Ho violato le norme più stupide di Milano per vedere se sarei stato arrestato
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esperimenti

Ho violato le norme più stupide di Milano per vedere se sarei stato arrestato

Tra cui: "È illegale pigiare uva in luoghi pubblici (sanzione prevista: multa da 25 a 120 euro)."

Dove non c'è legge non c'è libertà (John Locke). Ma anche: le cattive leggi sono la peggior sorte di tirannia (Edmund Burke). E poi: le leggi inutili indeboliscono quelle necessarie (Montesquieu). Prima di iniziare questo articolo ho setacciato Wikiquote sui temi legge&legalità, perché sono argomenti complessi e controversi, e mi sembrava giusto affidarmi alla saggezza di chi mi ha preceduto.

Comunque sia, ogni città ha le sue norme insensate e cercando su internet si trovano diversi articoli sui casi più particolari. Alcuni esempi: a Eraclea è vietato fare castelli di sabbia; a Pordenone è vietato litigare in pubblico; a Sanremo non si può rivolgere la parola alle prostitute; a Eboli è prevista una multa di 500 euro per le coppie che limonano in auto.

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Visto che giustizia è riportare le cose al loro senso (Oreste Benzi, non so chi sia), ho preso il Regolamento di polizia urbana del Comune di Milano (approvato per la prima volta nel 1920 e in vigore, con le dovute modifiche, in questo decennio), ho scelto gli articoli che mi sembravano più assurdi e ho provato a vedere cosa sarebbe successo se li avessi violati palesemente, in pubblico, in centro a Milano, a pochi metri da camionette dei carabinieri, militari coi fucili spianati e volanti di polizia.

1: È ILLEGALE SDRAIARSI IN PUBBLICO, MOSTRARE NUDITÀ, PIAGHE O DEFORMITÀ RIBUTTANTI (SANZIONE PREVISTA: MULTA DA 25 A 180 EURO)

L'autore, sdraiato molto in pubblico.

A quanto pare secondo l'articolo 75 del regolamento di polizia comunale è vietato sdraiarsi "in ogni modo alla pubblica vista" ed è il motivo per cui alle 11 di mattina passeggio per piazza Duomo sdraiandomi per terra ogni 100 metri, tra i piccioni e lo stupore dei turisti (più piccioni e meno stupore di quanto mi aspettassi, a dire la verità) che cercano di escludere dalle loro foto il pazzo vestito con la maglietta del suo liceo del 2005.

Nemmeno sdraiarmi sul sagrato del Duomo a un paio di metri dai militari—con il mio naso catalogabile come deformità ributtante—sortisce qualche effetto, anche se mentre me ne sto lì sollevo la maglietta mostrando alla piazza le mie bianche nudità. Tutti gli sguardi vanno giustamente alle modelle di Camicissima con i palloncini (c'è la Fashion Week).

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2: È ILLEGALE LAVORARE PIETRE SENZA OPPORTUNI RIPARI NEI LUOGHI DI PUBBLICO TRANSITO (SANZIONE PREVISTA: MULTA DA 25 A 180 EURO)

Ignorato, mi alzo e mi dirigo verso le Colonne. È ora di far fruttare il martello che ho comprato dal ferramenta all'inizio dell'esperimento: l'articolo 24 del regolamento comunale di Milano vieta severamente di lavorare la pietra in luoghi di pubblico transito senza opportuni ripari. È una legge d'altri tempi, i tempi in cui la Veneranda Fabbrica faceva venire blocchi di marmo sulle chiatte lungo i navigli, ma apparentemente è ancora in vigore. E io sarò il primo essere umano in 300 anni a violarla.

Mi piazzo su un luogo di pubblico transito: la scalinata del Museo Diocesano. È vicino al parco delle Basiliche, dove c'è gente, ed è anche un luogo che c'entra con la Chiesa quindi mi aspetto misure di sicurezza efficienti. Mi siedo sugli scalini, prendo un sasso del parco e comincio a lavorarlo a martellate. L'idea è farne una statuina pagana della fertilità, l'esempio più antico di lavorazione della pietra prodotto dall'essere umano, ma a quanto pare pur disponendo di strumenti moderni le mie abilità sono inferiori solo all'interesse che sortisco.

La buona notizia è che anche questa norma, come la precedente, può essere trasgredita senza conseguenze apparenti. La cattiva notizia è che questa è una buona notizia solo se sei tipo, non so, Michelangelo.

3: È ILLEGALE ALLONTANARSI DAI CAMERINI DELLE LATRINE E DAGLI ORINATOI SENZA AVER RIMESSO GLI ABITI COMPLETAMENTE IN ORDINE (SANZIONE PREVISTA: MULTA DA 25 A 120 EURO)

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Siamo nel 1785, la plebe lavora i campi tra atroci fatiche e muore di stenti in tuguri fetidi, noi invece tutti imbellettati tra merletti e giarrettiere andiamo in carrozza a fastosi ricevimenti nei palazzi di qualche famiglia del patriziato filo-spagnolo. Tra i fumi dell'alcol e della cacciagione il conte Cribellis de Parabiago va alla latrina e ne esce scompigliato dando grande scandalo tra le donzelle presenti. È l'unico contesto a cui riesco a pensare per l'emanazione di questa legge, in questa formulazione.

