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Attualità

Come la CIA ha trasformato un film d'azione in un'opera di propaganda

I rapporti tra alcuni agenti della CIA e i registi e produttori di Zero Dark Thirty sarebbero stati molto stretti, e nel film sarebbero contenute informazioni segrete riguardanti l'operazione che ha portato all'uccisione di Bin Laden.

Il 21 aprile 2011, Mark Boal ha chiamato la CIA per dire che stava andando in Afghanistan.

Un anno prima, il direttore della CIA Leon Panetta gli aveva chiesto di avvisare l'agenzia se si fosse mai recato in quel paese. All'epoca Boal stava lavorando a un film che doveva intitolarsi Tora Bora e doveva parlare del tentativo fallito della CIA di catturare Osama bin Laden subito dopo l'11 settembre. Il titolo faceva riferimento alla regione nell'est dell'Afghanistan in cui gli Stati Uniti si erano lasciati sfuggire bin Laden durante la guerra, nel dicembre 2001. Meno di due settimane dopo la telefonata di Boal, un team di marine ha fatto irruzione nell'abitazione del leader di Al Qaeda in Pakistan uccidendolo. Alla fine, Boal non sarebbe più andato in Afghanistan.

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Anzi, da quel momento ha smesso di scrivere la sceneggiatura di Tora Bora e ha iniziato a scriverne un'altra, su quella che è stata definita "la missione più segreta della storia"—l'operazione che ha portato all'uccisione di bin Laden. Da quella sceneggiatura sarebbe nato Zero Dark Thirty, il film a cui Boal ha lavorato con la regista Kathryn Bigelow, premio Oscar nel 2012. E la CIA avrebbe avuto un ruolo molto importante nella stesura della sceneggiatura.

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I dettagli della telefonata tra Boal e gli uffici della CIA sono stati diffusi solo di recente, inclusi nel fascicolo di oltre 100 pagine di documenti della CIA ottenuti in esclusiva da VICE News in seguito a un'azione legale in osservanza al Freedom of Information Act (FOIA). I documenti contengono informazioni importati sul ruolo controverso avuto dalla CIA nella produzione di Zero Dark Thirty. Tra questi documenti c'è un report datato marzo 2014 proveniente dall'Office of Inspector General della CIA intitolato "Alleged Disclosure of Classified Information by Former D/CIA"—dove D/CIA si riferisce al direttore della CIA Leon Panetta—e un altro report datato settembre 2013 intitolato "Potential Ethics Violations Involving Film Producers."

Secondo quest'ultimo documento, Bigelow e Boal avrebbero fatto regali e offerto pranzi in ristoranti di lusso di Los Angeles e Washington DC ad agenti della CIA allo scopo di ottenere l'accesso a dettagli secretati dell'operazione che ha portato all'uccisione di Osama bin Laden, chiedendo inoltre ad alcuni agenti della CIA di leggere e correggere la sceneggiatura di Zero Dark Thirty.

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Nell'agosto 2011—un mese dopo che Panetta aveva lasciato la CIA per assumere il ruolo di Segretario della Difesa—il deputato repubblicano dello stato di New York nonché ex presidente della House Committee on Homeland Security Peter King avrebbe fatto pressioni sulla CIA e sul Dipartimento della Difesa perché indagassero sulle presunte rivelazioni fatte a Boal e Bigelow. La richiesta era arrivata dopo la pubblicazione di un articolo in cui si sosteneva che alcun alti funzionari dell'amministrazione Obama avessero concesso ai registi un accesso straordinario a documenti segreti riguardanti l'operazione che aveva portato all'uccisione di Osama bin Laden, e che queste rivelazioni avevano portato all'arresto dei faccendieri pakistani che avevano collaborato con gli agenti della CIA. Secondo King, il film (la cui uscita era prevista a settembre) avrebbe potuto essere usato da Obama per la campagna elettorale che ha portato alla sua rielezione.

La CIA ha lavorato con Bigelow e Boal in un periodo in cui il suo programma di "interrogatori potenziati" era in corso di analisi da parte del Senate Intelligence Commitee. I membri della commissione stavano lavorando al celebre rapporto del Senato sulle torture della CIA relativo ai prigionieri detenuti nel carcere di Guantànamo. Il rapporto ha poi concluso che le tecniche usate dall'agenzia non avevano portato a ottenere informazioni vitali e non avevano niente a che fare con il tentativo di rintracciare bin Laden. Zero Dark Thirty suggerisce invece che sia stato proprio l'uso della tortura da parte della CIA a consentire di rintracciare il capo di Al Qaeda, una versione che dopo l'uccisione di Bin Laden è stata più volte difesa da diversi alti ufficiali della CIA. In Zero Dark Thirty questa versione era così presente che la senatrice democratica Dianne Feinsten, portavoce del Senate Intelligente Committee, era arrivata a scrivere una lettera al presidente della Sony Pictures per protestare contro quella che aveva definito "una narrativa fallace."

