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Tecnologia

C'è chi usa i droni per ricattare i coltivatori di cannabis

Con un visore termico di seconda mano è facile individuare le fonti di calore delle lampade per le coltivazioni illegali. C'è chi ruba le piante e chi, invece, ricatta i proprietari. Benvenuti all'inferno.

A volte le operazioni delle forze dell'ordine sono di esempio anche per i criminali. Succede nei cieli della Gran Bretagna, dove qualche furbo sta utilizzando droni di piccola taglia e dotati di tecnologia a infrarossi di seconda mano per individuare il calore emesso dalle coltivazioni indoor di cannabis. Tutto per poi saccheggiare l'appartamento e portarsi via l'erba. O ricattare i proprietari.

"Ho comprato il mio primo drone per poche centinaia di sterline e ho imparato a farlo volare sopra un terreno abbandonato, poi ci ho messo una fotocamera wifi per guardare dentro le finestre delle case," ha detto un criminale di 33 anni alla testata locale Halesowen News. "Però, ho notato che alcuni elicotteri della polizia usavano visori termici per individuare le coltivazioni di cannabis in base al calore emesso dalle luci delle colture idroponiche," ha proseguito l'uomo, "così ho comprato online una camera termica di seconda mano e l'ho collegata al mio iPad."

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Una volta individuato un appartamento con alte emissioni termiche, il pilota di droni e la sua squadra si scontrano faccia a faccia con il proprietario della coltivazione, che, a quanto pare, non ha molta voglia di vedersela con loro. Coltivare erba è illegale nel Regno Unito, ma è comunque una pratica che è a un passo dal diventare accettabile—sempre più coltivatori sono gente improvvisata che cerca solo di tirare avanti, e non banditi armati fino ai denti. Di conseguenza, i piloti di droni hanno due opzioni: possono saccheggiare l'appartamento o ricattare i coltivatori, minacciando di denunciarli se non tirano fuori i soldi.

Va notato che questo caso è una particolare e rara confluenza di 1) droni a ricerca di calore, 2) droghe illegali e 3) estorsioni nel Regno Unito. (Per quello che ne so, è il primo caso del genere.) Non sappiamo ancora se il fenomeno sia diffuso, se finora sia semplicemente volato fuori dalla portata dei radar, o se sia un segno che la politica proibizionista contro la cannabis deve assolutamente cambiare.

Tutto quello che sappiamo, grazie al giornale locale, è che di questi tempi c'è un vero e proprio boom di coltivazioni di cannabis illegali a Cradley Heath, Oldbury, e a Halesowen. È ovvio che, finché la cannabis sarà vietata, la gente non farà altro che coltivarla di nascosto in casa.

Be', queste persone non se la passeranno bene, visto che saranno sotto stretta sorveglianza da parte di criminali smanettoni che spiano dentro le loro case con droni radiocomandati armati di videocamere a infrarossi. Per non parlare delle tecnologie antidroga all'avanguardia che, invece, utilizzano i poliziotti. Una sorta di inferno in un'era mediata dai droni, segnata dal ricatto e dall'intimidazione dei coltivatori illegali.

A dirla tutta, questo fenomeno è solo un altro aspetto del complicato rapporto tra i droni e le droghe illegali. Come abbiamo segnalato tempo fa, i velivoli radiocomandati sono utilizzati per contrabbandare, con scarso successo, la droga in carcere in Australia, Canada, Stati Uniti e in America centrale. È una lunga, lunga storia.