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Nel 2024 un ragazzino e il suo cane camminano in un mondo devastato da un'apocalisse nucleare. Come in questo film del 1975, nel quarto scenario la Grecia se ne va da sola nel mezzo della desolazione. Tutti dicono di non volerlo: non lo vuole Tsipras, non lo vogliono gli elettori greci (il 70 percento dei quali è favorevole a rimanere nell'euro), non lo vuole l'Europa. Eppure l'ipotesi del Grexit—l'uscita della Grecia dall'Euro—è sul tavolo e si fa ogni ora più concreta.In questo scenario, l'Europa e il Fondo Monetario Internazionale, frustrati dalle negoziazioni inconcludenti, decidono di bloccare i programmi di salvataggio esistenti, e la BCE si rifiuta di continuare a mettere denaro a disposizione con l'ELA. Le banche greche subiscono enormi perdite, e ancora una volta si concretizza l'ipotesi di una corsa agli sportelli.Nel pieno del disastro, il governo avrebbe una sola soluzione: bloccare il capitale in uscita verso l'estero e aspettare il fine settimana, o dichiarare una vacanza nazionale. A quel punto Tsipras potrebbe annunciare l'uscita della Grecia dall'euro. La nuova dracma, probabilmente generata dagli IOU, sarebbe immediatamente deprezzata, il che causerebbe notevoli perdite in conto capitale alle banche, alle imprese greche che acquistano prodotti all'estero, e ai cittadini greci che non sono riusciti a portare all'estero i propri risparmi.Per evitare il collasso del sistema, il governo dovrebbe nazionalizzare le banche e le imprese più importanti prima della fine delle vacanze. Il colpo sarebbe forte, non solo in Grecia ma anche nel resto d'Europa. È vero, infatti, che oggi le banche private non sono quasi più esposte verso la Grecia ma gli stati, e quindi i contribuenti, lo sono come mai prima—sono 56 i miliardi di euro che la Grecia deve alla Germania, e 42 quelli che deve alla Francia.Se all'improvviso questi soldi sparissero—o se ne sparisse una parte—l'aggiustamento previsto nei bilanci degli altri stati europei avrebbe effetti negativi sulle prospettive, già non molto rosee, di crescita economica per gli anni a venire. Gli effetti si sentirebbero in tutto il continente, e i paesi più deboli (Italia, Irlanda, Spagna e Portogallo) si troverebbero esposti al rischio di aggressioni speculative. Lo scenario potrebbe essere catastrofico e avere effetti devastanti su tutto il sistema finanziario globale.Segui Nicolò su Twitter: @NicoloCavalli