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Fino ad oggi, la CIA ha sempre difeso con forza il suo uso delle tecniche di "interrogatorio potenziato." Solo qualche settimana fa, diversi ex funzionari dell'agenzia—tra cui anche uno di quelli che avrebbero incontrato Bigelow e Boal—hanno pubblicato un libro intitolato Rebuttal, che difende il programma di interrogatori potenziati e critica duramente il rapporto del Senato sulle torture.

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I documenti pubblicati oggi affermano che il rapporto tra la CIA e i produttori di Zero Dark Thirty sarebbe iniziato nel 2010, un anno prima cioè dell'uccisione di Bin Laden.

"Sulla base di una revisione della documentazione e delle interviste, l'Office of Inspector General della CIA dichiara che la collaborazione della CIA con i registi Mark Boal e Kathryn Bigelow è iniziata nel 2010, quando Panetta e Bigelow si sono incontrati a un evento in cui quest'ultima presentava Tora Bora, […] e Panetta le ha offerto l'aiuto dell'agenzia."

Pochi giorni dopo la morte di Bin Laden, Boal ha fissato delle riunioni con alcuni membri della CIA e con alcuni funzionari dell'antiterrorismo. Stando al rapporto dell'Office of Inspector General della CIA sulle potenziali violazioni etiche commesse dai dipendenti dell'agenzia, Boal avrebbe anche scritto una lettera a George Little, che all'epoca era il direttore dell'Office of Public Affairs della CIA, poco dopo la diffusione della notizia della morte di Bin Laden. In questi incontri, Boal voleva discutere il suo nuovo piano: cestinare la sceneggiatura di Tora Bora e raccontare invece di come la CIA fosse riuscita a trovare e uccidere Bin Laden. Tre settimane dopo la morte di questi, Boal e Michael Feldman—un rappresentate delle pubbliche relazioni di Tora Bora—si sono incontrati con alcuni rappresentati della CIA per parlare del nuovo progetto.

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Dai funzionari che ha incontrato, Boal avrebbe scoperto che la CIA stava organizzando una cerimonia segreta con lo scopo di premiare le persone che avevano fatto parte della squadra che aveva rintracciato e ucciso Bin Laden. "Boal ha espresso il suo interesse a partecipare alla cerimonia e ha chiesto il permesso di farlo," afferma il rapporto dell'Office of Inspector General della CIA. Il rapporto aggiunge anche che meno di un mese dopo l'uccisione di Bin Laden la CIA avrebbe dato a Boal un pieno accesso al personale e ai documenti dell'agenzia allo scopo di "approfondire le sue ricerche" per la sceneggiatura di Zero Dark Thirty.

La cerimonia di premiazione segreta "si era tenuta all'interno di una grande tenda" fuori dal quartier generale della CIA a Langley, in Virginia. "Tra il pubblico c'erano membri dell'intelligence, alcuni dei quali agenti sotto copertura, e del congresso. C'erano anche i marine che avevano condotto l'operazione che aveva portato alla cattura di bin Laden," afferma il rapporto dell'Office of Inspector General della CIA.

Non si sa chi sia stato esattamente tra i funzionari della CIA ad estendere a Boal l'invito a partecipare alla serata. Il rapporto dell'Office of Inspector General della CIA afferma che l'Office of Public Affairs dell'agenzia—che funge da collegamento tra l'agenzia e il mondo dello spettacolo—avrebbe fatto in modo di far presenziare Boal alla cerimonia, dicendogli che la sua presenza avveniva in via non ufficiale. Ma il rapporto fa anche notare che l'ufficio del Direttore della CIA avrebbe "approvato l'invito di Boal alla cerimonia."

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"Anche se l'Office of Inspector General della CIA ha determinato che diversi membri dell'agenzia erano consapevoli della presenza di Boal, non è stato in grado di accertare chi sia stato effettivamente ad autorizzare la sua presenza," afferma il rapporto. Di fronte alle insistenze dell'Office of Inspector General della CIA, Panetta ha dichiarato che non sapeva che Boal fosse presente alla cerimonia. Ma nel suo rapporto l'Office of Inspector General ha affermato che ci sono "informazioni contrastanti sul fatto che Panetta fosse o meno a conoscenza della presenza di Boal durante la cerimonia." Almeno un impiegato dell'agenzia avrebbe infatti testimoniato che Panetta "era a conoscenza della presenza di Boal."

Panetta ha dichiarato che non sarebbe stato capace di identificare Boal se l'avesse visto alla cerimonia, perché non l'aveva mai visto prima. L'Office of Inspector General, però, ha scoperto che la storia di Panetta non sta in piedi. Stando alla mail che Boal ha inviato a Panetta, i due si erano infatti già incontrati. Panetta sarebbe stato seduto allo stesso tavolo di Boal, e secondo alcuni documenti Panetta avrebbe incontrato Boal e Bigelow quando stavano lavorando a Tora Bora.

Seduto al tavolo con Boal, Bigelow e Panetta c'era anche l'ex senatore degli Stati Uniti Evan Bayh, che era stato il presidente del Senate Intelligence Committee e che quattro anni dopo avrebbe promosso una "commissione di controllo" sulle attività della CIA affermando che l'agenzia avrebbe spiato diversi membri del Senato e avrebbe hackerato i loro computer mentre questi erano impegnati a redigere il rapporto sulle torture. L'Office of Inspector General aveva ritenuto colpevoli gli agenti della CIA indiziati e la commissione di controllo di Bayh li aveva esonerati dal servizio. Inoltre, l'Office of Inspector General della CIA aggiunge, "Panetta ha incontrato per la prima volta Kathryn Bigelow, co-produttrice del film con Boal, a una cena a Washington… Secondo [redatto], Bigelow ha informato Panetta che stava lavorando al progetto di Tora Bora."

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Un calendario preciso delle interazioni tra la CIA e Bigelow e Boal identifica la loro ultima comunicazione come datata 3 marzo 2012, quando un membro delle pubbliche relazioni del film ha ricevuto "una telefonata dai produttori, in cui si esprimeva la necessità di ritardare le riprese presso la sede della CIA fino alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno."

Contattato da VICE, Panetta non ha risposto alle richieste di commentare la vicenda.

Uno schema delle interazioni tra la CIA, Boal e Bigelow, incluso nel rapporto dell'Office of Inspector General

Il rapporto dice che alcuni funzionari della CIA temevano che la presenza di Boal alla cerimonia di premiazione non fosse una buona idea, in quanto sarebbe venuto a conoscenza di informazioni secretate contenute nel discorso di Panetta. Ma un altro impiegato della CIA ha detto all'Office of Inspector General che "non ha mai pensato che la presenza di Boal potesse costituire un rischio per la sicurezza."

(Alcuni dettagli di quanto Panetta aveva rivelato a Boal sono diventati pubblici dopo la diffusione, due anni fa, del rapporto del Dipartimento della Difesa sulla questione. In più, il rapporto rivelava che anche diversi alti ufficiali della CIA coinvolti nell'operazione che aveva portato all'uccisione di bin Laden avevano rivelato informazioni secretate a Bigelow e Boal.)

Il discorso di Panetta per la cerimonia era stato classificato come "SECRET/NOFORN," che significa "non rivelabile a cittadini stranieri," e deciso in collaborazione con l'Office of Public Affairs della CIA "con l'eccezione di diverse note fatte da" Panetta ai margini del documento. Ma secondo l'Office of Inspector General il discorso di Panetta avrebbe dovuto essere classificato come "TOP SECRET" per via delle numerose informazioni segrete ottenute tramite l'NSA e il Dipartimento della Difesa. L'Office of Inspector General ha anche rivelato che la "discrepanza nella classificazione del discorso era dovuta al fatto che [redatto] non aveva coordinato in anticipo le informazioni contenute nel discorso con le agenzie esterne."

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"Nel suo interrogatorio con [l'Office of Inspector General, l'impiegato della CIA che ha scritto una parte del discorso di Panetta] ha sostenuto di aver classificato il discorso come "SECRET" sulla base delle informazioni che aveva ricevuto dal centro anti-terrorismo dell'agenzia (CTC)," afferma il rapporto. "[Redatto] ha comunicato [all'Office of Inspector General] che il CTC gli aveva notificato la necessità di coordinare le informazioni con l'NSA e il Dipartimento della Difesa. In ogni caso, [redatto] ha detto di aver scelto di non farlo perché al momento aveva altro da fare e non era richiesto [dall'Office of Public Affairs] che i discorsi venissero coordinati prima del tempo con agenzie esterne."

