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Come la Costa Azzurra è diventata il centro della radicalizzazione islamica in Francia

L'area nel sud della Francia rappresenta il dieci per cento del contingente jihadista del paese.
Pierre Longeray
Paris, FR
Un homme marche au milieu des détritus qui jonchent la Promenade des Anglais. La veille, un camion lancé à vive allure a percuté et tué des dizaines de personnes rassemblées pour le 14 juillet à Nice. REUTERS/Eric Gaillard

A tre giorni dal terribile attacco sul lungomare di Nizza, il quadro delle responsabilità appare molto confuso. I collegamenti con il terrorismo, nonostante una rivendicazione tardiva dello Stato Islamico, sono infatti ancora troppo deboli.

Un dato interessante, però, c'è: Nizza, e in generale tutto il dipartimento delle Alpi Marittime, è interessata dal fenomeno jihadista da diversi anni. Con le 55 persone partite verso la Siria e l'Iraq – questi i dati della prefettura – l'area rappresenta il dieci per cento del contingente jihadista francese. E secondo David Thomson, giornalista di RFI ed esperto di movimenti islamisti radicali, i nizzardi partiti a fare la jihad potrebbero essere un centinaio.

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Questo dipartimento del sud della Francia – insieme a quello di Seine-Saint-Denis – sarebbe dunque uno dei principale serbatoi di jihadisti del paese.

Oltre alle partenze vere e proprie, il dipartimento ha registrato 427 segnalazioni di radicalizzazione – e questo numero posiziona le Alpi Marittime come la terza regione francese più colpita dal fenomeno. Proprio per questo, le autorità locali hanno messo in atto numerose iniziative di de-radicalizzazione.

Nell'analizzare il fenomeno jihadista a Nizza spunta regolarmente un nome ben preciso: quello di Omar Diaby, detto "Omar Omsen." Questo nizzardo di origini senegalesi di 41 sarebbe la causa di molte delle partenze verso la Siria. Omsen, che risiede nel quartiere popolare di Nizza Bon Voyage, ha passato un'adolescenza da delinquente comune, finendo diverse volte in prigione.

Attualmente, Omsen si troverebbe in Siria a comandare un contingente del Fronte al-Nusra (la filiale di al-Qaeda in Siria) composto da giovani combattenti di Nizza. Nell'agosto del 2015, Omsen si è finto morto per farsi curare in un paese confinante con la Siria; ma lo scorso è riapparso in Siria, come documentato da un reportage di France 2, in forma e al fianco dei suoi uomini.

C'è un'altra città della Costa Azzurra segnata dalla presenza di jihadisti: Cannes, a pochi chilometri dalla stessa Nizza. Tra il settembre 2012 e il febbraio 2014, i servizi francesi hanno smantellato quella che è stata definita la "cellula jihadista di Cannes-Torcy."

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In essa operava una ventina di individui di base a Torcy (Seine-et-Marne), responsabili secondo le autorità di quattro progetti di attentato, l'ultimo dei quali avrebbe dovuto colpire proprio Nizza nel febbraio 2014, durante il Carnevale.

Ancora, nell'ottobre 2014, un'altra notizia fa ripiombare la Costa Azzurra al centro del fenomeno jihadista quando 11 membri della stessa famiglia originaria di Nizza, tra cui due ragazzini, lasciano la Francia per trasferirsi in Siria. Ivano Sovieri, la cui moglie è partita insieme ai due bambini, aveva spiegato a Nice Matin le ultime parole della donna prima di lasciare il paese: "Non dovevo partire, ma davanti ad Allah non posso tirarmi indietro."

Ma più delle partenze, a incutere timore sono i ritorni: come quello di un 19enne di Nizza, ritornato nella città d'origine dopo avere combattuto in Siria per diversi mesi.


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