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Tecnologia

Finalmente un algoritmo per individuare le cazzate su internet

Dei ricercatori stanno elaborando un metodo per fare fact checking nella vastità di informazioni di internet.
​Image: ​Wiki

Nonostante le preoccupazioni della vecchia guardia del giornalismo cartaceo, la speranza di verificare la veridicità dei fatti non è scomparsa dietro il clamore del frenetico giornalismo online.

Questo non vuol dire che su internet non circoli una quantità spropositata di cazzate, ma lamentarsi della mancanza di verifica dei fatti è difficile, perché spesso i divulgatori digitali di cazzate tendenzialmente sono consapevoli di star diffondendo delle balle. E sanno anche che gli utenti di internet, o molti di loro, si attaccheranno alle loro cazzate semplicemente perché è il tipo di cazzate che a loro piace.

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Snopes fa un ottimo lavoro nello smascherare le bufale, ma è un flebile raggio di luce di un profondo e oscuro abisso. Ma cosa accadrebbe se l'internet fosse in grado di scovare le balle al suo interno autonomamente? Forse un giorno potremo semplicemente cliccare su un'icona-cacca sul nostro browser per segnalare le cazzate: questa possibilità è realizzabile, secondo un paper pubblicato da un team di scienziati dell'Università dell'Indiana e dell'Instituto Gulbenkian de Ciencia portoghese.

Lo studio, intitolato "Computational fact checking from knowledge networks", approccia la questione del "fact-checking" con un sistema che divide un'affermazione in tre parti: soggetto, predicato e oggetto o parte nominale. Un esempio potrebbe essere "Socrate", "è una", "persona".

Poi il soggetto e l'oggetto della frase (Socrate, persona) vengono assegnati a diversi nodi: i nodi nella teoria dei grafi sono connessi attraverso delle linee: questi sono i predicati. In questo modo si realizza un grafo dove un insieme di cose (soggetti e oggetti) sono connesse da vari tipi di predicati (relazioni).

Qui sotto un esempio di un grafo (con uno scopo diverso):

Cose e relazioni. Se si predono, ad esempio, argomenti di Wikipedia e si fa la stessa cosa, si otterrà un grafo enorme, ed è esattamente questo il modo in cui i ricercatori hanno affrontato la questione: hanno costruito un grafo di Wikipedia che può essere usato come riferimento per il loro sistema di fact checking.

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Sostanzialmente, lo schema prende in esame un'affermazione, estraendone soggetto e oggetto per poi scoprire la sua posizione nel grafo di Wikipedia. Se essi sono connessi solamente da una singola linea l'affermazione è approvata, altrimenti l'accuratezza viene determinata dalla distanza tra i due nodi all'interno del grafo.

"Data una nuova affermazione, ci aspettiamo che sia vera se c'è una linea nel grafo, e se c'è un collegamento breve tra il soggetto e il suo oggetto," spiega la ricerca. "Se, tuttavia, l'affermazione è falsa non ci dovrebbe essere né una linea né un collegamento breve che connette il soggetto e l'oggetto." Sembra ragionevole.

E funziona…a volte. Potete vedere i risultati qui sotto, le diagonali rappresentano le affermazioni veritiere e gli altri sono risultati sperimentali che mostrano quanto correttamente il sistema riusciva ad auto-classificare le affermazioni come vere.

Idealmente con questo sistema Internet avrebbe al suo interno molte meno cazzate, e forse davvero un giorno ci sarà un plug-in nel browser che permetterà il circolo di un numero inferiore di balle. Non ci resta che sperare.