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Passera è stato presentato fin da subito come una specie di "uomo nuovo" lontano dagli ambienti della politica, un uomo che ha deciso di scendere in campo per puro senso del dovere, stanco di vedere "la sinistra" rovinare Milano. Una figura a metà tra il populismo e l'immaginario tranquillizzante del tecnico che non è mosso da ambizioni personali e per cui la politica è soltanto un peso.Di fatto, tutto questo si è concretizzato in una serie di manifesti dai toni decisamente apocalittici e nello slogan "Basta con la Sinistra!"
Lo stesso Passera ha descritto la sua campagna come, "una vera e propria 'Operazione verità'" per "rompere la narcotizzante narrativa della sinistra secondo la quale a Milano va tutto bene […] No! I Milanesi sanno che nella nostra città mancano la sicurezza e il lavoro. È l'ora di dire basta alla sinistra che ha amministrato in questi anni!"Il punto è che più che "rompere la narrativa della sinistra" i manifesti di Passera sembrano finti: personalmente la prima volta che li ho notati in metropolitana mi sono sembrati una campagna pubblicitaria travestita da finta campagna politica.Gli slogan allarmisti usati da Passera, come "Sei stufo dei furti nel tuo quartiere? Non c'è sicurezza, basta con la sinistra!" o "Quanti negozi hanno chiuso nella tua via? Non c'è lavoro, basta con la sinistra!", puntano a spaventare e quindi galvanizzare l'elettorato, ma risultano poco credibili perché mal si adattano al suo personaggio. Il cortocircuito che ne deriva è esilarante e i manifesti si prestano molto bene a ogni tipo di presa in giro—al punto che diventa quasi impossibile distinguere quelli veri da quelli ironici.
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Anche perché la figura di Corrado Passera non è esattamente quella di un personaggio "del popolo" o "vicino alla gente"—semmai tutto il contrario. Al punto che per smarcarsi il candidato sindaco ha iniziato a postare su Facebook foto che lo ritraggono letteralmente per strada mentre parla con la gente.
La sensazione di avere di fronte una grande auto-parodia è però cresciuta soltanto negli ultimi giorni, quando sono usciti i manifesti che dovrebbero servire a reclutare volontari nelle fila di Italia Unica. Qui, nel tentativo di parlare ai giovani, i volontari sono presentati come dei supereroi Marvel e divisi in categorie quali "il fissato per la tecnologia," "il nerd della politica" e "l'avventuriero delle strade."Ma tutta la comunicazione politica di Passera è più o meno su questa falsariga. Ad esempio sulla sua pagina Facebook posta spesso delle vignette di commento su politica e attualità, probabilmente in un tentativo di mostrare a seguaci e potenziali elettori il lato simpatico della sua campagna elettorale. Solo che i risultati non sono particolarmente incoraggianti.
In tutto questo, c'è ancora chi sostiene che la campagna di Passera non sia poco efficace come sembra e che in realtà non stia puntando a raccogliere il voto del moderati—bacino elettorale già occupato da Sala e Parisi—ma voglia piuttosto mirare al terreno politico della destra populista. Può anche darsi che sia così. Ma anche se fosse, a giudicare dai suoi messaggi politici poco coerenti con la sua storia e dalle sue strategie comunicative paradossali, non sembra gli stia riuscendo molto bene.Segui Mattia su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: