto due lattine di coca. Il giorno dopo mi è venuto il ciclo, che credo spieghi e giustifichi lo strappo alla regola. Senza entrare troppo nei dettagli, per me le mestruazioni sono molto brutte e dolorose e non avrei mai e poi mai fatto esercizio fisico in quei giorni, nonostante tutti quelli che sostengono che l'esercizio fisico può alleviare il dolore del ciclo. Ho anche mangiato delle lasagne già pronte e un pacchetto di Haribo.

Al contrario di quanto si pensi, la parte difficile di vivere in modo più sano non sta tanto nel cominciare, quanto nel continuare. Avrei forse dovuto scaricare una app di fitness che mi urlasse contro fino a costringermi a scendere dal letto la mattina? Ma soprattutto, c'è qualcuno che le usa dopo averle scaricate?

"Per tre settimane buone mi sono svegliato presto, sono schizzato fuori dal letto, ho fatto colazione con un frullato di banane e spinaci e ho fatto diligentemente il saluto al sole," mi ha detto Josh, 26 anni, che ha scaricato una app chiamata Sworkit nel tentativo di iniziare a fare yoga quando si è accorto che stava ingrassando. "Tre settimane dopo ero in hangover e stanchissimo e non volevo alzarmi dal letto e non volevo far colazione con quello schifo. Quindi non l'ho fatto, sono rimasto a letto e ne sono uscito solo per comprare cioccolato e Coca-Cola. Non ho mai più fatto yoga."

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Per altri, le app si sono dimostrate più utili. Nerupa, 28 anni, si è comprata un Apple Watch due anni fa e giura che le sia servito. "Sono molto più attenta alla mia forma adesso, mi aiuta quantomeno a provare a mantenermi allenata," mi ha detto. "Mi permette di tenere traccia dei miei progressi, e l'ho sincronizzato con quello della mia migliore amica così ci motiviamo a vicenda. Mi arrivano notifiche ogni volta che si allena, spigendomi ad allenarmi a mia volta."

Anche Moya, 23 anni, giura di aver tratto benefici dall'app di fitness che ha scaricato. "Ho iniziato perché non facevo esercizio fisico da quando avevo 16 anni e adesso la uso sempre," racconta. "Mi ha cambiato la vita."

Basandomi sull'aver fatto in media due sessioni di allenamento in una settimana invece delle cinque previste, penso che forse anch'io avrei dovuto fare come loro per ottenere risultati. Probabilmente avrei dovuto scaricare una app o convincere un'amica a buttarsi con me in quest'impresa. Ma non l'ho fatto e ormai le mie due settimane di allenamenti al minimo indispensabile sono finite.

Oggi sono in grado di fare 20 squat di fila, il che è un passo avanti. Peso ancora 42 kg perché inspiegabilmente peso 42 kg da dieci anni e probabilmente continuerò a pesare 42 kg finché non rimarrò incinta.

Mi è difficile ammetterlo, ma in generale mi sento meglio dopo essermi sforzata di mangiare meno carne e più frutta e dopo aver fatto un po' più movimento. Mi piace pensare che nel giro di un paio d'anni, quando si smetterà definitivamente di scrivere su internet, ricomincerò ad allenarmi e che stavolta lo farò sul serio e diventerò una di quelle influencer di Instagram. Forse.

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