FYI.

This story is over 5 years old.

News

La retromarcia su Roma

Sull'elezione del nuovo Presidente e la discesa in camper di Grillo.

Qualche dozzina di persone in una via qualsiasi di Roma; qualcuno li riprende dal balcone di casa propria. È notte, e cantano l'Inno di Mameli. "Ammazziamoli tutti," dice una voce appena arrivano alla fine del verso "siam pronti alla morte / l'Italia chiamò." "Dobbiamo ammazzarli tutti," continua una donna. Ribelli senza una causa. È stato eletto da qualche ora Giorgio Napolitano, la prima volta che un Presidente della Repubblica ha un secondo gettone per il Quirinale.

Pubblicità

Nel pomeriggio, Beppe Grillo, in risposta, lancia la sua Marcia Su Roma 2.0. "È in atto un colpo di stato," scrive. "È necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore." È chiaro come "Sto andando in camper" sia diventata oramai la versione grillina de "Al mio segnale, scatenate l'inferno." Un paio di ore dopo, però, il camper torna indietro; vengono aggiunte al testo originale pavide virgolette per smorzare i rigurgiti fascisti e appelli alla non violenza. Qualcuno deve essersi accorto che eccitare milioni di persone contro le sedi dello Stato stona sul CV di LinkedIn, o più probabilmente hanno tirato un paio di dadi da 20 facce e calcolato che la RT-Mana e le Spade Pentastellate Druide +14 non funzionano contro gli Scudi Calabresi Baffuti dei carabinieri incazzati. Inizia la Retromarcia su Roma.

E tutto questo per eleggere Stefano Rodotà. Solo nel nostro paese si poteva invocare la guerra civile, perché si è rieletto un 87enne, simbolo de "il vecchio", invece di un ottantenne simbolo di quel nuovo che è stato eletto per la prima volta in parlamento nel 1979. Quando Vito Crimi aveva sette anni—prima che io nascessi. "Ma non è importante l'età, ma quello che si rappresenta!", ti viene ora a dire uno che quattro giorni fa voleva cacciare a calci in culo tutti i vecchi dalla politica e che aveva ancora in blu tutti i link di Rodotà su Google.

Pubblicità

Rodotà, indubbiamente, sarebbe stato a questo punto un candidato migliore di Giorgio Napolitano. La sua candidatura proposta dal M5S fa parte di un'idea di politica che molti commentatori amano legare a Serge Latouche, Bob Kennedy e Joseph Stiglitz. Io preferisco legare la cultura politica del M5S al mio cane: da una parte spesso fa cose che mi rendono felici, dall'altra mangia la sua stessa merda.

Perché Rodotà, come già detto è un ottimo nome. Ma ce n'erano di ancora migliori. I parlamentari 5 Stelle hanno strillato in questi giorni come il parlamento stesse andando contro "la volontà popolare" non scegliendo l'ex Garante della Privacy, ma tutti i sondaggi davano Emma Bonino come largamente favorita dagli italiani. Perfino quelli fatti solo agli elettori M5S! Chi andava contro la volontà di chi, allora? Nelle quirinarie (sic) Rodotà è arrivato terzo dopo Milena Gabanelli e Gino Strada, ma dopo una settimana nessuno sa quanti abbiano votato e quanti voti hanno preso i vari candidati. Probabilmente una cifra imbarazzante come per le parlamentarie, cifra che è più utile tenere nascosta per dare la parvenza di massa che sceglie il "destino del paese".

Il problema di fondo è che, nonostante le continue insistenze e forzature retoriche, il M5S semplicemente non è né un partito particolarmente legato a Internet—e alla cultura della Rete— né qualcosa che si avvicina a una meritocrazia basata su merito, cultura ed esperienza. Quindi non può arrogarsi nessun diritto di parlare "a nome del popolo" o del "nuovo". I Crimi e le Lombardi sono stati votati da 60, massimo 70 persone quando andava bene. Il loro CV insufficiente a entrare in una qualsiasi azienda di medio-basso livello. Tant'è che dopo tre mesi in parlamento sono riusciti a proporre solo tre DDL, lo 0,3 percento del totale. "Non abbiamo personale adeguato," dice il Cittadino Zaccagnini. Tradotto: non abbiamo idea di come cazzo si faccia una legge. Però che purezza. Che pulizia, signora mia. Finalmente *una nazione di gente pulita e presentabile.*

Pubblicità

E i laureati, la "fuga dei cervelli all'estero"? Alle ultime votazioni M5S è stato il quinto partito fra quelli votati dagli italiani che vivono fuori dall'Italia. Meno del 10 percento. Confermando che non dovremmo avere paura della fuga dei cervelli all'estero, ma dei coglioni che rimangono fra noi.

Quindi, quando col fiatone tiene in mano quel megafono, quale popolo rappresenta Crimi?

Non il mio, non quello dei laureati e ricercatori fuggiti a Boston o Copenaghen, non il 75 percento di italiani che non li ha votati. Neppure Rodotà che si è frettolosamente allontanato e dissociato.

La rielezione di Napolitano ha rimesso in moto la protesta del M5S, l'unica funziona democratica a cui non manca loro "personale adeguato". Gli altri—vecchi partiti morti. Gli altri casta, noi leggenda. E altre cose che il mio cervello ha ormai imparato a rimuovere come le pubblicità 8x1000 della CEI e la colonna a destra di Repubblica.it.

Questo ha però reso ormai chiaro come il M5s sia così nuovo da aver fatto il giro completo e essersi fermato sulla casella "DC". Come col partito democristiano ritroviamo la stessa formazione oligarchica di potere dall'alto e l'assoluta intercambiabilità e voluta irrilevanza degli idioti che siedono in parlamento. Come la DC è cattolico, anzi cattolicissimo. Non importa quante leggi pro-matrimonio gay presenteranno in parlamento. Anzi, il M5S è così fondamentalmente cattolico da poter nascere solo nel nostro paese.

I paragoni con Alba Dorata mi sono sempre sembrati sbagliati proprio per questo. In Grecia ci sono gli ortodossi, che per loro fortuna non subiscono il "senso di colpa cattolico" e il Sacramento della Penitenza in salsa romana. Il successo 5 Stelle risiede proprio in questo: il movimento di Grillo, accomunando destra e sinistra in un unico grumo politico sovrapponibile rimuove i peccati di chi ha votato per questi partiti fino a ora. È una espiazione, una indulgenza plenaria. Dedicandoti completamente al M5S, tutti i tuoi voti stupidi vengono cancellati. Tutte le tue cattive azioni votando Formigoni e Polverini non esistono più. Non è una coincidenza notare proprio questo comportamento da parte degli elettori, su siti e social network. Non parlano mai del proprio passato di elettori, di cosa hanno votato e per chi, anzi spesso se ne vergognano al punto da nasconderlo, come ha fatto il portavoce Claudio Messora rimuovendo dai suoi archivi il post in cui, nel 2007, si scusava del doppio voto a Silvio Berlusconi. Post che ha rimosso proprio quando il suo attivismo 5 Stelle si è fatto più intenso. Come ha fatto Casaleggio nascondendo di aver fatto parte di Forza Italia, di essere stato addirittura candidato nel partito di Berlusconi. I grillini se la prendono con gli altri, con te che "hai votato per 20 anni" tizio e caio. Non includono mai loro stessi, perché la loro militanza nel M5S li ha assolti dalla colpa. La battaglia è sempre contro l'indefinibile gli altri, perché quella contro loro stessi non è mai stata vinta.

Segui Matteo su Twitter: @bknsty