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Strani incontri su app di incontri

Siamo molto affascinati da applicazioni come Tinder e Grindr perché uniscono tutto il divertimento degli appuntamenti online di match.com con un po' di chat roulette. E come previsto, coloro che usufruiscono di queste applicazioni sono esposti a tutta...

Illustrazioni di Claire Milbrath.

Vi ricordate un nostro post in cui chiedevamo a un tizio di raccontarci le cose strane che gli capita di vedere? Sì? No? In caso contrario, sappiate che finora abbiamo fatto due chiacchiere con una guardia carceraria. Quindi adesso lo sapete.

Comunque sia, siamo molto affascinati da applicazioni come Tinder e Grindr perché uniscono tutto il divertimento degli appuntamenti online di match.com con un po' di chat roulette. Come previsto, coloro che usufruiscono di queste applicazioni sono esposti a tutta una serie di assurdità. Per il vostro diletto, ecco una raccolta di testimonianze. Sentitevi liberi di aggiungere le vostre ai commenti, purché siano vere.

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Un retrogusto da dimenticare

Ho scaricato Tinder il giorno prima di partire per un viaggio a Miami, ad aprile: pensavo che sarebbe stato figo conoscere la fauna locale, e speravo di trovare qualcuno che portasse in giro me e le mie amiche. Non avevo del tutto capito che si trattasse di un'applicazione per incontri sessuali.

Poco dopo ho iniziato a scambiare messaggi con due ragazzi. Con uno dei due, in particolare, è venuto fuori che avevamo un sacco di amici in comune. Diceva di essere originario della mia stessa città, e mentre ero a Miami abbiamo cercato di incontrarci un paio di volte, ma dopo il terzo giorno di tentativi sono rimasta un po' sorpresa quando, chiedendogli quali fossero i suoi programmi per la serata, mi ha risposto "perché non ti cambi e indossi le tue scarpe da scopata?"

È stato allora che mi sono resa conto che quella non era una applicazione per incontri qualunque.

Comunque sia, abbiamo continuato a sentirci. L'ultimo giorno del mio viaggio era anche l'ultima occasione che avevamo per incontrarci, e finalmente un'amica ed io ci siamo decise a raggiungerlo in un locale. Anche lui era in compagnia di un amico, e per tutto il tempo non ha fatto altro che strofinarsi contro la mia gamba nonostante le occhiatacce che gli lanciavo con insistenza.

Tutto ad un tratto ha cominciato ad essere aggressivo nei miei confronti. Non era male, ma io era determinata a non combinare niente di sessuale, e non solo perché avevo il ciclo. Gliel'ho detto, ma ci ha invitate lo stesso a salire da lui.

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Il suo amico e la mia amica sono andati a parlare in un'altra stanza, e dopo un po' di tira e molla questo tizio ha iniziato a infilarmi le mani nelle mutande. Ho cercato di ricordargli che avevo le mie cose, che non avrebbe dovuto, ma lui insisteva. Chiaramente non gli importava, e a essere onesta mi piaceva, quindi ho lasciato che continuasse.

Dopodiché, l'unica cosa che so è che mi ha tirato giù i pantaloni e ha iniziato a leccarmi. Ho continuato a ripetere "ma, il ciclo, scusa." Non mi era mai capitato prima, che ci dovevo fare.

Ed è tutto qui. Me l'ha leccata, ho avuto un orgasmo e poi gli ho detto "Ok, grazie. Ora devo andare." Non ho restituito il favore. Nonostante questo, qualche mese dopo mi ha chiamata perché era in città. Non ho accettato il suo invito.

Troppo bello per essere vero

Era il novembre dello scorso anno, quindi è stato proprio all'inizio della mia esperienza con Tinder, e avevo trovato un ragazzo che sembrava incredibile. Forse persino troppo bello per essere vero. Era un giocatore di golf professionista, nato e cresciuto in Svizzera, arrivato in Canada con una borsa di studio e rimasto nel paese per portare avanti gli affari.

Abbiamo finito per incontrarci, una serata normale, prima a bere e poi in un ristorante. Il giorno prima avevo avuto un incidente stradale abbastanza serio. Non mi ero fatta niente, ma la macchina era completamente distrutta. Ho pensato che un appuntamento avrebbe potuto tirarmi su di morale.

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Mentre ci recavamo al ristorante ho cominciato a raccontargli dell'incidente, e lui a sua volta ha cercato di mandare avanti la conversazione parlandomi dei suoi problemi con le auto. Gli erano state fatte 19 multe per alta velocità, era stato arrestato due volte e pagava 900 dollari al mese di assicurazione. Se quello non era un campanello d'allarme.

