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Il tweet del giornalista tedesco che ha scatenato l’ennesimo putiferio in Italia

La dichiarazione del commissario europeo al bilancio Oettinger non è andata giù a nessuno.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Grab via Twitter/Facebook.

Non so voi, ma in queste ore sento un’aria particolarmente febbrile e isterica—vuoi per l’avvitamento della crisi istituzionale su se stessa (in queste ore si ipotizza un ritorno alle urne tra il 29 luglio e il 5 agosto), vuoi per il ritorno in pompa magna dello spread, e vuoi per il perpetuo materializzarsi del Grande Nemico degli ultimi giorni: i “poteri forti europei,” variamente incarnati da Angela Merkel, i mercati e i rappresentanti dell’Unione Europea.

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L'ultimo caso è il tweet del giornalista Bernd Thomas Riegert, che lancia un’intervista esclusiva su Deutsche Welle al commissario europeo al bilancio, il tedesco Günther Oettinger. Nel testo appare una citazione piuttosto forte: “I mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta.”

Tra i primi a commentare c’è Matteo Salvini, che rilancia il tweet di Riegert e scrive: “PAZZESCO, a Bruxelles sono senza vergogna. […] Se non è una minaccia questa… Io non ho paura, #primagliitaliani!” Poco dopo, torna sull’argomento con una diretta Facebook in cui spiega che “chi difende l’Europa così com’è deve essere considerato un traditore.”

Da lì in poi, è una valanga: la maggior parte dei siti d’informazione riporta quel virgolettato, e a turno parlano Luigi Di Maio, Maria Stella Gelmini, Maurizio Gasparri, Maurizio Martina e molti altri. La linea argomentativa è più o meno la stessa: è uno scandalo, non doveva permettersi, ha perso la testa. In ossequio alla legge di Godwin, non è nemmeno mancata una felpata reductio ad Hitlerum.

Tuttavia, come ha in seguito precisato lo stesso giornalista di DW, Oettinger non avrebbe proprio detto così. La citazione esatta, tratta dal video, è la seguente: “Quello che temo e che penso accadrà è che le prossime settimane finiscano per mostrare drastiche conseguenze nei mercati italiani, sui titoli e sull’economia, così vaste che dopotutto potrebbero spingere gli elettori a non votare per i populisti di destra e di sinistra.”

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In un altro tweet, Riegert si è scusato per aver dato una sintesi erronea dell’intervista. Ma le scuse, con ogni evidenza, non sono servite a nulla.

Ora, secondo me ci sono due questioni in ballo. La prima riguarda l’immaginario e la comunicazione: Oettinger è tedesco, ci ha “offesi” o “minacciati,” e dunque rientra appieno nel mito del “cattivo tedesco e del bravo italiano”—un mito che, come ha ben documento Filippo Focardi nell’omonimo saggio, è uno dei più persistenti e trasversali dal 1943 ad oggi.

Una simile tendenza rinforza la strategia di determinati partiti politici, che divenuti ormai maggioranza devono salvaguardare il consenso, sia esternalizzando i problemi interni che polarizzando la discussione mediante crociate emotive contro gli avversari di turno (che possono essere, in base alla contingenza del momento, migranti, “taxi del mare,” o in questo caso “l’Europa”).

La seconda questione, invece, è del tutto politica. Anche se il virgolettato sulla “lezione” è impreciso, il senso delle parole di Oettinger è piuttosto netto. E in un momento delicato come questo, è assolutamente inopportuno dire certe cose—perché da un lato sono oggettivamente miopi ed irrispettose, e dall’altro alimentano alla follia quel meccanismo propagandistico di cui sopra.

Di questo se ne sono accorti immediatamente diversi alti rappresentanti dell’Unione Europea: il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha parlato di “commento sconsiderato” e fatto sapere che “la posizione ufficiale della Commissione è la seguente: compete agli italiani e soltanto a loro decidere sul futuro del loro Paese.” Il presidente del consiglio europeo Donald Tusk si è invece appellato alle istituzioni europee affinché siano “rispettati gli elettori: siamo qui per servirli, non per dar loro lezioni.”

Infine, in serata, anche lo stesso Goettinger è dovuto ritornare sui suoi passi. “Rispetto pienamente la volontà degli elettori di ogni paese, che siano di sinistra, destra o centro,” si legge in un comunicato. “Parlando degli sviluppi finanziari che riguardano l’Italia non intendevo mancare di rispetto, e per questo mi scuso. L’Italia è un membro fondatore dell’Unione e ha sembra ricoperto un ruolo importante dell’integrazione europea. E spero che continui a farlo.”

Ovviamente stiamo parlando di un caso singolo, che però riguarda temi assolutamente cruciali attorni ai quali ruoterà la prossima campagna elettorale. Consideriamolo, quindi, per quello che è: una specie di spritz di quello che ci aspetterà nei prossimi mesi.

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