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È ufficiale: la Lega deve restituire i 49 milioni di euro truffati allo Stato

L'ha deciso il tribunale del riesame di Genova, e per il partito di Matteo Salvini si tratta di un bel problema da risolvere.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Bandiere della Lega Nord a Roma. Foto di Federico Tribbioli

Mentre Matteo Salvini celebrava su Facebook il ritorno a casa di Nonna Peppina e rivendicava il calo degli sbarchi con toni trionfali, questa mattina il tribunale del riesame di Genova ha accolto la richiesta della procura che chiedeva il sequestro dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali sottratti fraudolentemente allo stato.

La decisione arriva dopo che, lo scorso luglio, la Corte di Cassazione aveva stabilito che è legittimo sequestrare tutti i futuri proventi della Lega fino al raggiungimento della somma.

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L’effetto concreto, come spiega L’Espresso, è che dopo questa decisione “i conti correnti del partito potranno essere effettivamente sequestrati e le somme congelate,” perché “la sentenza è subito esecutiva.” Al momento sono stati sequestrati circa 3 milioni di euro trovati sui conti del partito a livello nazionale e regionale, mentre nelle casse della Lega ci sarebbero solo 5 milioni. La Lega potrebbe comunque impugnare la decisione e ricorrere ancora una volta in Cassazione.

Resta dunque da capire come la procura potrà procedere al sequestro—cioè se potrà sequestrare il denaro delle organizzazioni territoriali e delle fondazioni affiliate al partito. Al momento, sembra che il riesame abbia dato un’autorizzazione molto estesa. “La sentenze della Cassazione e la conferma di oggi del tribunale del riesame di Genova,” si legge sul sito del settimanale, “danno la possibilità di aggredire anche questo denaro.”

Durante il fine settimana, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti aveva detto che—in caso di accoglimento della richiesta della procura—“è evidente che il partito non potrà più esistere perché non avrà soldi.”

A tal proposito, sulla stampa erano apparse varie ipotesi di nomi (tra cui “Prima gli italiani”) per un nuovo partito. E questo perché, stando a quanto aveva detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, “di fronte a un nuovo soggetto giuridico completamente autonomo non potremmo fare nulla rispetto ai versamenti futuri.”

Salvini a caldo ha dichiarato di essere “tranquillo,” poiché secondo lui si tratta di acqua passata. “Gli avvocati faranno le loro scelte,” ha aggiunto. “Se vogliono toglierci tutto facciano pure, gli italiani sono con noi.” Infine, ha lanciato una frecciata ai magistrati: “Spero che la Procura di Genova si impegni sulla tragedia di Ponte Morandi.”

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