Panetta ha dichiarato all'Office of Inspector General di non essere a conoscenza del fatto che il suo discorso contenesse delle informazioni riservate, anche se più tardi si era accorto che conteneva informazioni di livello "secret." Comunque sia, ha minimizzato l'errore di classificazione e il fatto che a Boal—che non possedeva le necessarie autorizzazioni—siano stati rivelati dettagli secretati, affermando che numerosi di questi dettagli erano stati già rivelati all'opinione pubblica dal presidente Obama e da altri funzionari del governo dopo l'uccisione di Bin Laden.

"Panetta ha affermato che la diffusione di informazioni ha contribuito a complicare la situazione, confondendo le informazioni che erano state diffuse ufficialmente e quelle che non lo erano state," si legge nel rapporto dell'Office of Inspector General.

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Dopo la cerimonia, a Boal—che non è stato interrogato dall'Office of Inspector General nel corso dell'indagine—è stato presentato l'ammiraglio William McRaven, l'uomo che ha guidato la missione che ha portato all'uccisione di bin Laden. Gli agenti della CIA interrogati al riguardo non ricordavano se, dopo la cerimonia, Boal avesse parlato con Panetta.

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Questo è stato l'inizio del rapporto lavorativo della CIA con Bigelow e Boal. Secondo il rapporto della commissione etica, almeno dieci funzionari del National Clandestine Service (NCS) della CIA coinvolti nella caccia a bin Laden avrebbero incontrato Bigelow e Boal e lavorato alla sceneggiatura di Zero Dark Thirty.

"La squadra che aveva lavorato all'uccisione di bin Laden ha fornito ai registi informazioni segrete sui dettagli dell'operazione," si legge nel rapporto. Un funzionario della CIA ha detto di aver "fornito a Boal un riassunto del lavoro d'intelligence [redatto] dietro l'operazione che ha portato alla morte di bin Laden… [Redatto] ha detto che Boal e Bigelow hanno visitato gli uffici del CTC per toccare con mano l'atmosfera e conoscere di persona coloro che avevano lavorato all'operazione. [Redatto] ha detto che Boal e Bigelow erano interessati all'elemento umano del caso per Zero Dark Thirty." A un certo punto, un ufficiale ha detto gli investigatori di aver "nascosto dei documenti riservati lasciati sulla sua scrivania durante la vista di Boal e Bigelow."

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Poco dopo aver detto all'agenzia che il loro progetto si sarebbe concentrato sulla ricerca e l'uccisione di bin Laden nel 2011, i produttori hanno iniziato a incontrare diversi agenti della CIA nel quartier generale dell'agenzia, a Langley, oltre che a Washington DC e a Los Angeles. Bigelow e Boal offrivano spesso pasti e alcolici al personale della CIA, per un valore totale di oltre 1000 dollari. È stata questa rivelazione, fatta il 16 maggio 2012 da un agente della CIA interrogato da un membro dello staff dell'Office of Inspector General, che aveva scatenato un'indagine su sei agenti della CIA per scoprire se coloro che avevano lavorato su Zero Dark Thirty "avessero o meno commesso violazioni del regolamento interno accentando regali" da parte dei registi.

Secondo il rapporto della commissione etica, un agente della CIA che ha incontrato Boal al Jefferson Hotel di Washington DC ha deciso nel giugno 2011 di spostare tutti i successivi incontri dal quartier generale della CIA alla stanza d'albergo di Boal, per "mettere a tacere le voci di corridoio ed evitare eventuali gelosie" nel centro antiterrorismo. Questi incontri duravano dalle due alle quattro ore, e l'agente ha ricordato di aver ordinato del formaggio grigliato, delle patatine fritte e una soda durante il loro svolgimento. "Manifestazioni di gelosia all'interno del CTC verso coloro che avevano 'frequenti incontri' con i registi avevano spinto [l'Office of Public Affairs] a spostare alcuni di questi incontri fuori dalla sede dell'agenzia," si legge nel rapporto.

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L'agente ha anche detto che questi incontri "fuori sede" erano più tranquilli e che il loro scopo era quello di "ottenere informazioni non-classificate utili a sviluppare il personaggio femminile dell'attrice e discutere i problemi nella realizzazione del film." Ha detto all'Office of Inspector General che durante queste riunioni si parlava anche del modo in cui la squadra che aveva partecipato alla missione per uccidere bin Laden effettuava i suoi spostamenti. Quando i due andavano a cena, lo facevano al ristorante dell'albergo o al ristorante francese Citronelle, ora chiuso. L'agente ha detto che a pagare era sempre Boal.

