Nel trailer il protagonista proclama che non è il suo nome ad essere importante, ma ciò che sta per fare. In primo piano c'è un mucchio di personaggi con cappotti alla Matrix e dreadlocks, intendi ad ammucchiare armi che, come si vedrà poco dopo, saranno usate in un pandemonio omicida. Il killer spara qualche stronzata sull'inutilità del mondo e della sua miserabile vita, poi piovono battute da blockbuster d'azione. "È giunta la mia ora, per uccidere e per morire," conclude il Rob Zombie dei poveri.
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Hanno ragione su una cosa, però: questo tipo di giochi non va più di moda. I videogiochi presentati con questi toni sono spariti nel corso degli anni a causa dei maggiori scrupoli dei giocatori e dell'avanzata di sviluppatori indipendenti con intenzioni culturalmente più valide. Negozi online come Steam, il PSN, XBLA e gli app store degli smartphone non hanno avuto pietà per i giochi di cattivo gusto.Un discorso da fare su Hatred non dovrebbe vertere sulla censura nei videogiochi, ma sul perché a qualcuno dovrebbe venire in mente di creare qualcosa del genere. Come è scritto nella loro dichiarazione di intenti, sapevano che il gioco avrebbe scatenato un putiferio. Sembra essere solamente un prodotto provocatorio, niente di più.Abbiamo giochi migliori e più interessanti che ti permettono di vivere autentiche furie omicide e che non rappresentano canzoni degli Slipknot. Cioè, abbiamo già dei giochi chiamati come dei pezzi degli Slipknot. Ed in più ora abbiamo Hatred.Hanno ragione su una cosa, però: questo tipo di giochi non va più di moda.