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Attualità

Le cose migliori del 2017 secondo VICE

Un elenco assolutamente parziale di alcune delle cose che hanno reso migliore il nostro anno.
Collage di Giallo Sintetico.

Per salutare il 2017 abbiamo chiesto ad alcuni nostri colleghi e collaboratori di farci un elenco assolutamente parziale di alcune delle cose che hanno reso migliore il loro anno. Ecco cosa ci hanno risposto.

La mia cosa preferita del 2017 sono stati i 20 concerti/festival/eventi totalmente DIY organizzati con il collettivo di cui faccio parte. L'autogestione è ancora oggi, come 40 anni fa, il futuro della cultura—Giacomo Stefanini

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La cosa più bella del 2017 è stata il libro Le ragazze di Emma Cline: mi ha dato ancora una volta la prova che anche gli autori della nostra generazione riescono a scrivere cose molto significative e sincere. Poi è un libro che tocca la questione femminile in maniera quasi impercettibile, ma molto potente. Non con discorsi su empowerment o salari, ma sul senso di impotenza e rassegnazione delle donne—Roberta Abate

Tra il meglio del mio 2017: i film The Death of Louis XIV, Personal Shopper, First Reformed, Call Me by Your Name, Columbus, Blade Runner 2049, A Fábrica de Nada, Good Time, A Ghost Story, After the Storm, The Florida Project. Le serie TV Twin Peaks, Mind Hunter (non solo parla di un serial killer, ma è una lezione di scrittura, di metodo, di regia e di progettare su più livelli la narrazione. Inoltre è l’unica serie davvero didattica, quasi pedagogica, sul problema principale che affligge tutto l’occidente: essere dei narcisisti seriali), la terza stagione di Fargo. E la legge sul biotestamento, una delle piccole rarissime conquiste di questa legislatura—Riccardo Conti

S-Town, che è un podcast che parla di un tizio che vive in una cittadina di merda in mezzo al nulla negli Stati Uniti e contatta un giornalista per investigare su un omicidio avvenuto nella suddetta cittadina di merda, e c'entrano l'America di oggi e il cambiamento climatico e la morte e la vecchiaia e il razzismo e la famiglia e il sesso e i labirinti e gli orologi. La gag è che è così ben raccontato che ho creduto per tutto il podcast che fosse inventato e recitato da attori, tipo audiolibro o radiodramma. Poi mi son reso conto che era tutto vero e che avevo ascoltato una delle cose narrative più toccanti e ben fatte che mi sia mai ritrovato tra le mani—Elia Alovisi

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Il 2017 è l'anno in cui il mio spirito stupidamente competitivo ha scoperto che dedicarsi all'ashtanga yoga è una cosa che gli riesce bene, e che quelle asana tutte complicate anche solo da guardare sono una bazzecola grazie ad articolazioni parecchio snodate. Accartocciarmi seguendo istruzioni in sanscrito è una delle mie cose preferite dal 2017—Marta Magni

La cosa migliore del 2017 è stata lo scoppio di "MeToo". Tutti i grossi cambiamenti a cui ho assistito nella mia vita hanno sempre riguardato cose o molto negative—vedi il panico degli attacchi terroristici in Occidente—o cose molto lontane, come l'elezione di Obama nel 2008. Non mi era mai successo di assistere a qualcosa di così potente, capace di infuocare in un attimo i sentimenti di molte persone, scalfire la cultura globale, e avere un impatto sulla mia vita nel quotidiano. Avevo sempre letto di grandi rivoluzioni nate dalla "miccia" di un singolo episodio. Dopo il primo articolo su Harvey Weinstein comparso sul New York Times, anch'io ho finalmente potuto assistere a una rivoluzione—Lara Green

Stranger Things, ovvero come tornare bambini e ingenui, ritrovarsi con gli occhi pesti per un amore pre-adolescenziale quasi impossibile, con le orecchie tappate per non farsela sotto, e con il cuore a duemila a ogni nuova puntata. La magia degli anni Ottanta colpisce sempreJohanne Affricot, GRIOT

La cosa più bella del 2017 è stato scoprire che posso usare l'internet per risolvere i problemi della vita quotidiana. So che può sembrare stupido, ma prima pensavo che tutti nascessero imparati, quindi cercavo sempre di improvvisare e ovviamente tutto mi veniva malissimo. Ora, invece, so che posso contare sulla più grande fonte di sapere del mondo per capire come cucinare piatti anni Ottanta come la pasta al fumè, stirare nel modo giusto una cuffia da doccia e mettere paura alle persone più grosse di me. Almeno, l'ho scoperto in teoria, perché c'è da dire che non ho mai cercato né messo in pratica nessuna di queste cose—Federico Martelli

Il libro Invito a cena di Joshua Ferris. Joshua Ferris l’ho conosciuto assolutamente per caso, leggendo un suo romanzo che si chiamava E poi siamo arrivati alla fine, parecchi anni fa. Non ho più letto niente di lui, ma mi sono ricordata spesso di quel libro e ho consigliato a molte persone di leggerlo, essendo (credo) l’unico libro mai esistito che si svolge usando interamente il “noi” come voce narrante. Era una idea piccola, ma molto brillante, che è più o meno la cosa che penso di questi racconti. Sono più o meno tutti a tema ansia e anche se non hanno l’hype di "Cat Person" (bah) e non sono in nessuna classifica di giornali italiani, stanno accumulando candidature a tutti i premi esistenti e critiche esaltate da tutto il resto del mondo. Chiunque si sia autodiagnosticato problemi d’ansia su internet dovrebbe essere obbligato per legge a leggerli—Laura Tonini

Per dire qual è stata la cosa più bella del 2017 secondo me devo partire un attimo da lontano. Ogni tanto, quando mi trovo in situazioni strane, mi capita di pensare al concatenarsi degli eventi in maniera piuttosto scientifica. L’ultima volta che mi è successo stavo mangiando un kebab in un vicolo pieno di topi di Manchester. Ero lì per colpa di Relatives in Descent dei Protomartyr: quel disco mi ha invaso la routine al punto che ho comprato due copie dell’album e convinto altre persone a farlo, tradotto ogni loro testo, intervistato il cantante, preso un volo per Manchester per andare a un loro live e bere una birra con loro. Ecco, non esiterei a mettere sul gradino più alto del 2017 quel discoLeon Benz

La cosa migliore di questo 2017 è stata l’uscita del mio primo libro, La Gente, che ho finito dopo due anni abbondanti di scarpinate, manifestazioni improbabili, notti insonni, e weekend incatenati alla sedia. Ancora adesso—a due mesi dalla pubblicazione—mi fa un po’ strano vedere come quel documento Word rimaneggiato un numero ∞ di volte si sia materializzato tra gli scaffali delle librerie. Ma immagino che a questo mi abituerò definitivamente nel 2018—Leonardo Bianchi