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cinema

La scena della Natività diventa un dipinto digitale generativo

Nativity è un'opera d'arte pionieristica della regista Martha Fiennes in collaborazione con MPC.

Nel 2011, la regista Martha Fiennes ha fatto uscire una nuova versione della Natività di Cristo, un esperimento di cinema ad alta tecnologia che il Guardian ha descritto come “una storia di Natale commovente come nessun'altra.” L'opera d'arte, intitolata Nativity, è un film pionieristico nel quale tutti i dettagli della scena si evolvono costantemente in ultra-slow-motion—un film generativo in loop che può continuare per mesi senza mai ripetere le sue immagini.

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Creati insieme al produttore Peter Muggleston e agli esperti di motion graphic MPC, i visual della Fiennes sono il primo progetto realizzato da SLOImage—un software di codificazione video prgettato ad hoc che ha permesso alla squadra di cucire insieme spezzoni separati di attori e materiale di scena su un uno sfondo digitale.

Gruppi di attori, illuminazione, uccelli in aria e stelle nel cielo concorrono tutti a creare l'immagine, proprio come in un film tradizionale, ma in Nativity, ogni componente esiste sul suo piano, incorniciato dal programma. Infinite combinazioni di persone, luci e fauna convergono sullo schermo in modi nuovi che neanche i creatori avevano mai visto—e potrebbero non vedere mai più.

Dopo il debutto ufficiale a Convent Garden a Londra, il progetto è stato esposto fino allo scorso 6 luglio nella mostra Building the Picture: Architecture in Italian Renaissance Painting alla National Gallery di Londra. L'immagine in movimento casuale, perpetuo e auto-generativo, riprende diversi elementi per creare questa squisita rivisitazione della classica scena rinascimentale. Se si parla degli aspetti tecnici dietro al progetto, però, Nativity è tutto tranne che classico.

Girato con una videocamera digitale ad alta velocità a centinaia di fotogrammi al secondo, gli attori hanno una qualità del movimento armoniosa e sognante. Tutta l'azione è stata ripresa in loop perfetti, così che ognuno possa essere cucito nel quadro sempre in trasformazione. Per assicurare la precisione di questa procedura incredibilmente complessa, i programmatori dietro il software hanno dovuto stare sul set durante l'intera produzione, compensando i limiti tecnologici e le restrizioni per cast e personale. L'intricato processo di design potete vederlo qui, nel video del “Making Of” di MPC.

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“È un'immagine viva,” ha detto la Fiennes al Guardian. “Che raggruppa idee, creatività e tecnologia.” Complesso, generativo, e codificato in una bellezza mistica—è impossibile predire cosa succederà in quest'opera digitale—Nativity l'apice della tecnologia SLOImage, finora impareggiabile.

Anche se è innegabilmente influenzata dai dipinti rinascimentali, per Nativity la Fiennes si è ispirata ai limiti che riscontrava nel mondo dell'immagine in movimento. Questo lavoro era un'occasione di “sfidare le convenzioni di editing dell'immagine in movimento nelle quali le immagini e sequenze sono 'fissate' indefinitamente,” spiega SLOImage sulla pagina dell'opera.

“Quello che mi affascinava di più,” ha detto la Fiennes al Guardian, “erano tutti questi dipinti rinascimentali della Natività…e quello che mi attraeva erano cose come la rappresentazione della donna, la posizione della figura materna, tutti persi nella Cristianità. La spinta per me era interpretare in modo diverso il mondo di questa storia iconica facendo uso di quest'incredibile tecnologia.”

L'opera potrebbe essere una variazione della famosa scena religiosa, ma lei sottolinea che non intendeva essere controversa o blasfema. “Puntavo a creare un'opera d'arte contemplativa,” che spinga i confini della tecnologia e delle immagini in movimento. In un certo senso, una scena antica famosa è il soggetto perfetto per esplorare una tecnologia che porta l'arte nel futuro. Sarà anche estate, ma quando si tratta di un progetto sbalorditivo e complesso come Nativity, siamo felici di festeggiare Natale a luglio.

Immagini per gentile concessione di SLOImage

Per saperne di più sulla MPC visita il suo sito. E per più info sulla mostra guardate qui.