La stessa agente aveva conosciuto per la prima volta Bigelow via telefono nella camera d'albergo di Boal. All'epoca, Boal era a Tahiti per girare una pubblicità per Chanel. Più tardi, nel luglio 2011, l'agente aveva incontrato Boal e Bigelow al Ritz-Carlton di Georgetown e Bigelow le aveva regalato un paio di orecchini con delle perle nere tahitiane per ringraziarla dell'aiuto fornito nella realizzazione del film.

Durante le indagini dell'Office of Inspector General, l'agente aveva consegnato di sua spontanea volontà gli orecchini ai funzionari della CIA perché potessero valutarli. "Il gioielliere ha detto che non valeva la pena far fare una stima formale degli orecchini, dato che le perle non erano vere perle nere ma perle dipinte e il corpo degli orecchini non era in platino," si legge nel rapporto sul caso. "Il gioielliere ha detto che una stima formale sarebbe costata più degli orecchini stessi, e che il loro valore stimato non era superiore a 200 dollari ma che dovendo venderli su eBay 'avrebbe chiesto 60 o 70 dollari.'"

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Dopo questa valutazione, gli orecchini sono stati restituiti all'agente.

Stando all'opinione di un agente della divisione antiterrorismo della CIA che ha letto e commentato per VICE News i documenti del caso, quell'agente è una delle persone su cui è modellato il personaggio di Maya, una delle protagoniste di Zero Dark Thirty. Nel film, la scoperta dell'identità del corriere di Bin Laden—che porta alla localizzazione dello stesso bin Laden—è dovuta al lavoro zelante di Maya e a testimonianze ottenute da detenuti tramite la tortura.

L'agente su cui sarebbe stato modellato il personaggio di Maya ha detto agli investigatori di aver avuto altri tre contatti di persona con Boal e/o Bigelow, senza che fossero presenti membri dell'Office of Public Affairs, perché con il tempo aveva "sviluppato un rapporto d'amicizia con i due registi." Uno di questi contatti era una cena nel club privato Soho House, a Los Angeles, dove l'agente era in vacanza nell'agosto del 2011. Durante la cena, l'agente aveva regalato a Bigelow un mini-burqa e un poster (disponibile al pubblico) di una foto segnaletica di bin Laden sormontata dalla scritta "deceduto." Bigelow si era offerta di organizzare una proiezione privata di Zero Dark Thirty al Soho House per l'agente e la sua famiglia una volta che il film fosse uscito nelle sale. Tuttavia, quando l'agente aveva sottoposto l'offerta al vaglio dell'Office of Public Affairs della CIA, le era stato detto di non accettarla.

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Nel novembre del 2011, l'agente aveva "passato circa otto ore a fare shopping e a cena fuori" con Boal, il giorno dopo aver fatto un'ultima revisione della sceneggiatura. Durante lo shopping, "aveva visto qualcosa di Prada e detto che le piaceva. Boal aveva detto di conoscere personalmente il designer e le aveva offerto dei biglietti per una sfilata di Prada." L'agente aveva rifiutato pensando che non le sarebbe stato permesso accettare l'offerta. Dopodiché, era stata costretta dalla CIA a tagliare tutti i contatti con Boal. La loro ultima conversazione risale al maggio 2012, "quando lei gli aveva detto di non poter più rimanere in contatto con lui."

"Boal aveva detto che capiva, ma le aveva inviato per email altri tre video dal set dicendo che poteva eliminarli, se voleva," si legge nel rapporto della commissione etica. L'agente della CIA ha detto agli investigatori dello staff dell'Office of Inspector General che durante uno dei loro incontri Boal aveva provato a farle firmare un modulo di consenso. Aveva spiegato "che una persona non era stata soddisfatta del modo in cui era stata rappresentata in The Hurt Locker e gli aveva fatto causa." (Boal e Bigelow avevano scritto e diretto insieme The Hurt Locker.) L'agente della CIA, tuttavia, non l'aveva firmato.