Comunque, visto che mi scappa, proviamo a vedere se ha qualche effetto nel mondo reale. Esco da uno dei bagni chimici nel parco ravanandomi apertamente, armeggiando con la cintura e la cerniera dei pantaloni, sollevandomi felpa e maglietta, guardandomi intorno in modo strafottente. Niente.

4: È ILLEGALE SALIRE SUI MONUMENTI, SULLE INFERRIATE, SULLE CANCELLATE, SULLE COLONNE DEI FANALI PUBBLICI, SUGLI ALBERI, PALI, ASSITI, MURI DI CINTA, ECC (SANZIONE PREVISTA: MULTA DA 25 A 120 EURO)

A parte che la formulazione di una legge che dice "ecc" mi lascia un po' interdetto, perché è come se dopo avermi elencato cose su cui non posso salire mi dicesse "vabe' poi ce ne sarebbero anche altre ma insomma vedi un po' tu." Comunque l'articolo 29 del regolamento di polizia del Comune di Milano dice proprio così: non si può salire sui monumenti, sulle inferriate, sulle cancellate, sui lampioni, sugli alberi, su pali, muri di cinta, ecc.

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Questa legge è molto facile da violare, ma è anche una delle più sensate, quelle che potrebbero essere effettivamente in vigore, per cui ci puntavo molto. Così l'ho violata più volte.

La prima volta l'ho violata al parco delle Basiliche. Ho buttato via il mio sasso lavorato, mi sono richiuso la patta e ho scelto un albero particolarmente basso. Non mi ero mai arrampicato su un albero in vita mia. Due giorni dopo, mi fanno ancora male le braccia.

E ancora una volta, niente arresto, niente multa, niente ramanzina, niente di niente.

Forse dovevo attirare più attenzione su di me. Così sono tornato in Duomo e mi sono arrampicato sulla statua al centro della piazza, facendomi largo tra i turisti seduti sul basamento. Sono arrivato in cima e mi sono piazzato lì, accanto a un cartello con scritto "vietato sedersi." Nessuna reazione, nessuna conseguenza.

5: È ILLEGALE PIGIARE UVA IN LUOGHI PUBBLICI (SANZIONE PREVISTA: MULTA DA 25 A 120 EURO)

Deluso, ho lasciato piazza Duomo e mi sono diretto in Colonne. Al supermercato ho comprato dell'uva, perché è stagione, perché è settembre, perché è il momento giusto per una bella vendemmia! Peccato però che ciò sia illegale—stando stando al comma C dell'articolo 80: "Operazioni vietate nei luoghi pubblici"—insieme ad altre cose che avrei voluto fare ma che purtroppo erano un po' troppo complicate da organizzare, tipo "pascere o far pascolare animali, domarli, addestrarli, ungerli, strigliarli, tosarli e ferrarli" e "pulire i veicoli, i finimenti e gli utensili di stalla e rimessa."

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Ero certo che mettermi a fare la vendemmia in mezzo alla strada sarebbe stata una cosa abbastanza sgravata per attirare l'attenzione e beccarmi non dico una multa ma almeno uno sguardo schifato. Ero sicuro. E così, sotto l'icona del Cristo per conciliare religiosità popolare e tradizioni contadine, mi sono arrotolato i pantaloni e mi sono messo a pigiare l'uva.

Sono rimasto così a pestare e schiacciare per una decina di minuti buoni. L'unico a fermarsi è stato un ragazzo coi dread (che non ha voluto essere fotografato, e del resto come biasimarlo? Chi direbbe di sì in una situazione simile?).

"Ciao, cosa fai?" mi ha chiesto.
"Pigio l'uva. È illegale."
"Ah."
"Non denunciarmi per favore."
"No, tranquillo."
"Ti va di farmi da palo?"
"…"

E se n'è andato, probabilmente pensando di avere a che fare con un pazzo. Ah, anche in questo caso la polizia era dietro l'angolo, letteralmente appostata con una volante vicino alla chiesa, ma niente.

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Cosa ho imparato da tutto questo, a parte che ora so come si sentono gli inviati di Striscia la notizia quando fanno quei servizi stupidissimi in cui provano a prendere un aereo con una pistola in tasca per dimostrare le falle nella sicurezza? Non lo so, forse che certi comportamenti che in passato c'era il bisogno di sanzionare oggi sono diventati "cose che farebbe solo un completo idiota," comportamenti che ora che loro proibizione è stata introiettata, si auto-sanzionano. Non lo so, non sono mica Foucault.

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