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Cibo

No, il succo di mirtillo non cura le infezioni del tratto urinario

Recentemente l’Ocean Spray, noto consorzio cooperativo agricolo statunitense, ha speso migliaia di dollari per cercare di avvalorare una credenza popolare. Stando alla scienza, si sbaglia.
Foto via Flickr James Diewald.

Provate a fare questo giochino d’associazioni con l’amica donna più vicina a voi; chiedetele semplicemente cosa le balzi in mente al suono delle parole “infezione al tratto urinario.”

Noterete come, dopo un iniziale aggrottamento contrariato della fronte, rilasserà il volto per rispondere automaticamente “succo di mirtillo rosso.” Tale reazione è assolutamente comprensibile, perché si tratta di un assioma che molte donne hanno sentito dall’alba dei tempi. Chiunque abbia mai sofferto di un’infezione del tratto urinario sa, infatti, che la diagnosi precede la corsa verso un qualsiasi negozio d’alimentari alla ricerca di succhi di mirtillo da potersi scolare nei giorni a seguire. Questa sorta di rapporto “causa-effetto” è sostenuto da uno dei consorzi statunitensi più conosciuti al mondo, l’Ocean Spray, ma, a quanto pare, non dalla scienza.

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Secondo quanto dichiarato dal Washington Post, l’Ocean Spray ha speso migliaia di dollari alla ricerca di una connessione scientifica fra i mirtilli rossi e le infezioni del tratto urinario, sperando di utilizzarla ancora per pubblicizzare (ancora di più) i propri prodotti. “Abbiamo le prove di un legame,” sostiene sempre sul Washington Post il vice presidente del dipartimento d’innovazione globale dell’Ocean Spray, Clark Reinhard. “ È per questo che sull’etichetta la trovate segnata. Vogliamo comprovare le tesi di chi ha sempre sostenuto la connessione tra le cure delle infezioni del tratto urinario e i mirtilli rossi.”

Gli scienziati e la Food and Drug Administration (l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali statunitense, abbreviata in FDA), tuttavia, mettono un bel po’ di mani avanti. Nel settembre del 2017 l’Ocean Spray ha sottoposto al FDA una petizione ufficiale attraverso la quale chiedeva “l’autorizzazione a utilizzare un linguaggio specifico che sottolinei la correlazione fra il consumo giornaliero di prodotti a base di mirtilli rossi e la riduzione dei rischi d’infezioni del tratto urinario nelle donne.” Il rifiuto ufficiale di tale richiesta è poi arrivato dal FDA all’Ocean Spray nel febbraio del 2018, stabilendo l’impossibilità di quest’ultimo a suggerire alcun legame tra succo di mirtilli rossi e prevenzione di tali infezioni.

Stando a una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association (JAMA), i mirtilli rossi hanno svolto la funzione di rimedio popolare per la prevenzione e cura delle infezioni al tratto urinario per quasi un secolo. I dottori stessi, inizialmente, credevano i mirtilli rendessero le urine più acide creando un ambiente sfavorevole alla prolificazione dei batteri, ma tale mito è stato ormai ampiamente sfatato. L’opinione diffusa, al momento, accosta le proantocianidine presenti nei mirtilli alla prevenzione della diffusione dei batteri che “si attaccano” alle cellule delle vie urinarie (lo so, anche il mio corpo si sta contraendo alla sola idea di un’infezione urinaria).

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A oggi gli studi fra infezioni urinarie e mirtilli rossi sono infiniti e contradditori. Nel novembre del 2016, ad esempio, un articolo pubblicato sul JAMA mostrava i risultati di una ricerca condotta su 92 pazienti in cura in una casa di riposo alle quali erano state somministrate capsule di mirtilli rossi per un anno intero. Passati i 12 mesi previsti, i ricercatori avevano stabilito non vi fosse “alcuna differenza sostanziale” a livello di percentuali fra quelle donne e le 93 che, invece, non avevano ingerito le pillole. “Speravo funzionasse,” aveva dichiarato a fine studi la dottoressa Manisha Juthani-Mehta, coordinatrice dell’esperimento.

Comprovato il fallimento, un’esperta di infezioni del tratto urinario ha incoraggiato tutti i dottori a “non promuovere il consumo di succo di mirtilli rossi” come cura, perché è arrivato davvero il momento di lasciarci questa credenza popolare alle spalle.

Se solo potesse farlo anche l’Ocean Spray, infine, sarebbe davvero meglio per tutti.

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Quest'articolo è originariamente apparso su Munchies US.