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Tecnologia

“Hatred” è il videogioco in cui l’unico scopo è uccidere persone innocenti

In un anno costellato di minacce omicide legate al mondo gaming, ecco un titolo che inneggia alla violenza più indiscriminata.

Nel trailer il protagonista proclama che non è il suo nome ad essere importante, ma ciò che sta per fare. In primo piano c'è un mucchio di personaggi con cappotti alla Matrix e dreadlocks, intendi ad ammucchiare armi che, come si vedrà poco dopo, saranno usate in un pandemonio omicida. Il killer spara qualche stronzata sull'inutilità del mondo e della sua miserabile vita, poi piovono battute da blockbuster d'azione. "È giunta la mia ora, per uccidere e per morire," conclude il Rob Zombie dei poveri.

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Stiamo parlando di Hatred: odio. Non il sentimento, ma il videogioco. Il primo titolo dei Destructive Creations, un team composto da soli uomini, che ha scelto la peggiore settimana possibile per presentare un gioco che parla di massacri operati da un misantropo che dovrebbero sembrare una figata a persone che indossano magliette con i teschi. Oltretutto ci sono buone possibilità che la settimana non sia stata scelta a caso, e questa è la parte peggiore.

"Ciò che succede è orribile, ma dopotutto sei TU ad essere il cattivo," dice il sito dei Destructive Creations. "Vaga per i sobborghi dello Stato di New York, vai a caccia di vittime attraverso sette livelli esplorabili. Lotta contro le forze dell'ordine e fatti un giro nella mente malata del nemico. Raccogli le armi dai cadaveri degli "scudi umani" per trasformare la società in un inferno. Distruggi qualunque cosa troverai nel tuo cammino e combatti quando verrai distratto dal tuo compito…

…non farlo davvero, però, e non prenderlo troppo sul serio; è solamente un gioco. :)"

No, la faccina non l'ho messta io.

Come si è letto un po' ovunque, è stato un periodo abbastanza terribile per la comunità dei giocatori. L'ultimo weekend ci parla di una terza donna costretta ad allontanarsi dalla propria casa averi ricevuto minacce di morte, e di un'altra costretta ad annullare una conferenza pubblica dopo che la scuola ospitante ha ricevuto delle minacce di sparatoria.

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Il team di Hatred. Immagine: Destructive Creations

Molti hanno fatto notare che dieci anni fa i fanatici difendevano i videogiochi dall'accusa di aver ispirato le stragi nelle scuole, ora invece le minacce convergono su delle stragi scolastiche per dei videogiochi. Un titolo basato su massacri volti al solo sollazzo personale ha praticamente steso un tappeto rosso per tutte le critiche possibili.

Ora, significa che Hatred ispirerà atti violenti? Probabilmente no. Lo faranno i videogiochi violenti in generale? Nemmeno. Ciò significa che non abbiamo il diritto di chiamare i Destructive Creations "reietti della società"? Nemmeno per sogno!

"La domanda che potreste fare è: perché lo fanno?" dice il loro sito, anticipandoci con un tocco di classe. "In questo momento, in cui molti giochi puntano ad essere educati, colorati e politicamente corretti—e aspirano a "elevarsi" come arte piuttosto che essere soltanto un passatempo—noi abbiamo voluto creare qualcosa di controcorrente. Qualcosa di diverso, qualcosa che potesse dare al giocatore un puro piacere nel giocare. Qui si trova il nostro gioco, dove non si fanno prigionieri né scuse. Noi diciamo 'sì, è un gioco in cui si uccidono le persone' e l'unica ragione è l'odio per l'essere umano radicato nel protagonista.

Hatred non è il primo gioco di questo tipo, benché si dica così. Abbiamo avuto numerosi capitoli di Postal, che erano ugualmente stupidi ma senza questo tono truculento e vendicativo. Sembra estremamente più sensato. Il team di Hatred sta dicendo che il loro violento contributo al mondo esisterà per la sola ragione di essere immotivatamente violento, con l'indicazione che il massimo dell'intrattenimento sarà guardare qualcuno che soffoca nel suo stesso sangue. Userà il motore grafico Unreal Engine 4, almeno sfrutterà tecnologie più avanzate dei suoi predecessori.

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Dicono di essere sconcertati dal fatto che i giochi che dichiaratamente puntano al semplice divertimento siano sempre i più criticati. Ma questi discorsi non saltano mai fuori parlando di Mario Kart.

Hanno ragione su una cosa, però: questo tipo di giochi non va più di moda.

Hanno ragione su una cosa, però: questo tipo di giochi non va più di moda. I videogiochi presentati con questi toni sono spariti nel corso degli anni a causa dei maggiori scrupoli dei giocatori e dell'avanzata di sviluppatori indipendenti con intenzioni culturalmente più valide. Negozi online come Steam, il PSN, XBLA e gli app store degli smartphone non hanno avuto pietà per i giochi di cattivo gusto.

Un discorso da fare su Hatred non dovrebbe vertere sulla censura nei videogiochi, ma sul perché a qualcuno dovrebbe venire in mente di creare qualcosa del genere. Come è scritto nella loro dichiarazione di intenti, sapevano che il gioco avrebbe scatenato un putiferio. Sembra essere solamente un prodotto provocatorio, niente di più.

Abbiamo giochi migliori e più interessanti che ti permettono di vivere autentiche furie omicide e che non rappresentano canzoni degli Slipknot. Cioè, abbiamo già dei giochi chiamati come dei pezzi degli Slipknot. Ed in più ora abbiamo Hatred.

Un frame di Hatred. Immagine: Destructive Creations

Al momento il videogioco sta attraversando una fase di ricerca spirituale. Magari gli ultimi due mesi sono stati particolarmente vivaci, ma hanno scaraventato la percezione del concetto di videogioco indietro di anni, ed è una faccenda piuttosto frustrante per chi sta tentando di portare avanti il potenziale del medium. È allo stesso tempo demoralizzante e giusto che nel bel mezzo di questo periodo sia saltato fuori un gioco sviluppato con una mentalità vecchia di un decennio e che sia stato creato da un gruppo di persone che pensa che un titolo violento deve calcare la mano sul mutilare persone innocenti.

Non è possibile impedire che giochi come Hatred esistano, ma potete stare tranquilli sapendo che non andranno molto oltre le chiacchiere generate dalle critiche. È decisamente meglio chiedersi quale razza di stronzo potrebbe tirar fuori una cosa del genere. Probabilmente lo stesso tipo di stronzo che piazza una faccina sorridente nel bel mezzo di un discorso da maniaco omicida.