Paolo Borsellino a Capaci durante i funerali di Biagio Siciliano, lo studente ucciso dallo sbandamento di una delle tre auto di scorta del magistrato contro una fermata dell’autobus di fronte alla sua scuola, il liceo classico Meli.
Il cadavere di Salvatore Marino su una spiaggia del quartiere di S. Erasmo, dove gli uomini della squadra mobile di Palermo l’avevano abbandonato dopo un’intera notte di bestiali torture.
L'aula bunker del maxiprocesso a Cosa Nostra, il 10 febbraio del 1986.
Corteo studentesco contro la mafia.
Uno dei cartelli appesi il 1 febbraio del 1986 da vecchi operai dell’impresa di costruzioni Lesca-Farsura. "Tre cartelli, tre pugni allo stomaco di una città che vive con ansia, paura, incertezza e speranza la vigilia del Maxiprocesso a Cosa nostra," scrive L’Ora.
Ilona Staller presenta la sua candidatura per il Partito Radicale a piazza Politeama, il 24 dicembre del 1987.
La scena dell'omicidio di Giovanni Fici, in una traversa di corso Calatafimi. Fici era un “picciotto” della borgata palermitana di Ciaculli e fu a lungo il guardaspalle di Pino Greco, il più pericoloso killer di Cosa nostra.
Il magistrato Giovanni Falcone, il 15 marzo del 1986.
L'omicidio di Francesco Paolo Semilia, costruttore palermitano vittima della mafia del pizzo, ucciso nel suo cantiere edilizio dell’Acquasanta il 13 maggio del 1986.
La folla nel quartiere popolare lo Sperone dopo l'omicidio di Giacomo Conigliano, uomo vicino al “Papa” Michele Greco e imputato al Maxiprocesso.
Droga proveniente da Bangkok, sequestrata nel 1986 a un fiduciario della cosca di Brancaccio.
Interni della sede del quotidiano L’Ora a Palermo, il 29 gennaio del 1988.