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Ma l'agente "Maya" non è stata l'unico agente della CIA che Boal e Bigelow hanno incontrato a Los Angeles durante la produzione del film. Un altro agente che ha incontrato diverse volte i registi a Washington DC avrebbe pranzato con Boal a Hollywood, per poi recarsi a Malibù e "rilassarsi e parlare" con Bigelow in una casa sulla spiaggia. Interrogato, l'agente ha detto di aver provveduto personalmente alle sue spese e che altre persone all'agenzia erano a conoscenza di quell'incontro. Ha detto di essere rimasto in contatto con Boal tramite la sua email personale fino al febbraio 2012.

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L'agente ha anche detto che "negli incontri con Boal, lui gli aveva fornito alcuni retroscena sulla storia dell'operazione, gli aveva descritto con precisione tempi, luoghi e le esperienze sul campo di un agente in un caso tipico, gli aveva parlato dell'impatto avuto dall'attacco di Khost sul morale del personale della CIA in Afghanistan, del valore strategico della caccia a bin Laden, degli sforzi dell'agenzia per smantellare Al Qaeda e dei rapporti tra la CIA e le forze armate in generale. Per quanto riguarda gli incontri a cui era presente anche Bigelow, [l'agente] ha detto che lei sembrava più interessata a sapere "cosa si prova quando si è sul campo."

L'"attacco di Khost" si riferisce a un attentato suicida del 2009 a Camp Chapman, in Afghanistan, rappresentato in Zero Dark Thirty. Nell'attacco sono morte nove persone, tra cui un ufficiale della CIA di nome Jennifer Matthews, che lavorava nella squadra dedicata a bin Laden sin dagli anni Novanta. Matthews è un altro degli agenti della CIA su cui è basato il personaggio di Maya.

L'agente ha ammesso di non aver fatto rapporto alla CIA su un regalo che ha ricevuto da Boal—una bottiglia di tequila che secondo Boal avrebbe avuto un "valore di centinaia di dollari." Secondo quanto si legge in un'email inclusa nei documenti ottenuti da VICE News, qualcuno alla CIA ha cercato di scoprire quanto costasse la tequila. "Sono riuscito a trovare su internet la tequila di cui abbiamo parlato," ha scritto l'agente della CIA, il cui nome è stato redatto, "costa 169.99 dollari (è il prezzo più alto che ho visto)."

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Non è chiaro se l'agente sapesse di dover fare rapporto su quel regalo. Ha detto all'Office of Inspector General che "né l'Office of Public Affairs né l'Office of General Counsel gli avevano fornito delle linee guida su ciò di cui si poteva e ciò di cui non si poteva parlare, né su come comportarsi durante i suoi incontri con i registi." Invece, ha detto, lui e alcuni altri membri del CTC della CIA "avevano sviluppato una loro 'linea rossa' che delimitava gli argomenti di cui non avrebbero parlato."

Boal ha incontrato anche un altro agente della CIA, per circa 30 minuti, al Ritz-Carlton Hotel di Georgetown. L'agente ha detto di aver dato a Boal una copia del libro "Kill Bin Laden, con un autografo e una dedica in cui si scusava, perché Boal aveva scritto una sceneggiatura basata sul libro che non aveva avuto più senso dopo che [bin Laden] era stato ucciso." Il libro, il cui sottotitolo è "A Delta Force Commander's Account of the Hunt for the World's Most Wanted Man," è descritto come "il primo racconto in prima persona della battaglia di Tora Bora" ed è scritto da Dalton Fury. Boal ha poi offerto all'agente dei biglietti per la prima di Zero Dark Thirty, ma l'agente "non ha ritenuto che quell'offerta fosse disinteressata."

Una fonte—a quanto pare si tratterebbe di un funzionario dell'Office of Public Affairs—ha detto agli investigatori che "l'autorizzazione a supportare il progetto di un film [su bin Laden] proveniva dal Director of General Intelligence… il ruolo dell'Office of Public Affairs nel progetto era di essere presente agli incontri tra i produttori del film e gli agenti dell'agenzia… Boal aveva bisogno di parlare con alcuni agenti della CIA per il progetto e questi agenti non dovevano interagire con i produttori del film senza che fossero presenti dei funzionari dell'Office of Public Affairs."

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Boal ha esaminato diverse volte la sceneggiatura da lui scritta insieme agli agenti della CIA e i funzionari dell'Office of Public Affairs, sia di persona che per telefono. La cronologia inclusa tra i documenti pubblicati afferma che Boal aveva "letto la sceneggiatura per telefono" ad alcuni funzionari dell'OPA il 26 ottobre, l'1 novembre, il 18 novembre e il 5 dicembre, "in modo che [gli agenti] potessero determinare se la sceneggiatura rivelava inavvertitamente informazioni sensibili."

