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Ho avuto un tatuaggio in faccia per una settimana

Mike Tyson, ora sì che ti capisco.

Qualche anno fa mi è successa una cosa strana. Mi trovavo nel negozio di vestiti di Laura, una mia amica, e un ragazzo con un tatuaggio in faccia entrò chiedendole di cambiare una banconota da dieci dollari. Laura, che di solito è una ragazza gentile, gli disse di andare a farsi fottere e di uscire immediatamente. Io e faccia-tatuata rimanemmo scioccati. Quando le chiesi il perché lei mi rispose, “Sai, quando decidi di tatuarti la faccia ti chiami fuori dalla società. Quello lì non aspettava altro che lo cacciassi.”

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A quel tempo mi trovai d’accordo con lei (anche perché volevo portarmela a letto), ma da quel momento in avanti ho riflettuto e ho cambiato idea. Chi si tatua la faccia desidera un trattamento di merda? Ovviamente no, ma volevo esserne sicuro, così quando VICE mi ha chiesto di vivere con il muso dipinto come un anarchico senza tetto con cane al seguito per una settimana, non mi sono fatto scappare l’opportunità.

Applicazione
Il primo passo è stato individuare qualcuno in grado di fare il lavoro. Ho girato un po’ su Craigslist e ho trovato Rachel Renna, esperta di makeup. Ci siamo accordati per farlo a casa mia e abbiamo optato per un tribale. Grazie a cure quotidiane, Rachel mi ha detto che se avessi voluto, il tatuaggio sarebbe potuto durare in eterno, o quasi, e che sarebbe andato via del tutto solo con dosi massicce di alcol.
Per la cronaca, non ho tatuaggi e non penso ne avrò mai. Non perché non ne voglia o perché sono un coniglio, ma perché se ne facessi uno probabilmente non riuscirei più a smettere e finirei come l’uomo-gatto, il che sarebbe fantastico, se solo fossi allergico al sesso. Quando Rachel è arrivata ha iniziato subito a lavorare. Nel frattempo i miei coinquilini si sono messi intorno a noi, ridendo e chiamandomi Lil Wayne, e io mi sono innervosito. Ognuno ha un’immagine di sé e quello non ero io. Le persone che si tatuano la faccia devono avere un ego smisurato, o esserne completamente sprovvisti.

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I primi giorni
Quando hai il viso tatuato le persone ti lanciano due tipi di occhiata: quella lunga e quella breve. Nel secondo caso le persone ti squadrano rapidamente e poi abbassano lo sguardo, e tu sai che nella loro testa c’è una vocina che ripete “Non guardare, non guardare, non guardare!” Lo sguardo del tipo uno, invece, è più complesso e prevede corpi immobili, occhi confusi, arrabbiati, e la sensazione che qualcuno stia per urlarti di tutto, fino a pestarti o a chiamare tua madre per dirle che avrebbe dovuto abortire. Entrambi gli sguardi mi fanno sentire in due modi diversi: superiore da un lato e completamente a disagio dall’altro.

Il primo giorno non ho fatto altro che incontrare amici o conoscenti. Le loro critiche sono andate da un mesto “Ti sei rovinato il tuo bel visino” a un più diretto “Ti sei rovinato la vita.” Completi sconosciuti mi fissavano ovunque andassi e le attenzioni di tutti erano talmente pressanti che non ho resistito e me ne sono andato a casa, chiudendomi in stanza come un adolescente arrabbiato.

Più tardi, alcuni amici mi hanno proposto di andare bere qualcosa e così, convinto che una buona dose di drink non potesse che migliorare il mio umore di merda, ho alzato la mia stupida faccia dal letto e sono uscito. I ricordi della serata sono sfocati, ma sono convinto che qualcuno mi abbia detto, “Che hai, Mike Tyson?”

Il giorno dopo mi sono alzato con un doposbronza da “sono un puma e ho bevuto troppi long island”, e il trucco era sbavato e disgustoso. Alcune parti di fronte e naso erano scomparse, cancellate dal sudore alcolico. A quel punto la mia ragazza mi ha fatto sedere e ha tentato di darmi una sistemata, tatuandomi nuove parti di tatuaggio su tempie e guance, facendomi sembrare proprio come un Mike Tyson in versione “maschio bianco canadese, capellone ed effeminato.”

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Al lavoro
Lavoro come cameriere in un ristorante abbastanza casual. Qualche giorno prima avevo scritto al mio capo avvisandolo del tatuaggio. L’idea non gli piaceva granché, ma ha specificato che fin quando non mi fossi presentato con un pene tatuato sulla faccia, non ci sarebbero stati problemi. D’altra parte era stato chiaro: se il proprietario mi avesse visto conciato a quel modo mi avrebbe mandato a casa. Io lo speravo.