A cena, al giapponese, ha alzato improvvisamente lo sguardo dal piatto e mi ha detto: "Sei bellissima, probabilmente sei la filippina più bella che abbia mai incontrato." A questo punto mi sembra opportuno chiarire che sono la cosa più lontana da una filippina che esista sulla faccia della terra. Ho la pelle chiara, e forse sembro più italiana, ma certamente non filippina. Ho cercato su Google "filippina" per mostrargli quanto si sbagliasse.

Al di là di questo mi stavo divertendo, quindi ho accettato di andare a bere qualcosa in un pub. Mentre eravamo lì ha cominciato a parlare di religione, che è un argomento che cerco di evitare al primo appuntamento. Gli ho detto che sono atea, e che non professo alcuna religione. Lui mi ha detto: "Interessante, io sono un membro degli Illuminati," per poi cominciare a raccontarmi di come suo nonno fosse a conoscenza di tutti i segreti del mondo.

A quel punto era palese che avessi di fronte un bugiardo patologico, e che quasi tutto nel suo profilo non era altro che una messinscena. Dubito che fosse un giocatore di golf professionista, un imprenditore, o che abbia mai messo piede in Svizzera.

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Ho cercato di liquidarlo dicendogli che ero molto stanca e che volevo andare a casa. Mi ha riaccompagnato a casa. Sulla porta ha cercato di darmi un bacio, ma io l'ho abbracciato. Non ci siamo più sentiti.

L'arte della seduzione

Non so perché, ma tempo fa ho deciso di installare un'altra volta Grindr dopo averlo cancellato a causa di un mucchio di appuntamenti rivelatisi dei fischi totali. Ho cominciato a messaggiare con una specie di artistoide, una tipologia che non avevo ancora incontrato nei miei trascorsi online.

Dopo qualche settimana abbiamo deciso di berci una birra insieme. E da lì le cose si sono fatte abbastanza esplicite. Così, senza perdere troppo tempo, siamo andati a casa sua.

Sono entrato, e l'appartamento era pieno di manichini e teste di bambola. Ho cercato di non essere troppo critico e di farmela prendere bene. Era un artista, quindi chi ero io per giudicare?

Ci siamo sistemati comodi, e nonostante procedesse tutto per il meglio non capivo perché ogni tanto si alzasse per andare in salotto senza dire una parola.

L'unica cosa che è riuscito a dirmi è che stava "prendendo appunti." Dopo la terza volta ho deciso che la situazione stava diventando troppo strana, e che era ora di incamminarmi lungo la strada della vergogna verso casa.

Quindi ci siamo lasciati con una stretta di mano, e il giorno dopo l'ho bloccato. Andiamo avanti di qualche mese, e mi trovo a una mostra d'arte con un amico. Una collezione di pezzi d'avanguardia di artisti locali.

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C'era una folla raccolta intorno a un'installazione, e incuriosito mi sono avvicinato per vedere cosa stesse generando tutto quel casino. Be', dovevo proprio rendere merito al tizio che avevo incontrato su Grindr. Era una trasposizione molto accurata.

Mi sono girato verso il mio amico e gli ho detto, "Sono praticamente sicuro: è il mio uccello!"

AA-attenzione

Era la prima volta che incontravo di persona qualcuno che avevo conosciuto su Tinder, quindi era un po' nervosa. Del resto era da più di un mese che scambiavo messaggi con quel ragazzo e ci eravamo veramente presi. Parlavamo per ore ogni giorno, e a volte ci inviavamo delle foto.

Al nostro primo appuntamento ho scoperto che era membro degli alcolisti anonimi. Voglio dire, buon per lui se ha chiesto aiuto, ma dopo che io avevo ordinato una birra, e lui uno Shirley Temple, ha iniziato a farmi tutta una serie di strane domande, tipo se avessi mai provato certe droghe o se avessi mai mandato giù del disinfettante.

Il meglio è arrivato quando mi ha chiesto se avessi qualche allergia, non perché fosse preoccupato per me, ma solo per sapere se avessi degli antistaminici. E poi ha cominciato a parlarmi del rush che ti sale con gli iniettori di adrenalina. Ma non mi dire.

Alla fine mi ha riportata a casa e mi ha chiesto se gli potevo dare una toccatina. Ho chiuso lo sportello della macchina e me ne sono andata.

Dieci minuti dopo ho ricevuto un messaggio sul cellulare. Era una foto di lui che si faceva una sega in macchina.

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