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Tecnologia

Ora che i bot trovano gli scoop, i giornalisti sono davvero inutili

Basta dare un'occhiata ai temi più aggiornati su Wikipedia per mettere insieme un servizio di news automatiche. È solo un prototipo, funziona ancora male, ma è il futuro dell'informazione. L'informazione senza esseri umani.
Immagine: Mediagalleries/Twitter

Sappiamo già che i bot scrivono i testi delle notizie, automatizzando la produzione di storie su temi ricchi di dati come i risultati sportivi e i mercati finanziari. Ora, i robo-reporter stanno iniziando a centrare i primi scoop. Non si limitano a scrivere storie, se le vanno a cercare e le pubblicano prima di tutti.

Thomas Steiner, un ingegnere di Google che lavora in Germania, ha progettato un algoritmo che segue l'uscita di uno scoop monitorando Wikipedia (i giornalisti della vecchia scuola staranno facendo una smorfia di disgusto) e i picchi di attività relative all'editing.

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L'idea è che, se sta accadendo qualcosa di grosso—soprattutto nel caso di un evento globale—molti editor sparsi in tutto il mondo saranno impegnati ad aggiornare Wikipedia e le pagine Wikidata contemporaneamente, anche in diverse lingue. Bene, questo particolare picco di attività è il segnale che attira il bot sulla notizia. Secondo Steiner, i suoi bot hanno individuato temi caldi come le bombe alla maratona di Boston e la scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines.

Il sito, molto scarno, che traccia gli editing in tempo reale si chiama Wikipedia Live Monitor. È stato creato l'anno scorso, e ora Steiner ha esteso le sue robo-notizie anche a Twitter. L'algoritmo setaccia il servizio di microblogging per un particolare termine di ricerca innescato dalle attività di editing su Wikipedia, e tira fuori tutte le foto relative all'evento in modo da illustrare la storia.

"Abbiamo unito il mondo degli scoop legati agli eventi di cronaca sulla base degli aggiornamenti concorrenti su Wikipedia e Wikidata con il mondo dei social network," ha detto Steiner in un articolo pubblicato di recente sul server di preprint arXiv e ripreso dalla MIT Technology Review.

Potete dare un'occhiata ai fatti di cronaca sull'account Twitter @mediagalleries. I più vecchi sono frutto di un caso studio che Steiner ha impostato per testare l'algoritmo durante le Olimpiadi di Sochi. I più recenti, invece, mostrano gallery di foto relative a eventi sportivi e agli ultimi aggiornamenti sul volo MH370 e il conflitto in Crimea.

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#BreakingNews candidate via @WikiLiveMon: http://t.co/8urCEpUKkc. Media gallery: pic.twitter.com/rE6JMkxQ4A

— mediagalleries (@mediagalleries) 27 Marzo 2014

Come potete notare, si tratta di un processo ancora rudimentale, e di sicuro non prenderà il posto dello staff del New York Times. Tuttavia, questo esempio di bot la dice lunga sull'evoluzione delle notizie automatizzate.

Mettersi alla ricerca di fatti che possono diventare notizia monitorando Twitter non è una novità. I giornalisti lo fanno 24 ore su 24, un po' come succede con i lanci delle agenzie di stampa. Però, individuare i fatti interessanti tramite algoritmi e notificarli attraverso un bot, senza il minimo intervento umano in tutto il processo, è un altro paio di maniche.

È tutto abbastanza ovvio: dato che siamo quasi sempre collegati a internet, non esistono molte ragioni per non sapere tutto ciò che accade in ogni preciso istante. Il lavoro di Steiner è solo l'ultimo piccolo tentativo di sfruttare questo enorme potere dell'informazione. "Dato che le Olimpiadi sono una manifestazione di interesse comune, un numero elevato di persone si ritrovano a condividere l'evento in una moltitudine di lingue diverse sui social network a livello globale, il che le rende un oggetto ideale di studio," ha scritto Steiner nell'articolo.

Nonostante tutto, il pensiero che l'industria dell'informazione sia affidata completamente ai robot è molto sconcertante, e non solo perché ci lavoro anch'io. Eppure, è così. Kristian Hammond, co-fondatore di Narrative Science, un'azienda che automatizza la scrittura di contenuti da diversi anni, prevede che, entro il 2030, il 90 percento delle notizie potrebbe essere scritta dai computer.

La settimana scorsa, un robot ha scritto una breaking news su un terremoto a Los Angeles, pubblicato sul LA Times—cioè, una storia di spicco su un giornale importante. E poi c'è la recente partnership tra Buzzfeed e Whisper per automatizzare le storie e creare contenuti originali sulla base del crowdsourcing di dati, proprio come i Wikipedia bot di Steiner. Solo che, in questo ultimo caso, ci saranno migliaia e migliaia di lettori.