Durante il servizio la maggior parte della gente mi ha ignorato, e solo una dozzina di tavoli mi hanno chiesto della faccia. Due donne over trenta mi fissavano con aria interessata, e una di loro mi ha detto, “Chissà quante idee matte ti passano per la testa.” Sembrava quasi mangiarmi con gli occhi, e ogni volta che le sono passato accanto mi sono sentito sempre più nervoso. Un altro cliente mi ha dato il cinque e mi ha detto, “Benvenuto. Ora la tua vita è un circo.” Alla fine sono sopravvissuto, e senza essere licenziato. Il che è stata una bella seccatura, perché avevo trascorso giorni a cercare lavoro su Craigslist, e alla fine, un ristorante mi aveva fissato un colloquio. Ho deciso di andarci comunque, e il giorno dell’incontro mi sono alzato presto, mi sono vestito e sono uscito dirigendomi verso il locale, un posto casual del distretto finanziario di Toronto.

Il mio nuovo potenziale datore di lavoro ha sospirato appena mi ha visto. Ha dato un’occhiata al mio CV e mi ha detto che avevo un bel po’ di esperienza nel mondo della ristorazione, cosa su cui sono d’accordo. Mi ha chiesto se fossi migliore nel servire ai tavoli o al bar e io gli ho risposto, in modo sicuro e dettagliato, di essere piuttosto abile in entrambi i casi. La mia risposta è stata accolta con un, “fantastico, ci faremo sentire entro la settimana,” seguito da un “Quella è la porta, grazie.” L’ho ringraziato per il suo tempo e gli ho stretto la mano. Il colloquio è durato meno di cinque minuti. Incredibile ma vero, non mi hanno mai richiamato. Gli ultimi giorni

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Alla fine la mia ragazza mi ha confessato che il tatuaggio stava minando il nostro rapporto. Mi sono arrabbiato e abbiamo iniziato a litigare. Dopo un po’ mi è venuta fuori una frase del tipo, “Sotto i tatuaggi sono la stessa persona!”, e mi è venuto da ridere. Era banale, certo, ma anche incredibilmente vero.

Ho pensato che i tatuaggi mi stavano cambiando e ho deciso di fare qualcosa per sentirmi meglio, così sono andato a trovare mio cugino e sua figlia, Ariyah, una bellissima bambina di appena un anno. Ariyah è davvero adorabile e mi sento sempre benissimo dopo aver trascorso del tempo con lei.

Una volta arrivato, Ariyah non ha smesso un attimo di piangere. Sono piuttosto sicuro di averla spaventata a vita, e quando sarà adolescente non si fiderà di me senza sapere il perché, ne sono certo.

Rassegnato a una vita di derisioni, sono uscito per un drink con gli amici. Ci siamo seduti a un tavolo e alcune persone hanno cominciato a fissarmi, così ho deciso di fissarli a mia volta. A quel punto una ragazza si è alzata ed è venuta verso di me, “Non può essere vero.” Stanco della conversazione ma incapace di trovare uno stratagemma, la mia risposta si è limitata a un “È tutto vero.” “Ma non sembri uno che ha passato la vita a farsi. Non può essere vero.” Insisteva nell'avvicinarsi al mio tatuaggio e ha iniziato a toccarmi la faccia. Ho provato a contrattaccare, ma era troppo forte, e ubriaca, e così l’ho lasciata fare.

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Il trucco sul mio viso è forte e non sbava. La ragazza si è guardata le dita, ha fatto un passo indietro e ha detto “Oh mio dio…”. È andata in bagno e ne è uscita con una salvietta bagnata per cercare di lavarmi via il tatuaggio dalla faccia. Alla fine mi sono dichiarato sconfitto e le ho detto che era finto. Conclusione
Devo ammetterlo, avere la faccia tatuata è stato divertente, almeno per la maggior parte del tempo, e toglierlo mi ha fatto sentire come se qualcosa fosse andato perso. Per tutta la settimana non una singola persona mi ha dato una buona ragione per non farne uno vero. Quando hai la faccia tatuata non devi preoccuparti di essere invisibile, tutti sembrano notarti, gli estranei vogliono parlare con te, alcuni addirittura deviano dalla loro strada per dirti quanto siano d’accordo con la tua decisione di rovinarti la faccia in modo permanente, offrendoti da bere o sorridendo—troppo—mentre ti stringono la mano. Di sicuro non troverai mai un  lavoro decente e la tua ragazza penserà che la novità sia totalmente anti-sesso, ma a parte questo, la parte più difficile sarà passare le tue giornate a spiegare la tua merdosa scelta di vita a ogni persona che incontri.

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