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Cibo

Questo videogioco ti insegna a diventare un magnate dei vini

Terroir simula persino l'instabilità meteorologica di Bordeaux.
Foto dell'utente Flickr MissMessie

Ci sono massimo due o tre lavori per i quali penso di essere qualificata, oltre a quelli che implicano la scrittura. Uno di questi è presupporre che un essere umano adulto possa essere assunto per asciugare goccioline di sudore sparse per un campo NBA. Sono tendenzialmente inadatta a svolgere qualsiasi cosa che richieda conoscenze super specifiche e capacità di pianificazione o di prendere decisioni importanti. E con questo intendo dire che Terroir della General Interactive Co. è il massimo a cui posso aspirare per la categoria "diventare proprietari di un vigneto."

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Fresco di debutto, questo videogioco di simulazione permette ai suoi giocatori di far finta di aver accumulato una fortuna (finanziaria) tale da potersi permettere un vigneto, accompagnandoli passo dopo passo in quello che è il percorso del viticoltore. Terroir comprende tutte le fasi di questa professione, dalla selezione e vendemmia del raccolto (si passa dal robusto Cabernet Sauvignon al pregiato Pinot Noir), all'imbottigliamento e persino vendita. Terroir include inoltre quattro diversi tipo di processi di vinificazione, la macerazione, la fermentazione, la stabilizzazione e l'invecchiamento (e stando agli sviluppatori, è necessario padroneggiarle tutte quante).

"Mi sono presto reso conto del fatto che non esistesse un videogioco per magnati del vino nell'universo mainstream. E ho subito capito di volerlo creare, di dare vita a un videogioco che mettesse gli utenti a capo del proprio vigneto," ha rivelato il direttore creativo della General Interactive, Mark Fillion, a Venturebeat.

Stando alle recensioni del videogioco, a quanto pare gestire un vigneto è incredibilmente difficile, soprattutto se collocato nella regione di Bordeaux, in Francia, dove il tempo è alquanto imprevedibile. "Un anno possono scendere zero gocce di pioggia, un altro può non vedere un raggio di sole, e quindi mantenere livelli di maturazione decenti è quasi impossibile," racconta un giocatore di Terrior, aggiungendo persino che "nel giro di tre anni virtuali rischio di andare in bancarotta, ed è tutta colpa del clima poco collaborativo." (E comunque tanto è bastato per instillare dentro di me sentimenti sia di comprensione che d'ammirazione persino verso il più scadente dei vini da supermercato.)

Qualsiasi vinaio e viticoltore da poltrona dovrà in realtà imparare un sacco sul vino per trionfare con Terroir, dai processi di fermentazione alla scelta di varietà d'uva specifiche. Se riuscirà a destreggiarsi bene fra tutte queste componenti, allora, potrà sperare in 100 anni virtuali di successo.
La complessità e l'inclusione di tutte le varietà della viticultura sono la ragione per cui, secondo Fillion, un sacco di corsi di enologia hanno richiesto di poter usare Terrior come strumento d'apprendimenti.

Ora, se qualcuno per caso volesse sviluppare un simulatore di "asciugamento del sudore", può contare su di me.