Un agente della CIA ha riferito agli investigatori che Boal gli aveva letto la sceneggiatura di Zero Dark Thirty "nel corso di quattro o cinque conversazioni telefoniche avvenute tra il settembre e l'ottobre 2011." L'agente, il cui nome è redatto, "si era offerto di controllare i nomi contenuti nella sceneggiatura per accertarsi che non fossero nemmeno lontanamente simili a quelli dei personaggi reali."

L'agente ha detto che lui e un'altra persona il cui nome è redatto hanno revisionato la sceneggiatura per evidenziare "errori eclatanti come la presenza di cani nelle scene degli interrogatori." L'agente ha riferito di aver detto a Boal che questo dettaglio era errato perché "la CIA non avrebbe mai fatto entrare un cane in una stanza per gli interrogatori." A Boal è stato anche detto che una scena in cui si vedevano "degli agenti della CIA che facevano festa e sparavano in aria," era inesatta perché "degli agenti della CIA non farebbero mai una cosa del genere." Altre preoccupazioni riguardavano la scena dell'interrogatorio di un detenuto in cui questo veniva preso a calci e pugni.

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A un certo punto, un alto funzionario della CIA ha "messo fine ai contatti tra agenti del CTC e i media."

L'Office of Inspector General ha concluso che tutti gli agenti della CIA interrogati "hanno accettato regali o pasti da Boal e/o Bigelow." Tuttavia, ha aggiunto che a nessun agente "erano stati dati ordini per quanto riguarda l'accettare pasti e regali dai registi." Dopo l'interrogatorio con l'Office of Inspector General, una degli agenti della CIA ha inviato alla compagnia di produzione di Baol e Bigelow un assegno di 500 dollari per i pasti che le erano stati offerti.

Inoltre, l'Office of Inspector General "non ha trovato prove" che l'Office of Public Affairs "o qualsiasi altro ufficio della CIA abbia fornito linee guida chiare" a nessuno degli agenti del National Clandestine Service che hanno incontrato i registi "su quello che potevano e quello che non potevano discutere, né altre regole per come comportarsi durante queste interazioni, ad eccezione di [un'agente della CIA] a cui era stato detto di fare rapporto sui suoi contatti con i registi e, successivamente, di smettere di avere contatti con loro.

L'Office of Inspector General "non ha inoltre trovato alcune prove del fatto che agenti dell'NCS che hanno incontrato i registi gli abbiano confidato informazioni riservate."

Eppure, il risultato delle interazioni di Bigelow e Boal con la CIA è stato un film la cui narrativa è stata contestata da politici, giornalisti e funzionari dei servizi segreti, e che ha incassato più di 130 milioni di dollari in tutto il mondo.

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Anche se nel film viene messo in chiaro fin dall'inizio che "è basato su resoconti in prima persona di fatti realmente accaduti," la senatrice Dianne Feinstein, la presidente del Senate Intelligence Commitee che mentre Zero Dark Thirty era in fase di produzione ha guidato le indagini sul programma di torture della CIA, ha inviato una lettera di protesta alla Sony Pictures, che ha distribuito il film.

La lettera, datata 19 dicembre 2012—il giorno dell'uscita di Zero Dark Thirty—afferma che il film "contiene inesattezze fattuali, e noi crediamo di avere l'obbligo di precisare che la rappresentazione del ruolo giocato dalla tortura nella caccia a Osama Bin Laden non è basato sui fatti ma fa parte della finzione narrativa del film."

Michael Morrell—ex direttore della CIA, che nel rapporto dell'Office of Inspector General è identificato come una delle persone che hanno incontrato Bigelow e Boal per discutere del film—ha rilasciato una dichiarazione distribuita agli agenti della CIA una settimana dopo l'uscita del film che esso "non è una rappresentazione realistica dei fatti," ma una "drammatizzazione."

A un certo punto, il Senate Intelligence Committee ha indagato sui contatti tra la CIA e Bigelow e Boal, cercando di stabilire se la CIA fosse responsabile del modo in cui nel film viene rappresentata la tortura e la sua efficacia per ottenere le informazioni che hanno portato all'uccisione di Bin Laden, ma dall'indagini non era emerso nulla di rilevante. In ogni caso, Peter King ha continuato a chiedere che l'amministrazione Obama rendesse disponibile al pubblico tutte le informazioni sul caso.

Né Bigelow né un portavoce di Boal hanno risposto alle richieste di commento avanzate da VICE News. Entrambi i registi sono stati criticati per le loro relazioni lavorative con la CIA e per l'agenda politica del loro film. In un'intervista con Empire, Boal ha detto di non voler discutere l'argomento per paura che le sue parole "tornino a perseguitarmi durante un interrogatorio davanti al Senato, che è una possibilità concreta."

In un articolo pubblicato sul Los Angeles Times il 15 gennaio 2013, Bigelow ha risposto alle critiche sul modo in cui in Zero Dark Thirty viene rappresentata la tortura e il suo ruolo nella localizzazione di Bin Laden.

"Confondere la rappresentazione con il supporto è il primo passo per limitare la possibilità di ogni artista americano di esprimersi e di gettare luce su argomenti oscuri, specialmente quando questi argomenti sono offuscati da una cortina di segretezza imposta dal governo," ha scritto Bigelow. "Su un piano politico e pratico, mi sembra illogico negare il ruolo avuto dalla tortura nell'attività antiterrorismo degli Stati Uniti."

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L'Office of Inspector General ha individuato diversi potenziali reati in questa vicenda—la divulgazione di informazioni riservate e segrete a Boal compiuta da Panetta.

Inoltre, è stato ipotizzato il reato di corruzione di pubblici ufficiali e testimoni compiuto da Bigelow e Boal. I casi sono stati passati al Dipartimento di Giustizia, che ha declinato di procedere preferendo un'"azione amministrativa" da parte della CIA.

In una dichiarazione rilasciata a VICE News, il portavoce della CIA Ryan Trapani ha dichiarato che di fatto l'agenzia ha agito. In risposta al rapporto sulle potenziali violazioni etiche, l'Office of Public Affairs della CIA "ha implementato annuali e obbligatori corsi di formazione sull'etica per tutti gli impiegati dell'OPA, su tutte le circostanze in cui potrebbero trovarsi, e ha intrapreso azioni amministrative designate a rinforzare i doveri etici e le regole di comunicazione."

Trapani ha continuato:

"Sulla scia di Zero Dark Thirty," la CIA ha rivisto completamente le sue procedure in materia di relazioni con l'industria dell'intrattenimento. Tra le altre cose, l'agenzia ha creato un sistema di archiviazione centralizzato dove conservare tutte le richieste provenienti dall'industria dell'intrattenimento, e nel 2012 ha pubblicato una nuova guida per gestire i contatti con i membri di quel settore.

"Anche l'OPA ha rafforzato le sue procedure per assicurare la protezione di informazioni classificate contro potenziali diffusioni delle stesse. In riposta al rapporto del marzo 2014, l'OPA ha ampliato il suo staff includendo un Information Manager Officer responsabile della revisione dei discorsi e di tutto il materiale destinato al pubblico per assicurarsi che non contenga informazioni classificate. Inoltre, l'OPA ha creato delle nuove procedure per l'approvazione dei discorsi e per assicurassi che tutte con tutte le persone in visita al quartier generale della CIA su invito dell'OPA siano prese le opportune misure di sicurezza."

Mark Zaid, un avvocato di Washington DC-based che ha rappresentato diversi agenti segreti in casi riguardanti la diffusione non autorizzata di informazioni riservate, ha detto a VICE News che le circostanze in cui è avvenuta la rivelazione da parte di Panetta "di informazioni riservate a un produttore cinematografico di Hollywood è una commedia fatta di disattenzioni ed errori interni alla CIA."

"La cosa peggiore saranno forse i provvedimenti disciplinari che verrano presi nei confronti di diversi agenti della CIA, perché per fortuna le conseguenze negative dell'evento sono state praticamente inesistenti," ha detto Zaid. "La vera lezione che bisogna imparare da questo episodio è che la CIA fa quello che vuole delle informazioni riservati se queste fanno i suoi interessi e punisce solo coloro che vanno contro i suoi interessi o le sue regole."

Le linee guida formali dell'Office of Pubblic Affairs menzionate da Trapani, intitolate "Management Guidance on Contact with the Entertainment Industry and Support to Entertainment Industry Projects," sono state pubblicate nel dicembre del 2012. VICE News ne ha richesta una copia appellandosi al Freedom of Information Act.

Segui Jason Leopold (@JasonLeopold) e Ky Henderson (@kyhenderson) su Twitter.

AGGIORNAMENTO: A questo articolo è stato aggiunto successivamente un commento del portavoce della CIA Ryan Trapani.